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E tu di che yoga sei?

Lo yoga è una disciplina considerata al pari di una terapia ma è anche un universo di scuole e di varianti in cui ci si perde. Chiediti cosa vuoi ottenere e poi segui la nostra guida. Non avrai più dubbi

Yoga, una disciplina per tutte e tutti

Giovanna si è avvicinata allo yoga per placare il mal di schiena. Lucia ha cominciato a praticare perché era molto stressata e cercava pause di relax. Denise l’ha scelto per trovare uno spazio tutto per sé e ritrovare un equilibrio. Antonia voleva sciogliere quel corpo che le pareva così legato. Ecco lo yoga, disciplina per tutti che ha una risposta per ciascuno. «Chiunque possa respirare può praticarlo. Perché non sei tu che ti adatti allo yoga, è lo yoga che si adatta a te» ha scritto il maestro T.K.V. Desikachar.

Trova la tua variante

Quando entri in contatto per la prima volta con lo yoga, puoi però perderti nelle sue molte varianti: ce ne sono tantissime. Dall’Hatha, il capostipite, al Mudra, lo yoga delle mani, fino al Vikram, che si svolge in ambiente riscaldato per disintossicare l’organismo. «Esistono versioni più dinamiche, come l’Ashtanga, e altre più statiche, fatte di movimenti molto lenti, che privilegiano la dimensione meditativa» spiega Babette Riefenstahl, insegnante al centro Chandra Yoga & Ayurveda di Milano. «Ognuno può seguire il proprio percorso, ma serve una premessa: qualsiasi approccio dovrebbe scegliere una scuola che faccia riferimento alla disciplina antica, e quindi a un approccio completo, altrimenti parliamo solo di ginnastica, mentre lo yoga è molto di più».

Lo yoga nasce principalmente per predisporci alla meditazione, per ridare equilibrio a mente e corpo, ma regala tanti altri benefici. «Con la pratica costante acquisisci una maggiore elasticità di muscoli e articolazioni che si traduce anche in flessibilità e forza mentale» continua l’esperta. «Impari a prendere confidenza con il tuo fisico e migliori la concentrazione». In più, rilassi la mente, contrasti lo stress e metti a tacere l’ansiogeno chiacchiericcio mentale.

Per diventare più elastiche

L’Hatha yoga è perfetto per chi inizia, perché il lavoro è graduale e ha il vantaggio di essere molto versatile: ognuno può capire fino a che punto spingersi e anche le posizioni più difficili possono essere semplificate. È lo yoga classico, la pratica che più si avvicina all’originale di più di tremila anni fa. Si assumono le diverse posizioni, dette asana, con movimenti lenti e morbidi, si cerca di mantenerle per qualche minuto sincronizzando il respiro (pranayama). E man mano che si pratica, elasticità e flessibilità migliorano. «È una versione piuttosto statica. L’esecuzione delle asana richiede concentrazione e in alcuni casi anche una buona dose di equilibrio» spiega Babette Riefenstahl.

Simile all’Hatha è l’Ananda yoga, lo yoga della felicità. Le asana sono le stesse, ma mentre si eseguono si ripete come un mantra un’affermazione su cui riflettere. Un esempio? Assumendo la posizione dell’aquila, si dice: «Al centro delle tempeste della vita, sono sereno». Bello, no?

Per alleviare i dolori

Adatto a chi è soggetto a dolori muscolari ed è sempre molto teso e contratto è il restorative yoga. È una pratica assistita: grazie a cuscini, coperte, sedie, mattoncini di spessore vario, si possono assumere e mantenere tre o quattro posizioni per un tempo prolungato (fino a 20-25 minuti). Si fanno piegamenti, leggere torsioni, si lavora delicatamente sulla spina dorsale, sulle curve cervicali e lombari, e piano piano si permette al corpo di lasciare andare con dolcezza tensioni e stress. «Non è uno stretching attivo, ma una distensione molto più gentile, in cui piano piano il corpo si rilassa e si abbandona. Perfetto per sciogliere blocchi fisici o emotivi, è adatto anche a chi non è più giovane o soffre di malattie croniche, come la fibromialgia, ma anche di disturbi come l’insonnia» aggiunge Babette Riefenstahl.

Simile al “restorative” è l’Iyehngar yoga: anche questo prevede l’uso di attrezzi (coperte, cinture, cuscini, sedie, mattoni), come aiuto per chi è meno flessibile o ha difficoltà a raggiungere e mantenere le posizioni. Provalo se oltre all’effetto decontratturante cerchi maggiore flessibilità e vuoi migliorare la forza. Nell’Iyehngar yoga sono richiesi grande precisione e corretto allineamento, obiettivi che ottieni con un lavoro di muscoli e di concentrazione.

