In casa c’è una dolce novità: è in arrivo un tenero bebè, il secondo per l’esattezza! Il primogenito ovviamente sta per compiere la difficile trasformazione da figlio unico a fratello maggiore e molte delle preoccupazioni dei futuri bis-genitori sono indirizzate proprio a lui.

L’arrivo di un fratellino è infatti un evento meraviglioso, ma carico di difficoltà e decisamente destabilizzante per un bimbo che, fino a quel momento, è stato l’unico centro delle attenzioni e dell’amore per mamma e papà.
Affrontare questa delicata fase con consapevolezza è fondamentale per aiutare il proprio bambino ad accettare con serenità il cambiamento.

Ecco quattro consigli per accompagnare il primogenito di casa nel primo tratto del difficile percorso che lo porterà a diventare un fratello maggiore e alla creazione di quello che sarà uno dei rapporti più importanti della sua vita!

Dare l’annuncio con calma

Nove mesi sono davvero molti. Lo sono per gli adulti, figuriamoci per un bambino! Specie se parliamo di un piccolo al di sotto dei cinque anni, età in cui il cui senso del tempo non è ancora ben definito e sviluppato.

È ovviamente giusto rendere partecipe il primogenito di quanto sta accadendo, ma non occorre farlo a partire dalla comparsa delle due lineette rosa sul test!

Sarà possibile dare la bella notizia, con calma, passati i primi tre delicatissimi mesi e prima che la comparsa di un accenno pancia possa rivelare indizi importanti a lui o chi ci circonda.

Prestando attenzione quindi a non far apprendere la novità da fonti esterne o per vie fortuite, sarebbe bene cercare di accorciare un pochino i tempi di attesa per il nostro bambino e dare l’annuncio con calma e serenità organizzando un momento speciale per l’occasione.

Ovviamente è comunque opportuno far capire, fin dal primo momento, che l’arrivo non sarà immediato e che l’attesa sarà lunga, perché il fratellino avrà bisogno di tempo per crescere prima di poter raggiungere casa.

Si può comunque iniziare a preparare il primogenito al concetto di famiglia più numerosa, anche prima di dare la bella notizia, iniziando a mostrare immagini di fratellini e sorelline e raccontando storie che ne sottolineino il legame speciale.

Preparare con onestà

Preparare con onestà al nuovo ingresso in famiglia durante l’attesa equivale a gettare delle solide basi su cui costruire i nuovi rapporti.

Raccontare al primogenito cosa sta accadendo e coinvolgerlo è indubbiamente importane, ma è indispensabile farlo partendo dal punto di vista del bambino che ascolta.

È bene cercare quindi di essere sempre onesti nella condivisione di racconti sul bebè in arrivo, per aiutarlo a costruirsi un’immagine realistica del piccolo.

Evitiamo ad esempio frasi del tipo: “Arriva il fratellino! Finalmente avrai qualcuno con cui giocare!”.

Questo genere di esternazioni infatti crea inevitabilmente delle aspettative e il primogenito sarà portato a pensare al neonato come a un bimbo già “pronto all’uso” e in grado di comunicare e dedicarsi ad attività ludiche. Immaginerà un bambino proprio come lui e chiaramente la delusione davanti a un bebè urlante sarà molta!

Inoltre è dimostrato che il pianto di un neonato è una delle fonti di maggior fastidio per i bambini.

È importante quindi preparare il bimbo di casa a questo aspetto del piccolo in arrivo, spiegando che i bebè non sanno ancora parlare e che dovremo essere proprio noi ad insegnargli il nostro linguaggio. È bene fargli capire quindi che piangere è l’unico mezzo che un neonato ha per comunicare i suoi bisogni e che ogni pianto è diverso e va decifrato.

Infine un’idea vincente può rivelarsi quella di mostrare al “grande” di casa fotografie di quando lui era ancora in fasce e raccontargli storie e aneddoti in proposito. Questo potrà aiutare a fargli visualizzare un neonato, a comprendere che anche lui ha beneficiato delle stesse attenzioni che presto saranno riservate al nascituro in quanto necessarie ad ogni bebè e a capire che anche il fratellino crescerà, proprio come ha fatto lui!

Coinvolgere

Coinvolgere un bambino è, in qualsiasi ambito, il modo migliore per regalargli un approccio positivo, per farlo sperimentare, per aiutarlo a conoscere.

Fin dalla gravidanza è possibile trovare situazioni in cui il primogenito possa partecipare e sentirsi utile: la scelta di piccoli accessori per la cameretta, delle prime tutine o l’organizzazione del fasciatoio ad esempio sono attività in cui si può provare a coinvolgerlo.

Se il bambino è ancora piccolo poi una buona idea in questa fase può essere quella di regalargli un bambolotto su cui possa “fare pratica”. Esercitarsi a cambiare vestitini o a dare biberon, proprio come una mamma o un papà, aumenterà la sua voglia di interagire con il nascituro e lo aiuterà in modo ludico e divertente a capire com’è fatto un bebè.

Anche dopo la nascita coinvolgere il fratellone in decisioni semplici e assegnargli piccoli compiti, come la scelta della tutina del giorno o passare e aprire pannolini e creme al momento del cambio, sono senz’altro idee vincenti per permettergli di entrare in contatto con il nuovo arrivato e per farlo sentire importante, sia per il fratellino che per la mamma!

Un modo interessante per fargli accettare il pianto del fratellino può essere inoltre quello di farsi aiutare a decifrare le differenti richieste del neonato e il suo personalissimo linguaggio.

Rispettare la routine e creare rituali dedicati al primogenito

È importante tenere sempre a mente che, per il primogenito, trovarsi all’improvviso nella condizione di dover condividere le attenzioni di mamma e papà è molto difficile.

La sua vita subisce uno dei cambiamenti più grandi e importanti che un bambino si possa trovare ad affrontare.

Cercare quindi di mantenere le abitudini più amate dal primogenito e di rispettarne la routine, sono passi importanti per continuare a offrirgli quei punti fermi per lui indispensabili ed evitare sentimenti di gelosia nei confronti del fratellino.

Laddove possibile poi è fondamentale cercare di ritagliarsi momenti esclusivi per il bimbo “grande” e in quelli dedicarsi unicamente a lui, senza parlare troppo del bebè o di cose ad esso connesse.

Bisogna quindi individuare attività, come la lettura della favola della buona notte o l’accompagnamento all’asilo, che coinvolgano solamente il primogenito e che diventino per lui piccoli rassicuranti rituali.

È bene poi approfittare di questi spazi per offrire conferme d’amore costanti e per farlo sentire ancora l’unico centro dell’universo di mamma e papà, almeno per un po’.