Genitori in conflitto: l’affido condiviso è possibile

La conflittualità fra i genitori non è di per sé un parametro vincolante per stabilire i termini dell'affido dei figli in una separazione

In una separazione le due parti coinvolte sono spesso in conflitto fra loro, il verificarsi di questa eventualità non impedisce però al Giudice di pronunciarsi in favore dell'affidamento condiviso dei figli. Proprio in base all'interesse di questi ultimi si deve agire, stabilendo le quali siano le condizioni migliori per la loro crescita e il loro sviluppo.

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Si parla nel caso dei figli di interesse morale e materiale, interesse che va tutelato a tutti i costi dal Tribunale. Per evitare che si verfichino situazioni di grande disparità fra casi di affidamento sostanzialmente simili, sono stati stabiliti alcuni punti fermi che aiutino il Giudice a prendere una decisione il più possibile equilibrata.

La nazionalità differente dei due coniugi, il diverso orientamento politico e l'appartenenza a una diversa religione non costituiscono motivo sufficiente per non procedere con l'affidamento condiviso, così come non lo è l'eventuale distanza geografica fra genitore collocatario e genitore non collocatario.

Bisogna ricordare che le decisioni del Giudice sono fatte nell'interesse del minore e che i genitori sono tenuti per legge ad assumere obblighi nei confronti dei figli. L'affidamento condiviso viene invece messo da parte nel momento in cui i due genitori non dovessero semplicemente rivelarsi in conflitto, ma addirittura non idonei.

Chiaramente la non idoneità può riguardare anche solo uno dei due coniugi. L'importante dal punto di vista dell'affido condiviso è che malgrado le incomprensioni e i conflitti, i due genitori abbiano come obiettivo primario il benessere emotivo, fisico e morale del figlio

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