Per essere più forti

Potremmo definirlo high intensity yoga (yoga ad alta intensità). L’Ashtanga è una variante della disciplina indiana che prevede l’esecuzione di varie serie di posizioni, dalla più semplice alla più complessa. Si passa da un’asana all’altra in modo molto fluido, senza fermarsi, sincronizzando il respiro. È uno yoga molto dinamico, adatto a chi è già allenato e ha un certo grado di forza e flessibilità. Con l’Ashtanga migliori anche la resistenza, alleni cuore e polmoni perché il ritmo è piuttosto alto, e tonifichi i muscoli.

Prende ispirazione dall’Ashtanga il Power yoga. Anche in questo caso, non ci si ferma tra una posizione e l’altra e a ogni movimento è abbinata un’ispirazione o un’espirazione. Non ci sono sequenze fisse e può essere calibrato anche in base alle proprie caratteristiche.

Più soft dell’Ashtanga, è il Vinyasa. La pratica è simile a una danza: al ritmo di musica, si passa da una posizione all’altra, in una serie di movimenti sempre sincronizzati con il respiro. Anche il Vinyasa ti aiuta a migliorare la resistenza.

Lo yoga per allentare lo stress

Una versione più meditativa è il Raja yoga, lo yoga regale, che si basa sul libro yoga sutra del filosofo indiano Patanjali. In una delle sue osservazioni c’è il senso di questa pratica: «Lo yoga è l’arresto delle fluttuazioni della mente». «L’obiettivo principale è mettere a tacere i pensieri vorticosi per raggiungere uno stato di pace e maggiore consapevolezza» spiega Mario Raffaele Conti, maestro yoga e direttore del web magazine Rispirazioni.it

«Le posizioni sono quelle dell’Hatha yoga. Entri nell’asana, cominci a respirare profondamente. Quando cominci a sentire meno il corpo, smetti di ascoltare i sensi e osservi quel che accade dentro di te. Così ti liberi da preoccupazioni e pensieri ed entri in uno stato meditativo che infonde calma». Il Raja yoga può essere praticato anche da persone con disabilità fisiche e ti aiuta a raggiungere alti livelli di consapevolezza e lucidità. Ideale per chi ha la mente che gira senza sosta.

Per chi vuole rilassarsi o esplorare la dimensione più meditativa della disciplina, c’è anche l’Yin yoga. I movimenti sono lenti, si mantengono le posizioni per 4-5 minuti, con lunghe espirazioni e ispirazioni. Utile per chi vuole calmare la mente, allentare lo stress, ritrovare l’armonia tra mente e corpo.

Libri e siti utili

Lo yoga giusto per te, di Denise Della Giacoma (Rizzoli), è un manuale che può aiutarti ad avvicinarti allo yoga, per trovare il benessere e superare tensioni e stress. Nel libro, ci sono esercizi di respirazione (pranayama) e una serie di pratiche semplici che prevedono una successione di asana, come in una lezione che anche in pochi minuti ti permette di concentrarti su te stessa. L’autrice, ex atleta (è stata sciatrice di fondo della nazionale italiana), ha ideato yoga academy (yogaacademy.it), la prima scuola italiana di yoga on line. Altri siti utili per conoscere lo yoga in sessioni e minipratiche sono: smartyogaclass.lifegate.it e yogajournal.

Hai deciso dove praticare?

Orientarsi tra le tantissime offerte e scegliere il centro giusto in cui praticare non è semplice. Tieni conto innanzitutto di una cosa fondamentale: lo yoga è un percorso individuale che richiede costanza per poter ottenere dei benefici. Quindi valuta anche il fattore comodità. Pare banale ma il centro più famoso può non servirti se devi fare un’ora di auto per arrivarci. È importante anche scegliere un ambiente e un maestro accoglienti per praticare in tranquillità. «Per capire se una scuola fa per te, partecipa a una o due lezioni gratuite» suggerisce l’insegnante yoga Babette Riefenstahl. «Così potrai verificare se l’ambiente ti fa sentire a tuo agio e se scatta un buon feeling con il maestro. Osservati alla fine della lezione, ascolta come ti senti: dovresti avvertire l’impressione di aver davvero staccato la mente e sentire il corpo più morbido, elastico e rilassato».

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