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Carta risparmio spesa: cos’è, quando arriva e per chi

La Carta risparmio spesa, o carta acquisti, arriva il 1° luglio e vale 382,50 euro per i beni alimentari di prima necessità. Priorità ai nuclei numerosi e con tetto Isee basso

Si parlava da tempo della Carta risparmio spesa o carta Acquisti. Ora è iniziato il count down per poterne usufruire. Il 12 maggio, infatti, è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto che ne prevede l’erogazione, con le indicazioni sulle modalità per poterla usare. È una carta prepagata, da ritirare in Posta, che consente di spendere 382,50 euro per nucleo familiare. Serve ad acquistare beni alimentari di prima necessità presso punti vendita convenzionati. Viene consegnata dai Comuni di residenza in base ad indicazioni dell’Inps.

Il bonus, che si affianca al reddito alimentare, si può ricevere da luglio ed è riservato ai nuclei meno abbienti, con un tetto massimo Isee di 15mila euro. Ecco come funziona, come ottenerla, quali sono i requisiti.

Cos’è la Carta risparmio spesa 2023

Con la firma del decreto attuativo da parte del Governo, è partito il conto alla rovescia in vista dell’erogazione della Carta risparmio spesa 2023. Come anticipato, è destinata ai nuclei familiari con un Isee entro i 15mila euro. È una carta prepagata con importo di 382,50 euro, si potrà ritirare in Posta e sarà attiva da luglio. Si tratta di una misura prevista dalla legge di Bilancio, finanziata con 500 milioni di euro e distribuita a 1 milione e 300mila famiglie meno abbienti.

A cosa serve: acquisti alimentari di prima necessità e bollette

La Carta risparmio spesa serve all’acquisto di beni alimentari di prima necessità, in particolare per nuclei familiari in condizioni economiche più disagiate, presso punti vendita che aderiscono all’iniziativa. Sono esclusi, comunque, gli alcolici di qualunque tipo.

La carta acquisti può anche essere usata presso farmacie e parafarmacie aderenti, per pagare le utenze per energia elettrica e gas, e per usufruire di sconti presso punti vendita convenzionati.

Non occorre farne domanda: sono i Comuni ad assegnarla a chi ne possiede i requisiti, sulla base delle indicazioni dell’Inps. Trattandosi di una misura una tantum, una volta esaurito il budget disponibile di 382,50 euro, non si potrà ottenere una nuova prepagata.

La tessera è nominativa e occorrerà effettuare almeno un acquisto entro il 15 settembre, pena la perdita del beneficio.

Dove ritirarla

La carta di sostegno ai nuclei meno abbienti può essere ritirata direttamente presso gli Uffici Postali più vicini, presentando la documentazione relativa al reddito prevista. In totale le carte saranno 1,3 milioni, distribuite in tutta Italia a seconda di alcuni criteri nei vari comuni (popolazione e reddito). La tessera è nominativa e disponibile a partire dal 1° luglio 2023.

I requisiti per ottenerla

Oltre al limite dell’Isee a 15mila euro, occorre rispettare altri requisiti: è necessario che tutti i componenti del nucleo familiare siano iscritti all’Anagrafe della popolazione residente (non è possibile, per esempio, che padre e madre figurino residenti in Comuni differenti); non è possibile il cumulo con il Reddito di cittadinanza o altre misure di inclusione o sostegno alla povertà, disoccupazione NASPI o DISCOLL o qualunque forma di integrazione salariale. Come spiegato da Il Messaggero, la priorità viene data alle famiglie più numerose, con almeno tre componenti, dei quali almeno uno nato entro il 31 dicembre 2009. A seguire ci sono i nuclei composti da non meno di tre persone con almeno un nato entro il 31 dicembre 2005, infine i nuclei familiari composti da non meno di tre persone.

A seguire, nell’assegnare la Carta acquisti si terrà conto anche dell’Isee, partendo da quelli più bassi. Grazie a ulteriori fondi che si renderanno disponibili, sarà poi possibile erogare la misura anche a famiglie con meno di persone.

Reddito alimentare: cos’è

La Carta acquisti si affianca al reddito alimentare, introdotto anch’esso come misura sperimentale per il 2023, ma con l’idea di prorogarlo anche negli anni a venire. È erogato grazie alla creazione del Fondo per la sperimentazione del reddito alimentare, istituito dalla legge di Bilancio con una dotazione di 1,5 milioni di euro per il 2023 e di 2 milioni di euro annui a partire dal 2024. Serve a “finanziare, nelle città metropolitane, la sperimentazione del reddito alimentare, quale misura per contrastare lo spreco e la povertà alimentare”, come si legge nel testo.

Come ricevere i pacchi alimentari

In questo caso i destinatari sono coloro che vivono in condizioni di povertà assoluta. A loro sono destinati “pacchi alimentari” realizzati con i prodotti invenduti della Grande distribuzione. Si tratta anche di una misura anti-spreco. I pacchi si potranno prenotare tramite un’apposita App – da attivare a breve – con cui riservare gli alimenti e poi ritirarli presso i centri di distribuzione. Chi rientra nella categoria dei “fragili”, magari per disabilità o altri impedimenti, potrà ricevere gli alimenti direttamente a casa.

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