Se non vuole lasciare la mamma

Sono altri i segnali da tenere d’occhio. “Per esempio, non è una bell’indicazione se al mattino fa mille storie per vestirsi o fare colazione” dice l’esperto. “Ma anche osservare come si comporta una volta arrivato a scuola aiuta a capire. Un bambino che si mostra contento di rivedere i suoi amici e fa subito gruppo, con tutta probabilità ha trovato un buon equilibrio”. Se invece escogita dei pretesti per stare con mamma o papà fino all’ultimo secondo, potrebbe avere dei problemi. “Magari con i suoi stessi compagni, che lo prendono in giro perché non va bene in una materia” riprende lo psicoterapeuta.

Dialogo con le maestre

“Oppure perché è timido, introverso e non sa difendersi dagli attacchi dei coetanei. Ma anche la paura di una nuova insegnante può spingere un ragazzino a rifiutare la scuola. E a manifestarlo, svegliandosi presto al mattino o mangiando poco”. In ogni caso, se è agitato, inquieto o triste l’unica soluzione è parlarne con le maestre e chiedere qual è il suo atteggiamento in classe. Un bimbo ha bisogno di sentire che gli adulti, cioè i genitori e gli insegnanti, hanno tra di loro un buon rapporto, si parlano e collaborano per il suo bene. Solo così si potrà sentire davvero accolto e ascoltato. E, forte di questa collaborazione, troverà anche le risorse per superare gli ostacoli.