Il jet leg sociale e i ritmi del sonno

Fai la spesa la sera, tanto il centro commerciale è aperto fino alle 22. E prima di andare a letto, un’occhiata alle mail, una “chat” con l’amica del cuore o un giro su internet.

Se ti riconosci in queste piccole cose, attenta: potresti rischiare un disturbo dei ritmi del sonno. Gli anglosassoni lo chiamano jet lag sociale. Proprio come quando viaggi in aereo da un continente all’altro e rimani “sfasata” dalla differenza di ore, i nostri “fusi orari” quotidiani si sballano per colpa delle nostre (nuove) cattive abitudini, che ci lasciano assonnati durante il giorno.

Stanchezza: rimetti il tuo orologio interno in regola

Hai mai sentito parlare di jet leg sociale? Se il tuo sonno è disturbato, se ti senti nervosa e fai fatica a concentrarti, forse ne soffri anche tu. Ma il rimedio c’è

 

Il rapporto tra la tecnologia e i disturbi del sonno

Spiega il professor Luigi Ferini Strambi, direttore del Centro di medicina del sonno del San Raffaele di Milano:

«Purtroppo il fenomeno è in aumento, come possiamo verificare dai casi che arrivano nel nostro ambulatorio. Si tratta sempre di più di persone giovani, che hanno confidenza con la tecnologia e una vita quotidiana con orari non tradizionali».

Le cattive abitudini e i disturbi del sonno

«L’esposizione alle forti luci artificiali dei supermercati nelle ore della sera, ma anche quella dei tablet, dei cellulari e della televisione mentre siamo a letto, disturba la produzone di melatonina, l’ormone che ci prepara all’addormentamento. Si crea così una specie di eccitazione che tiene in costante veglia». dice l’esperto.

Come evitare il jet leg sociale

Quali sono dunque i campanelli di allarme che ci avvisano che stiamo per cadere nella trappola del jet leg sociale? Lo spiega il dottor Lino Nobili, neurofisiopatologo e responsabile del Centro di medicina del sonno dell’ospedale Niguarda di Milano:

«Si ha difficoltà ad addormentarsi, il sonno è disturbato da risvegli e microrisvegli mentre di giorno possiamo avere sonnolenza, difficoltà di concentrazione, essere nervosi e di cattivo umore. Si possono avvertire palpitazioni e sbalzi di temperatura».

Come verificare il sonno arretrato

Per scoprire con quante ore di sfasamento stai vivendo, puoi fare un piccolo, semplicissimo esperimento, come racconta il professor Ferini Strambi:

«Ogni mattina puntiamo la sveglia per andare al lavoro. Quando non avete questo obbligo, a che ora vi svegliate? Chi ha un normale ritmo del sonno e conduce una vita sana, al massimo si sveglierà circa mezz’ora dopo. Se invece il risveglio avviene dopo 2-3 ore, significa che siamo in arretrato perché il nostro sonno, durante la settimana, non è sufficiente (a meno che non siamo geneticamente “gufi” e cioè portati a svegliarci tardi)».

Le regole di igiene del sonno

Occorre dunque correre ai ripari, come suggerisce il dottor Nobili:

«Basta mettere in atto alcune minime regole di igiene del sonno. Innanzitutto nel letto niente tecnologia, né cellulari né televisione. Riscoprire il piacere di letture rilassanti può essere una buon inizio. Non fare sonnellini di giorno e durante la cena non esagerare con gli alcolici, non prendere il caffè e stare leggeri». E magari concludere il pasto con una buona tisana rilassante per un tocco wellness a conclusione della tua giornata.

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