Pap Test: quando e perché farlo? Cosa fare in caso di esito positivo

Il pap test è un importante esame di screening che aiuta a prevenire il tumore al collo dell'utero, scopriamo quando, perché e dove farlo e quali risultati ci può dare

Pap test

Cos'è il pap test? Il pap test è un esame importante per tutte le donne poiché è in grado di individuare velocemente la presenza di modificazioni nelle cellule della cervice uterina, incluse quelle che possono derivare dal tumore al collo dell'utero. E' un esame semplice, di screening che dura solo pochi minuti ed è importante per identificare anche lesioni precancerose e diverse infezioni, di natura batterica, micotica o virale.

L'esecuzione del pap test viene effettuato in ambulatorio, in ospedale o presso i consultori nel corso di una normale visita ginecologica. L’esame deve essere eseguito lontano da mestruazioni e rapporti sessuali. La paziente si trova sul lettino, il ginecologo dilata leggermente le pareti vaginali attraverso l’uso di uno specifico strumento, lo speculum, e con una piccola spatola preleva un campione di cellule cervicali dal collo dell’utero che viene fissato su un vetrino e poi inviato in un laboratorio d’analisi per poter essere analizzato.

1. Quando fare il pap test

In Italia il primo pap test viene fatto verso i 25 anni. Anche se è preferibile iniziare a farsi seguire da un ginecologo subito dopo i primi rapporti sessuali. Ed è lo stesso medico a decidere quando sottoporre la paziente al pap test a seconda della sua storia clinica e se necessita di accertamenti più approfonditi.

2. Ogni quanto ripetere il pap test

Tutte le donne di età compresa fra i 25 ed i 64 anni dovrebbero effettuare un pap test con cadenza almeno triennale. Sono invitate a farlo dalla propria Azienda Sanitaria tramite una lettera che arriva direttamente a casa. Altrimenti è opportuno fare l'esame anche senza aver ricevuto l'invito e se ci sono delle anomalie. Ogni donna presenta un caso medico diverso e il ginecologo regolerà la frequenza dei pap-test alla presenza di alcuni fattori di rischio per il cancro del collo dell’utero.

3. Pap test: hpv infezioni e rapporti sessuali

Il pap test può anche evidenziare la presenza di eventuali stati infiammatori e infezioni batteriche come la candida. E possono emergere  alcune malattie sessualmente trasmissibili, come il Papilloma virus (HPV) un’infezione che causa il tumore al collo dell'utero. Negli ultimi anni un ruolo decisivo nella lotta al tumore del collo dell'utero è giocato dal vaccino contro l'HPV, che permette di offrire una più larga protezione.

4. Risultati del pap test

  • Pap test negativo. Se il pap test è negativo significa che il campione di cellule è normale o che non ci sono segni di infezione. Il referto viene recapitato per posta direttamente a casa. La paziente viene comunque invitata a ripetere il pap-test dopo il lasso di tempo concordato con il medico; In alcuni casi il risultato dell’esame può avere un risultato “insoddisfacente” per la valutazione. Ciò significa che la raccolta del campione non è stata eseguita bene, o che le cellule non possono essere identificate con precisione e l'esame dovrà essere ripetuto.
  • Pap test positivo. Se i risultati del pap test sono positivi, nelle cellule epiteliali del collo dell'utero prelevate durante l'esame è possibile evidenziare delle anomalie, come la presenza dell’HPV. E’ sempre indicato il consulto dello specialista per leggere i risultati di un pap test positivo. I cambiamenti nelle cellule sono comuni, non devono destare particolare preoccupazione ma vanno comunque fatti controllare subito per evitare problemi futuri.

Come leggere un referto positivo:

  • Se vengono segnalate solo cellule squamose atipiche, significa che si è in presenza di una semplice infezione virale da debellare con appositi antibiotici;
  • Se nel referto si parla di lesione squamosa intraepiteliale (SIL) vuol dire che vi è la probabilità, da verificare, di un’alterazione pre-cancerosa, ovvero di una lesione che potrebbe dare origine ad un carcinoma dell’utero se non curata subito;
  • Infine, possono essere rilevate cellule che sono già maligne.

5. Pap test e flogosi

La flogosi presente nei risultati del pap test indica la presenza di stati d’infiammazione in corso causata da batteri: quali vaginite, infezioni da gardnerella o da candida. Questo tipo di infiammazioni, flogosi, non devono spaventare perchè si risolvono rivolgendosi al proprio medico di fiducia. La flogosi altera la lettura del pap test, che dovrebbe essere ripetuto dopo aver risolto la situazione.

6. Pap test in gravidanza

Non esistono controindicazioni per le donne in dolce attesa. Il pap test può essere eseguito anche in gravidanza senza causare alcun problema al feto. L'esame va effettuato solamente qualora vi sia una reale motivazione e la gestazione non è in alcun modo legata con un aumento del rischio di sviluppare un tumore al collo dell'utero. Si consiglia, tuttavia, di eseguirlo entro l'ottavo mese.

7. Pap test se si è vergine

Possono sottoporsi al pap test anche le donne vergini, scongiurando una lesione dell'imene e anche se si è vergini il pap test non fa male, nel senso che non provoca dolore. Basta informare, prima dello screening, il ginecologo che utilizzerà uno strumento apposito. In questo caso essendo più complicato riuscire prelevare il campione da esaminare, il risultato potrebbe non essere altrettanto affidabile. Il rischio di cancro al collo dell'utero in una donna che non ha mai avuto rapporti sessuali è molto basso. Anche le donne in menopausa devono continuare a sottoporsi all'esame, almeno fino ai 65 anni di età, anche se non hanno più rapporti sessuali.

8. Costo del pap test e quando è gratuito

Il test è gratuito per tutte le donne di età compresa tra i 25 ed i 65 anni e che non hanno eseguito il Pap-test a carico del Servizio Sanitario Nazionale nei tre anni precedenti. Per le donne che hanno ricevuto l'invito da parte dell'Azienda Sanitaria, non occorre la richiesta del medico. Se in attesa del prossimo controllo si notano delle anomalie, è opportuno rivolgersi al medico curante.

La ripetizione del pap test si rende necessaria anche in presenza di infiammazione, errori procedurali o mancata osservanza da parte della paziente delle regole di preparazione all'esame. In caso di risultati anomali, vengono generalmente eseguiti ulteriori esami diagnostici di accertamento o di screening (come l'HPV DNA test). In alcuni casi viene consigliato di ripetere il pap test con maggiore frequenza (ad esempio ogni 12 mesi); in altri il paziente viene sottoposto ad ulteriori accertamenti diagnostici tramite colposcopia, una tecnica che consente di osservare direttamente la superficie della vagina e il collo dell'utero. Anche in questo caso la raccomandazione di eseguire ulteriori test non indica necessariamente la presenza di un tumore maligno, ma una condizione che necessita un’analisi più accurata.

9. Dove fare il pap test?

Il pap test si può fare presso lo studio del proprio ginecologo, presso la Asl di riferimento e presso cliniche, ospedali e poliambulatori. Se si desidera fare il pap test gratuitamente si deve attendere che sia la Asl a contattarci, mentre se siamo disposte a pagare possiamo eseguirlo presso lo studio del nostro ginecologo. Praticamente tutte le strutture di diagnostica che ospitano un reparto di ginecologia offrono la possibilità di sottoporsi al pap test.

Riproduzione riservata