margherite

Margherite, le specie da coltivare in balcone e in giardino

  • 15 03 2019

Ci sono moltissimi tipi di margherite: più di 50.000 esemplari diversi, tra specie e ibridi, e possono essere coltivate in vaso o in giardino

Margherite

Le margherite sono i fiori di campo per eccellenza, ma non tutti sanno che si possono coltivare sia in giardino che in vaso per metterle in balcone. Sono molto decorative e fioriscono principalmente in primavera, e ne esistono moltissime specie diverse.

In questo articolo andiamo alla scoperta delle margherite, con le diverse specie, della coltivazione e delle cure che necessitano. Buona lettura!

Le specie

La margherita è una pianta originaria del Tibet ed è un fiore di tipo erbaceo. Cresce in maniera spontanea ma può anche essere coltivata ed esiste in moltissime varietà. Le specie più famose (e anche più coltivate) sono queste:

Gerbere

– Cristantemi

– Margherita gigante

 -Echinacea

– Margherite di campo

Quando piantarle

Le margherite classiche, bianche, rosa, lilla, fioriscono da maggio a settembre. Con l’inizio della primavera si possono comprare le piantine da trapiantare: sono pronte per fiorire. Se invece volete fare tutto da soli, tra febbraio e marzo comprate le bustine di semi.

Dove piantarle

I semi si possono spargere sul prato, in una zona soleggiata. Crescono anche in vaso, e potete metterle quindi in balcone, meglio se con una buona esposizione al sole in modo che fioriscano in modo abbondante.

Come coltivarle e curarle

Il terreno per le margherite va preparato con concime naturale; deve essere umido ma non appiccicoso. Se mettete in giardino le piantine, non sistematele con le radici troppo in profondità, altrimenti le nuove vegetazioni stenteranno a crescere. Dopo il trapianto o il rinvaso innaffiate abbondantemente; poi bagnate ogni quattro giorni. A partire da giugno date un po’ di fertilizzante per piante fiorite ogni settimana.

Come innaffiarle

E’ meglio bagnare raramente in modo abbondante che spesso con poca acqua, perché le innaffiature scarse, evaporando, possono far seccare le radici. Prima di bagnare dopo un periodo di pioggia, aspettate che il terreno e i fiori siano ben asciutti: l’eccesso di umidità può far formare la muffa grigia, un parassita di questa pianta. A metà estate, dopo la prima fioritura, anziché eliminare ogni fiore appassito, accorciate gli steli di circa 10 cm: stimolerete una nuova e più abbondante fioritura.

Curiosità

Ogni volta che sfogliate una margherita chiedendo “M’ama o non m’ama?” non state semplicemente togliendo un petalo dopo l’altro: state strappando tanti fiori. La margherita infatti è un’infiorescenza, cioè ogni sua parte (ogni petalo, ogni pallino giallo del suo “bottone” centrale) è, botanicamente, un fiore. Il centro di un giallo intenso non attirerebbe gli insetti impollinatori se non ci fossero i petali (fiorellini) intorno.

La margherita classica in botanica si chiama crisantemo. Una volta appassita, tagliate gli steli a 5 cm dal calice per far spazio a nuovi boccioli.

La margherita mesembryanthemum sboccia su una pianta grassa tappezzante che cresce in riva al mare e non teme né il sole né la salsedine.

La margherita azzurra col bottone dorato si chiama Felicia amelloides. Poiché tende a ricadere, sta bene negli orci e nei vasi alti.

Le margheritine da prato (Bellis perennis) sono tappezzanti; in inverno appassiscono ma poi rifioriscono con l’arrivo della primavera.

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