Milioni di italiani stanno aspettando con ansia l’arrivo delle bollette della luce residenziali. Solo aprendo le buste si capirà se la “rivoluzione” del canone Rai, da quest’anno sceso a 100 euro e inserito a rate nelle fatture elettriche, sarà indolore o farà molte vittime. Il timore di errori a valanga è alto, perché per i casi particolari non tutto è stato chiarito e perché parecchi contribuenti non hanno inviato per tempo la dichiarazione richiesta per le esenzioni.

Si paga due volte se si ha la seconda casa?

A stare maggiormente sulle spine sono le famiglie proprietarie di più abitazioni, con più contratti elettrici e magari anche intestatari diversi. Una delle domande ricorrenti resta: “Ho una seconda casa, devo pagare un altro canone?”.

Agenzia delle Entrate, Rai e società elettriche rassicurano di nuovo: “No. Il canone è dovuto una sola volta per tutti gli apparecchi detenuti nei luoghi adibiti a propria residenza o dimora dallo stesso soggetto e dai soggetti appartenenti alla stessa famiglia anagrafica” sempre che non abbiano residenze diverse. E che cosa si intende per famiglia anagrafica? In burocratese, e nelle risposte date dai referenti, è” un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, che coabitano e hanno dimora abituale nello stesso comune (unico nucleo familiare). Una famiglia anagrafica può essere costituita da una sola persona”.

Che fare se arriva l’addebito a chi non ha la tv?

Ad alcune famiglie il plico è già arrivato. E ci sono già le prime segnalazioni di “bollette pazze” raccolte dalle associazioni di utenti, casi di persone che in buona fede non credevano di non dover pagare l’abbonamento tv e invece si ritrovano l’addebito.

“Un signore – è uno degli esempi portati dall’Unione nazionale consumatori – aveva inviato fin da gennaio un’autocertificazione per dichiarare di non possedere alcuna tv. Una dichiarazione anticipata, fatta prima della predisposizione del modulo standard da parte dell’Agenzia delle Entrate, avvenuta a fine marzo. Nella comunicazione, pur mettendo tutti i dati anagrafici, indirizzo, numero del contratto di fornitura elettrica, quest’uomo ha dimenticato di inserire il codice fiscale, il luogo e la data di nascita. Risultato? Sebbene non abbia la tv, deve versare tutti i 100 euro del canone”. Un altro contribuente ha denunciato, sempre all’Unione nazionale consumatori: “Dalla Rai mi era stato comunicato che avendo un’utenza di tipo D3 non residenziale non dovevo fare alcuna comunicazione. Oggi nella bolletta mi sono trovata addebitato il canone Rai e non come mi devo comportare”. È possibile tutelarsi. Però per i rimborsi, previsti, mancano ancora le istruzioni precise e i moduli per le richieste.

A chi tocca pagare nel caso di doppia intestazione?

Ma se a pagare l’abbonamento è sempre stata la moglie, e l’utenza elettrica residenziale è a nome del marito, a chi tocca l’onere del versamento dei 100 euro? Altra rassicurazione: “Se marito e moglie appartengono alla medesima famiglia anagrafica, il canone è dovuto una sola volta. Il canone sarà addebitato solo sulla fattura per la fornitura di energia elettrica intestata al marito e l’Agenzia delle Entrate procederà alla voltura del canone di abbonamento nei confronti del marito. Nessuna dichiarazione sostitutiva deve essere presentata dalla moglie o dal marito”. Idem se un solo coniuge ha intestate più utenze elettriche residenziali di più abitazioni. Sarà addebitato, in teoria, un unico canone.

E se una coppia ha due case, ciascuna intestata a un partner?

Le cose si complicano per le situazioni atipiche, come quella di una coppia con due case, la residenza al primo indirizzo, una utenza elettrica residenziale intestata al marito e una utenza elettrica residenziale a nome della moglie. In questa situazione, per pagare un solo canone tv, la moglie dovrebbe presentare un’autocertificazione, compilando il quadro B del modello standard scaricabile dai siti di Agenzia e Rai. Peccato che per il 2016 si è già fuori tempo massimo. Chi non ha provveduto entro le scadenze previste, infatti, sborserà per tutto l’anno l’intero importo. In compenso, già da ora e fino a gennaio, è possibile inoltrare la dichiarazione per avere l’esenzione per il 2017.

Dove si legge la voce “canone Rai” nella fattura?

Le bollette, almeno le prime arrivate, non aiutano a fare chiarezza. Anzi. L’Unione nazionale consumatori segnala che le bollette non sono affatto chiare e non riportano, bene in vista nella prima pagina, alcun riferimento esplicito al canone Rai. “Nonostante debbano ricevere 14 milioni di euro per dare attuazione alla riforma del canone – tuona Massimiliano Dona, segretario dell’associazione di utenti – le imprese elettriche evidentemente hanno ritenuto troppo costoso modificare la prima pagina della fattura. Una mancanza di trasparenza che danneggia i consumatori. Giusto pagare le tasse, ma giusto anche sapere che lo stiamo facendo”.

Come dialogare con l’Agenzia delle entrate?

L’Agenzia delle Entrate è appena sbarcata su Facebook. Chiunque avesse dubbi e domande, può utilizzare il social per avere indicazioni e suggerimenti. Le risposte ai quesiti più semplici arriveranno, via Messenger, entro 24 ore. Per le questioni più complesse si dovranno aspettare 5 giorni.