Se la banca fallisce, cosa succede ai risparmi?

Con lo stop momentaneo alla trattativa per la cessione del Monte dei Paschi di Siena a Unicredit, molti correntisti temono il bail in. Ma non servono polizze: una soluzione c'è già ed è un Fondo ad hoc

Dopo che si è arenata la trattativa per la cessione di Monte dei Paschi di Siena a Unicredit, migliaia di clienti del Monte dei Paschi sono preoccupati per il futuro della banca. Molti correntisti sono stati contattati e si sono visti proporre una sorta di polizza: servirebbe a mettere al riparo dal cosiddetto “bail in” i risparmi che si trovano sul conto.

La preoccupazione è più che comprensibile: con le recenti norme sul cosiddetto “bail in”, infatti, in caso di fallimento della banca i correntisti potrebbero essere chiamati a contribuire.

Non serve però una polizza sui risparmi. Come spiega Alessandro Pedone, responsabile Tutela del risparmio dell’Aduc (aduc.it), per tutelare i conti correnti entra in gioco il Fondo interbancario di tutela dei depositanti (fitd.it). È una sorta di paracadute che, in caso di crack di una banca, fa sì che i clienti ricevano entro 20 giorni un rimborso fino a un massimo di 100.000 euro ciascuno. Per proteggere al meglio i propri risparmi conviene quindi non superare questa cifra.

C’è poi chi, a fronte di una situazione come questa, decide di cambiare banca. In questo caso si può chiedere la portabilità del proprio conto. Il cliente deve recarsi nel nuovo istituto e compilare il modulo di autorizzazione e la pratica dovrebbe concludersi entro 12 giorni lavorativi. Se questo non succede, la vecchia banca deve versare un indennizzo di 40 euro che aumenta per ogni giorno di ritardo.

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