Dopo il parto, la neomamma si ritrova sommersa da tutta una serie di emozioni, tra loro anche contrastanti. Infatti, alla gioia della nascita si sommano sensazioni diverse e spesso non semplici da interpretare e gestire. Tra quest'ultime, sono frequenti l'ansia, le preoccupazioni e una percezione di inadeguatezza (soprattutto se si è al primo figlio).

Inoltre, non sono da sottovalutare i fastidi fisici del post-parto e della montata lattea, senza contare gli eventuali inconvenienti o intoppi legati all'allattamento al seno. Il tutto, per alcune mamme, è aggravato da una costante mancanza di sonno. Le prime settimane a casa con il bebé sono, quindi, bellissime ma complicate e delicate.

La neomamma ha bisogno di amore e vicinanza, di ascolto ma non ha certamente bisogno di nuovi dubbi, ulteriori ansie e critiche velate. Le parole, in queste circostanze, assumono una portata enorme e devono essere ben calibrate, così come i toni. Tutto ciò vale sia per il partner, sia per chiunque si trovi a far visita a una neomamma.

Con una menzione particolare per le generazioni di suocere, mamme e zie. Infatti spesso, più che di parole, la neomamma avrebbe bisogno di gesti concreti e pensieri carini. Dal regalo per la mamma a un pavimento lavato: sono molti i gesti graditi che possono soppiantare frasi azzardate e inopportune.

4 frasi da non dire a una neomamma

Ci sono frasi che sarebbe proprio meglio evitare di dire a una neomamma. Perché inopportune, fastidiose e, spesso, infondate

 

Il periodo che segue il parto non è semplice per la neomamma. Infatti, agli inevitabili fastidi fisici spesso si sommano anche sbalzi d’umore, ansia e senso di inadeguatezza. In questo quadro delicato, complicato anche per chi le sta accanto, le parole assumono una portata enorme. E, dunque, è bene fare attenzione a ciò che si dice alla neomamma. Le frasi migliori sono quelle positive, incoraggianti e rilassanti (nei contenuti e nei toni). Da evitare assolutamente le domande “tendenziose” su allattamento e sonno del bebé, così come riferimenti alla forma fisica della mamma o a eventuali (e poco probabili) vizi concessi al neonato. Questi consigli valgono sia per il partner, sia per gli amici. Ma, soprattutto, per le nonne in visita

Il senso dell’allattamento a richiesta

Uno dei punti deboli e delicati, nelle conversazioni con una neomamma, è ovviamente lallattamento al seno. Quante volte le neomamme, mentre allattano, si sentono dire dall’ospite di turno: “Dovresti dargli delle regole, ha preso il seno per un ciuccio“. Una frase del genere può davvero scatenare l’inferno, dunque è decisamente sconsigliata.

Ed è anche profondamente sbagliata, poiché il senso dell’allattamento al seno a richiesta (consigliato da tutti i pediatri per le prime settimane di vita, e non solo) è proprio quello di essere a disposizione del bebé sia quando ha fame, sia quando ha bisogno di conforto e calore.

L’allattamento a richiesta, inoltre, fa benissimo anche alla neomamma poiché favorisce l’intimità con il bambino, aumenta la produzione di latte, stimola il rilascio di endorfine, calma e rassicura sul proprio ruolo di madre, accelera il ritorno al peso forma, aiuta l’utero a tornare alle sue dimensioni originali.

Una frase non sbagliata ma irritante

La neomamma, esausta a causa del mancato sonno notturno, si sente spesso dire “Dormi quando dorme lui“. In sè la frase non è errata e comprende anche una certa dose di dolcezza e preoccupazione affettuosa. Però la neomamma può esserne urtata, soprattutto se non ha aiuti pratici.

Infatti non è raro che, appena il piccolo si addormenta, la mamma inizi a sistemare casa, cucinare o anche soltanto farsi una doccia. La frase urta proprio perché può esprimere una distanza rispetto a ciò che è la vita reale di una neomamma senza tate, colf o altri aiuti attivi.

Forse, in quest’ultimo caso, alla frase sarebbe meglio sostituire un gesto tangibile. Alcuni esempi: lavare i piatti, cullare il piccolo mentre la mamma si concede una doccia, pulire i pavimenti, stirare

Il tedioso argomento del peso

Accade soprattutto quando la neomamma allatta esclusivamente al seno. La frase ricorrente di parenti (di solito attribuibile alle nonne) è: “Mangerà abbastanza questo povero bambino?”. La mamma sa che il “povero” bebé mangia a sufficienza, anche se il latte non è contenuto in un biberon con le tacchette, a dimostrazione del nutrimento.

Però è davvero frequente che ci si senta suggerire la classica “aggiunta di latte artificiale” per farlo crescere meglio, dormire meglio….L’importante, in questi casi, è non cedere e non lasciarsi toccare né da preoccupazioni infondate né da strampalate teorie sulla nutrizione e sul sonno del bebé.

L’unico e il solo punto di riferimento deve essere il parere del pediatra. E, ovviamente, il benessere del proprio bambino. Che, ricordiamo, non è certamente un vitello all’ingrasso.

Tra coccole e inesistenti vizi

Tenere in braccio un neonato è il gesto più naturale e dolce del mondo. Così come non farlo piangere, consolandolo, oppure accoglierlo nel lettone mentre lo si allatta. Insomma, sono tante (e bellissime) le coccole che si scambiano una neomamma e il suo bambino.

Ma in cotanta beatitudine, magari durante un semplice pranzo in famiglia, si può insinuare l’affermazione “regina” del nervosismo nel post-partum (e oltre): “Così lo vizi”. Appurato che il parere di pediatri e psicopedagogisti conferma l’inesistenza del concetto di vizio in età neonatale, tenere in braccio il neonato e consolarlo ha effetti incredibilmente positivi sul suo sviluppo psico-fisico.

Sarà sufficiente tener presente questo dato di fatto, confermato proprio dalla scienza, per rispondere con il sorriso a tali provocazioni.

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