Parto in acqua: come prepararsi

1/6 – Introduzione

Molte future mamme, ai giorni nostri, scelgono per il proprio nascituro il parto in acqua; questo perché stare in acqua durante il travaglio diminuisce la durata dello stesso, il dolore viene percepito in maniera meno forte e di conseguenza si riduce il ricorso all’epidurale.
Ovviamente, per fare in modo che tutto vada per il meglio, bisogna seguire alcuni accorgimenti, il nostro consiglio è quello di confrontarvi con il vostro ginecologo; nel mentre vediamo insieme alcuni delucidazioni sul parto in acqua e sul come prepararsi.

2/6 – Scegliere se partorire in ospedale o casa

Il parto in acqua può essere fatto sia in ospedale che in casa; quest’ultima scelta, però include dei costi abbastanza alti. In primis bisogna noleggiare una piscina strutturata appositamente per il parto e un telo coprivasca, che per questioni d’igiene deve essere monouso. Ovviamente anche un’ostetrica specializzata e tutti gli eventuali permessi. Per questo vi consigliamo di rivolgervi al vostro ginecologo e all’azienda sanitaria referente.

3/6 – Frequentare un corso pre-parto

Anche se il parto in acqua si presenta meno doloroso, la gestante deve capire che cosa le aspetta, per questo motivo è preferibile frequentare un corso pre-parto. Solitamente gli ospedali che autorizzano il parto in acqua, offrono assistenza organizzando tali corsi. In questo modo la gestante imparerà, dettagliatamente, che cosa comporta partorire in acqua, imparando le posizioni e la respirazione adeguata e, soprattutto, ciò che avviene durante la fase espulsiva. Dopo aver imparato tutti gli esercizi, avrete anche la possibilità di metterli ‘in pratica’ in vasca.

4/6 – Prendere in considerazione il parto in acqua con il proprio ginecologo

Sarà il ginecologo a decidere se far praticare alla gestante il parto in acqua e durante l’ultimo mese, in collaborazione con l’ostetrica specializzata, si stabilisce il piano del parto. Di base però, il parto in acqua non si può praticare se la gravidanza è a rischio ed è gemellare; poi i test sierologici non devono essere positivi e in più nella gestante non ci devono essere delle infezioni in corso.

5/6 – Prevedere l’ingresso in vasca del papà

In molti credono che durante il parto in acqua il papà non possa partecipare al travaglio: nulla di più sbagliato. Se lo desidera può entrare in vasca insieme alla futura mamma e ovviamente l’ultima parola spetta a quest’ultima. Infatti in tante preferiscono stare da sole, anche perché la vasca si trasforma in una sorta di nido. C’è da sottolineare, però, che essendo il parto in acqua meno doloroso, la partoriente si ritroverà più rilassata, di conseguenza il papà rimarrà più tranquillo. A ogni modo, parlate di questa possibilità insieme al vostro ginecologo.

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