«Di figli ne vorrei una decina» esordisce Marco Bocci. L’attore, “aspetta” il secondo bambino da Laura Chiatti, con la quale ha già avuto Enea, 1 anno. Ma non è l’unica novità per lui. In questi giorni è in libreria con il suo primo romanzo, A Tor Bella Monaca non piove mai (Bookme), e debutta a teatro in Modigliani, dove interpreta il celebre pittore di inizio ’900 (dal 4 febbraio al Comunale di Montalto di Castro, provincia di Viterbo, e poi in tour).

In libreria Il romanzo è la storia di un ragazzo di periferia che vorrebbe diventare un criminale, ma è tradito dalla sua natura di “buono”. «Ho messo molto di me nel protagonista Mauro e in suo fratello Romolo, un po’ come se avessi diviso tra loro la mia personalità: il primo ha la mia onestà e schiettezza, il secondo la parte più ribelle» dice Marco. «Mia sorella è stata la prima a leggere le bozze e mi ha incoraggiato».

Sul palco Se la scrittura è un hobby, «recitare è diverso, ho lottato come un matto per riuscirci». Perché debuttare a teatro con una pièce su Amedeo Modigliani? «Conoscevo le sue opere, gli inconfondibili ritratti di donne con il collo affusolato, ma non l’uomo. Non sapevo che ebbe la tubercolosi per quasi tutta la vita e che morì a 35 anni in totale povertà. Né che la sua compagna e madre di sua figlia si suicidò il giorno dopo il suo funerale. Non mi aspettavo che un artista capace di creare tanta bellezza potesse essere così sofferente».

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