IL PATTO DI CORRESPONSABILITÀ
«Quello che è stato fatto è fingere ci fosse una Teoria del Gender per sovrapporla come rumore che confonde, come timore che attanaglia. In questo è diventata reale, nel suo essere paura» chiarisce Marzia Cikada, che aggiunge: «È facile spaventare parlando di infanzia. La paura, utile complice di diversi errori storici, è sempre di più una compagna per i genitori, che vorrebbero solo il meglio per i loro figli. Urlargli di fare attenzione al mostro in agguato, anche se il pericolo non c’è, rende l’orco reale pur non esistendo. Determinate correnti di pensiero e associazioni, spesso legate ad un certo mondo politico e purtroppo, alcuni professionisti a vario titolo, si sono fatti portavoce di questa fantomatica “Teoria Gender” esprimendosi contrari. Il paradosso è che quanto dicono di combattere non esiste. Non hanno preso in prestito niente perché non c’è una Teoria Gender. Hanno camuffato, travisato, utilizzati ingredienti come paura e disinformazione per ottenere il risultato che volevano ottenere, contrastare una cultura dove che facesse posto alle necessità di tutti, nel rispetto di ogni singolo bambino e ogni singola famiglia. Il patto di corresponsabilità, che si diceva di non firmare ai genitori, è un esempio di come si inventa un mostro. Nel momento di cui si dicono le cose come stanno, la lunga ombra della paura si riduce velocemente, fino a scoprire che non serve e il mostro diventa un buon compagno di giochi».