Come scegliamo le nostre amicizie più care

In che modo scegliamo davvero le nostre amicizie?

Condividere passioni e interessi è spesso il primo passo per costruire una solida amicizia, tuttavia è anche vero che gli opposti si attraggono. Ma quindi come scegliamo davvero le nostre amicizie?

C’è un antico detto siciliano che recita (traducendolo alla buona): “Nessuno si prende se non si assomiglia”. Che poi spiega in linea generale proprio come scegliamo le nostre amicizie, prima di tutto per una questione di innata affinità che ci lega profondamente, spesso senza neanche riuscire a spiegarci il perché.

La somiglianza indubbiamente c’entra e no, non parliamo di certo di una questione meramente estetica. Parliamo di una comune visione del mondo, di valori e principi, anche di interessi e passioni in comune che ci consentono una condivisione quasi a trecentosessanta gradi.

Ma non è tutto qui e, come sempre, nei rapporti entrano in gioco anche altri fattori. Pensate che persino la scienza ha studiato come scegliamo le amicizie!

Interessi comuni

Non potevamo che iniziare da questo, dalle amicizie che nascono proprio per via di interessi e passioni in comune. È il classico esempio dell’amicizia-tipo, quella che magari inizia quando siamo bambine o ragazzine in contesti non necessariamente legati alla scuola (danza, palestra, club). Ma accade anche quando diventiamo adulte, sia in ambito lavorativo che all’università, o magari ad eventi dedicati ai nostri hobby preferiti.

Sono contesti che inevitabilmente avvicinano persone che non si conoscono ma che hanno interessi comuni, donando loro la possibilità di conoscersi meglio e scoprire che, oltre a quell’hobby in sé, c’è molto altro da condividere. Molte amicizie le scegliamo proprio in questo modo, basandoci su una comunione di passioni e interessi che rafforzano il legame.

Gli opposti si attraggono

Se è vero che gli interessi in comune possono avvicinare le persone, d’altra parte non è una legge incisa sulla pietra. Anche gli opposti si attraggono e non possiamo negarlo: succede spesso in ambito amoroso con i partner che scegliamo e sì, accade anche nel caso delle amicizie.

L’amica non deve essere per forza un nostro clone, un po’ come le ragazzine adolescenti che si vestono uguali per apparire “più amiche” delle altre. L’amicizia è una forma di amore e, come tale, non segue delle leggi ben precise. Il cuore va dove sente di poter andare e fluttua finché non poggia su qualcuno a cui sentiamo di poter donare il nostro affetto, la nostra fiducia, la nostra comprensione e il nostro sostegno. E la cosa dovrebbe essere reciproca, naturalmente.

Parola d’ordine: fiducia

Che suono meraviglioso propaga da questa piccola ma potente parola: fiducia. Se c’è un modo per scegliere le amicizie è proprio in base alla capacità di quella persona di farci sentire totalmente al sicuro, lontane dai pericoli. L’amica è il rifugio in cui puoi accoccolarti ogni volta che qualcosa non va, la mano che stringe la tua se sei triste o, ancora, quella che sa come fermarti quando stai esagerando o rischi di fare una figuraccia.

La fiducia dovrebbe essere alla base di ogni rapporto e no, non vale solo per le relazioni sentimentali. Le amiche dovrebbero essere persone di cui possiamo fidarci ciecamente, quelle che ascolteresti quando ti dicono “Buttati, non c’è problema!”. E tu sai che se lo hanno detto è vero.

Non ti ferirebbe mai, una vera amica. E sì, spesso scegliamo le nostre amicizie proprio sulla base di questo sentimento tanto benevolo e benefico, che ci fa sentire come in una botte di ferro. Nella gioia e nel dolore, nei momenti felici come in quelli più bui, la fiducia è la cartina tornasole per eccellenza per riconoscere chi è davvero nostro amico.

La libertà di essere noi stesse

Fidarsi di qualcuno non è semplice, specialmente quando si tratta di mettere in gioco noi stesse. C’è chi non ha problemi a parlare di sé, raccontando i fatti propri anche a chi non lo ha neanche chiesto, ma è una pura questione di carattere. Insomma, le classiche persone logorroiche che non si chiedono se l’interlocutore in effetti abbia interesse nell’ascoltarle.

Ma casi del genere a parte, c’è altro che spiega come scegliamo le nostre amicizie ed è proprio la capacità di quella persona in particolare di metterci talmente a nostro agio (ci fidiamo, ricordate?), da renderci semplice parlare di noi. Dei nostri sentimenti più profondi, delle emozioni che proviamo, dei nostri successi come dei nostri fallimenti. Delle delusioni d’amore, di un episodio che ci ha segnato profondamente nel bene o nel male. Di un’amica possiamo fidarci, perciò la conseguenza diretta è che sentiamo di poterci aprire senza filtri né paletti con lei.

In amicizia non c’è invidia

È proprio vero che “Chi trova un amico, trova un tesoro”, tanto per citare un altro detto celebre. In amicizia non c’è invidia né gelosia, non c’è prevaricazione né desiderio di vendetta. Ci sono solo due persone che possono condividere o meno degli interessi, ma che di base hanno in comune una scala di valori. Parole come fiducia, sincerità, lealtà dovrebbero essere le fondamenta di una amicizia solida.

Capita di trovare “amiche” (o presunte tali) che neanche lontanamente corrispondono a tale profilo. Altro che fiducia e bene incondizionato, sono le prime disposte a schiacciarti pur di farsi belle agli occhi degli altri e primeggiare. In amicizia non c’è invidia e tutto questo non è ammesso. Quindi sì, un altro modo in cui scegliamo le nostre amicizie è (e dovrebbe essere) osservare come queste ci trattano. E agire di conseguenza.

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