Coppia

Quanto fa male la colpevolizzazione nella coppia?

Accuse, recriminazioni e rancore: la colpevolizzazione nella coppia può portarti a soffrire e a mettere fine alla tua relazione

La colpevolizzazione nella coppia è un problema molto comune che, con il tempo, può portarti non solo a soffrire, ma anche ad allontanarti da chi ami. Di cosa si tratta? In sostanza quando ci rapportiamo al partner mettiamo in atto – spesso in modo inconsapevole – delle strategie per relazionarci. La colpevolizzazione viene usata per attaccare o difendersi ed è qualcosa che può rivelarsi molto deleterio per la tua love story.

Quando la colpa entra nella coppia

“Non fai mai quello che ti chiedo”, “Mi fai sempre arrabbiare”, “Non cambi mai”, “Se è così è tutta colpa tua”. Queste sono solo alcune frasi che, forse, ti sei sentita ripetere (o hai pronunciato) durante una relazione. Sono affermazioni che possono sembrare innocue ad un primo sguardo, ma che in realtà nascondono risentimenti, cose non dette e rancori che con il tempo logorano il legame, dissolvendo persino relazioni che sembravano saldissime.

Ma perché colpevolizziamo l’altro? Secondo gli psicologi questo atteggiamento è legato a una precisa sensazione, ossia che il partner sia “in debito” nei nostri confronti. Si avverte una mancanza all’interno della relazione e si accusa l’altro di esserne colpevole. Le situazioni in cui la colpevolizzazione si presenta sono varie e sono soprattutto legate a ciò che la persona che mette in atto questa strategia vorrebbe dall’altro. Ad esempio maggiore solidarietà o empatia, il rispetto di un patto o più coinvolgimento.

Non solo. Per gli esperti esistono vari stili di colpevolizzazione all’interno della coppia. Se le recriminazioni riguardano delle promesse mancate, ad esempio, si utilizzerà uno stile paterno, se invece si punterà su uno stile materno arriveranno delle minacce legate a un possibile allontanamento. Infine lo stile fraterno esige una assoluta condivisione di qualsiasi aspetto della relazione.

Le origini

Ma da dove ha origine questa tendenza a colpevolizzare il partner, trasformando la relazione in una minaccia e lamentela continua? Tutto nasce – come spesso accade – dal legame con i genitori. Chi tende a gettare la colpa sull’altro e a manipolarlo sfruttando questa leva lo fa dopo aver sperimentato nell’infanzia lo stesso meccanismo nella relazione con la madre o il padre.  

Le conseguenze

La colpevolizzazione nella coppia è un meccanismo tanto subdolo quanto dannoso. Questo perché genera sentimenti contrastanti e una costante sensazione di risentimento nei confronti del partner che può diventare ingestibile. Trovarsi in una storia in cui si prova del risentimento verso l’altro può essere molto doloroso e cancellare alcuni atteggiamenti – che feriscono sia te che il partner – richiedono tempo e costanza.

Il rancore d’altronde è un sentimento estremamente complesso che mescola memoria, volontà di rivalsa, frustrazione e rabbia. Si tratta di qualcosa di tossico e subdolo che può minare alla radice anche il rapporto più saldo. Avere delle necessità all’interno di una relazione ed esprimerle è più che legittimo, ma farlo nel modo giusto è essenziale.

Se continui a ricordare dei torti subiti anni fa, se non perdoni qualcosa che ti ha ferito e credevi di aver superato, se non guardi avanti e non trasformi il rancore in una evoluzione positiva per la coppia, le sensazioni sgradevoli che provi ti travolgeranno. Un esercizio tutt’altro che semplice, soprattutto perché il risentimento non solo è difficile da estirpare, ma tende a crescere nel tempo, diventando sempre più forte ogni giorno di più.

Come uscirne

Come uscire da questo circolo vizioso fatto di accuse e rancore? Per prima cosa impara a perdonare. Il risentimento si costruisce lentamente, piano piano, causando una frustrazione che si autoalimenta. Il perdono invece è qualcosa che può aiutarti a sentirti di nuovo libera e a cancellare il tuo dolore con un colpo di spugna.

Attenzione però: ovviamente deve essere sensato. Perdonare infatti non significa in alcun modo dimenticare del tutto i torti subiti, ma elaborarli, guardando oltre e modificando i propri atteggiamenti. Se imparerai a riconoscere i tuoi sbagli e quelli del partner, senza dare tutta la colpa solo all’altro, riuscirai a impostare un dialogo costruttivo, volto al futuro. Un comportamento decisamente migliore rispetto al risentimento, alla colpevolizzazione e alla ripicca.

Si tratta di un mutamento importante, certo, che non dovrai in alcun modo affrontare da sola, ma con il partner. Perché solamente cambiando sia tu che lui dei comportanti e la vostra dinamica di comunicazione potrete trovare una sintonia e un equilibrio.

L’importanza dell’assertività

Per migliorare il tuo rapporto di coppia lavora sull’assertività. Adottare uno stile comunicativo che sia efficace infatti è essenziale per vivere il rapporto che sogni e non incappare in comportamenti dannosi per te e per il partner.

Una persona assertiva infatti non giudica, ma ha fiducia in sé stessa, pienamente. Sa esplicare in modo chiaro e diretto ciò che vuole, spiegando le proprie idee, senza incappare in accuse, colpevolizzazioni o manipolazioni. In sostanza è dotata di un grande senso di autoefficacia.

Prova ad allenare la tua assertività in coppia, sperimentando nuovi modi di comunicare. Ad esempio comincia le tue frasi sempre con “Io”, un modo per non mettere l’altro sulla difensiva, ma per dire comunque la tua. “Io credo”, “Io vorrei”, “Mi piacerebbe”, “Io penso”, sono modi di esprimere i propri bisogni senza colpevolizzare e sono la chiave per essere davvero felici in coppia.  

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