Se è vero che l’amore è una cosa meravigliosa, l’ossessione d’amore è una vera e propria prigione. Purtroppo, la verità è che non sempre chi ci sta dentro si accorge delle differenze: ci si ritrova talmente tanto sopraffatte dalle emozioni da dare per scontato che sia tutto giusto.

Invece, l’ossessione d’amore è la base per una relazione disfunzionale e spesso ci trae in inganno, ci ammanta e obnubila la nostra mente. Ma quali sono le differenze? Vediamole insieme.

Rapporto di coppia oppure no?

Quando si vive un’ossessione d’amore, generalmente, le tinte sono fosche. Ci si lega a una persona sottostando a quelle che sono le sue scelte sul rapporto e, spesso, queste scelte implicano una certa “indipendenza”.

In buona sostanza, pur di vivere l’amore che sogniamo, lasciamo che la persona che amiamo e da cui siamo ossessionate si comporti come vuole, andando e tornando come gli pare.

Potremmo illuderci di avere con lui/lei un legame speciale ma, di fatto, non è vero: siamo solo talmente tanto determinate a tenerlo/tenerla accanto da non vedere la realtà. Ciò che ne conseguirà, purtroppo, sarà uno schianto: quando la persona in questione si allontanerà (perché lo farà), vivremo un profondo dolore.

Vivere d’aspettative

In un’ossessione d’amore, non ci dei veri e propri sono progetti in comune. Generalmente la persona ossessionata propone, cerca di coinvolgere e travolgere, ottenendo però spesso scarsi risultati.

Questo per due ragioni: uno, perché alle volte non c’è, come già detto un vero rapporto di coppia, poi perché quando c’è l’oggetto dell’ossessione si sente soffocare e la conseguenza è una sua fuga più che una fattiva collaborazione.

In generale, in un’ossessione d’amore si vive d’aspettative spesso disattese. Il peso delle illusioni e delle delusioni si accumula finché, un giorno, non si aprono gli occhi.

Dipendere dalle sue azioni

Un campanello d’allarme gigantesco che ci informa che stiamo vivendo un’ossessione d’amore è il dipendere dalle azioni della persona amata. Qualsiasi cosa lui/lei farà (o non farà), determinerà il nostro umore e le nostre azioni per il resto della giornata.

Non a caso, si può parlare anche di dipendenza affettiva. L’oggetto del nostro amore/desiderio diventa quasi come una droga e qualsiasi cosa faccia o dica scatena in noi delle reazioni che possono diventare incontrollabili.

Le reazioni in questione possono essere tanto momenti di euforia (il classico toccare il cielo con un dito) quanto momenti di profonda tristezza o ansia dovuta, per esempio, a risposte che non ci sono sembrate positive o a lunghe assenze.

Dare peso solo ai gesti positivi

Una diretta conseguenza del dipendere dalle azioni e dai gesti della persona amata, nell’ossessione d’amore, è dare peso solo ed esclusivamente ai gesti positivi. Se, per esempio, il nostro oggetto d’amore/desiderio scomparirà per diversi giorni e poi tornerà dedicandoci una canzone d’amore, questo basterà per riempirci di gioia e cancellare tutta la pena provata precedentemente.

Su un’ipotetica bilancia, qualsiasi gesto, qualsiasi briciola d’attenzione peserà molto di più di ovvi segni di disinteresse o, nel caso in cui ci si trovi in un rapporto di coppia, di qualsiasi palese segnale di crisi. Fa tutto parte dell’illusione che muove l’ossessione.

Giustificare il negativo

E come ci si comporta, invece, di fronte a segnali troppo negativi per poterli accantonare? Semplice, purtroppo: si trova qualsiasi modo per giustificarlo. L’ossessione d’amore rende ciechi e anche ciò che obiettivamente è scorretto diventa “giusto”, se ben motivato.

Ci si può, quindi, trovare a giustificare lunghissime scomparse, mancanze di rispetto, scappatelle, frasi fuori luogo e persino atteggiamenti che tutto sono tranne che dimostrazioni d’amore.

Chi è ossessionato avrà sempre una scusa pronta per il partner/l’oggetto del desiderio, semplicemente perché vuole restare aggrappato/a a lui/lei, senza se e senza ma, a qualsiasi costo. Purtroppo, però, proprio il costo di tutto ciò è altissimo.

Svilirsi

Sì, perché chi vive un’ossessione d’amore non fa altro che svilirsi. Facendo di tutto per compiacere chi ama, la persona ossessionata si trascurerà e non capirà davvero quali sono i suoi bisogni. Riterrà persino normale soffrire, possibilmente pensando che è il costo per un amore così “perfetto”.

Di perfetto, però, in una dinamica del genere non c’è assolutamente nulla. Un amore vero, reale, è un amore complice e attento. È guardare nella stessa direzione negli stessi campi, scendendo a compromessi da una parte e costruendo qualcosa dall’altra, con l’obiettivo comune di regalarsi benessere e di non mettere mai l’altro in difficoltà.

Come si esce da un’ossessione d’amore?

Ma come si può fuggire da una situazione del genere? Per quanto possa sembrare banale, il primo passo è prenderne atto. Realizzare di essere ossessionate è un movimento importante, che può portare a una presa di coscienza totale sui nostri atteggiamenti e su quelli dell’altro.

Se ci si dovesse sentire comunque impantanate per fare qualcosa di pratico, è una buona mossa rivolgersi a un terapeuta che ci darà delle buone basi per riscoprire l’arma più potente contro l’ossessione d’amore: l’amor proprio.

Sì, perché amarci è ciò che ci impedisce di essere ossessionate, di dipendere o di cercare approvazione dagli altri. Impariamo ad amare noi stesse e dimenticheremo qualsiasi dinamica tossica.