essere una leader e team

5 motivi per cui essere una leader non deve allontanarti dal tuo team

Fiducia e rispetto solo alla base di ogni relazione. Anche sul posto di lavoro. Ma perché, per essere una leader riconosciuta e stimata, è importante stare vicino alla propria squadra? Scopriamolo insieme!

Secondo alcune ricerche, il 75% circa dei lavoratori che decidono di cambiare lavoro, lo fa per allontanarsi da situazioni di disagio e insoddisfazione verso una persona in particolare dell’azienda: il (presunto) leader. Un ruolo fondamentale, capace di smuovere gli animi e ridare la giusta energia alla squadra. In modo naturale e innato. E proprio per questo un ruolo non adatto a tutti. Essere una leader, infatti, significa anche possedere doti come l’empatia, il carisma, la capacità di vedere e aiutare a sviluppare le diverse inclinazioni personali di ognuno.

Oltre ad avere una presenza costante, concreta e partecipe alla vita del team. Con entusiasmo e sincerità. Solo così, infatti, è possibile comprendere realmente chi si ha di fronte, suscitare fiducia nella squadra ed essere un aiuto e fonte di ispirazione verso tutti coloro che ne fanno parte. Ma perché tutto questo è così importante per fare davvero la differenza? Proviamo a spiegarvelo, dandovi ben cinque motivi per cui essere una leader non deve mai farvi allontanare dal vostro team. Garanzia di soddisfazione e serenità per la squadra e fonte di successo per l’azienda.

Infondere la giusta carica

Una delle caratteristiche principali dell’essere una leader, è quella di saper ricaricare il proprio team nei momenti di difficoltà o quando è necessario ritrovare la grinta verso il raggiungimento di obiettivi comuni. Con entusiasmo, persuasione e la giusta capacità di coinvolgimento. Per farlo è importante trasmettere sempre un senso di positività e soprattutto di fiducia. Ascoltereste mai, infatti, una persona di cui non vi fidate o che vedete troppo distante da voi?

Con molta probabilità no. Ecco perché, per essere una leader è fondamentale partecipare alla vita del team, essere presenti, condividere la propria visione dei progetti. Esattamente come farebbe un’amica, ascoltando e facendo parte attivamente della squadra senza mai distaccarsi o elevarsi a un gradino più alto. Cosa che non farebbe altro che rafforzare la diffidenza verso di voi e le vostre parole. Annullando completamente l’efficacia di un vostro ipotetico discorso motivazionale e il messaggio di aiuto e fiducia reciproca necessari per dare un senso al motto “l’unione fa la forza!”.

Creare relazioni proficue

Proprio per questo motivo è importante saper creare delle relazioni vere e proficue. Essere troppo distaccati, mettendo un “muro” immaginario tra voi e il vostro team non aiuterà di certo a instaurare dei buoni rapporti. E questo non potrà mai darvi il giusto consenso per essere una leader. Come detto, infatti, questo non è un ruolo che si può ottenere in fase di colloquio (anche se spesso accade) ma è una carica che ci si conquista e si può mantenere solo se si hanno determinate attitudini e capacità interpersonali.

Stare a contatto con il proprio team è importante per creare relazioni proficue, componente di base per essere una leader. E questo lo si può fare in diversi modi. Mostrandosi per come si è realmente, senza filtri e con sincerità. Sia nei punti di forza che nelle debolezze (ne abbiamo tutti e non è un male). E dimostrando che l’essere leader è solo una parte di voi ma non siete solo questo. Oppure infondendo fiducia e trasparenza in chi vi osserva o ascolta. Valorizzando chi si ha di fronte e sottolineandone i punti di forza e le diverse capacità. Individuando le attitudini di ognuno e spronandoli a coltivarle. Oltre a manifestare la giusta stima e l’apprezzamento necessario per far sì che la vostra squadra lavori con voi e non solo per voi.

Risolvere i conflitti

Chiunque lavori insieme ad altre persone lo sa. Se da un lato, come detto, l’unione fa la forza, dall’altro il lavorare gomito a gomito per tante ore al giorno, facendo interagire caratteri e teste diverse, può generare qualche disappunto o conflitto. Soprattutto nei momenti di maggior stress. Compito del leader è evitare che questo accada (cosa piuttosto complicata) e saper gestire questo tipo di situazioni nel momento in cui si presentano (cosa molto più semplice e fattibile). Come? Partecipando attivamente alla vita del team. Se ci si allontana troppo dalle diverse dinamiche della propria squadra sarà impossibile comprendere i motivi che hanno fatto nascere il conflitto, avendone anche una visione assolutamente parziale (che non è detto sia quella corretta).

Per questo è molto importante conoscere chi si ha di fronte, il modo di lavorare e le diverse caratteristiche di ciascuno. Oltre a essere al corrente del lavoro svolto e dei motivi che possono aver generato la discussione. Aspetti semplici da soddisfare solo se si vive a contatto con la squadra e se ci si parla costantemente. Oltre al fatto che è molto più semplice essere ascoltati e accolti da persone che ci manifestano piena fiducia.

Ricevere feedback immediati

Una delle caratteristiche (e dei compiti) implicite dell’essere una leader è quello di saper e dover prendere decisioni, possibilmente quelle giuste. E questo vale sia che si tratti, come visto sopra, di dover risolvere un conflitto sia nel caso si debba scegliere la mossa migliore per raggiungere un determinato obiettivo. Nonostante la responsabilità dell’ultima parola spetti al capo, però, è importante che le scelte prese siano comprese e condivise con (e da) tutto il team. E il motivo è molto semplice.

Se la vostra squadra non capisce il perché si debbano fare delle cose o non le condivide, non reputerà mai la vostra scelta quella giusta. E questo andrà a compromettere il lavoro svolto e, quindi, il successo dell’azienda stessa. Interagire con il team, invece, è un buon modo per ricevere feedback immediati, rendendo partecipe ogni risorsa della vostra visione e dei progetti che avete in mente, ma anche dei modi in cui volete raggiungerli. E questo aumenterà la fiducia, la tranquillità e il rispetto nei vostri confronti e, quindi, anche la vostra leadership.  

Migliorare la reputazione aziendale

Può piacere oppure no ma siamo nell’era dei social, della comunicazione immediata, diretta e attiva. E questo è un dato di fatto. Bastano due tweet ben fatti, un post su LinkedIn o su Facebook o una foto su Instagram per catalizzare l’attenzione e i commenti di migliaia di utenti. Un’arma a doppio taglio ma che se usata nel modo corretto diventa preziosissima per generare interazioni, rafforzare l’immagine dell’azienda e per migliorarne le prestazioni.

E cosa c’è di meglio per un utente che vedere che le parole espresse da un leader sono confermate, condivise e apprezzate in primo luogo dal suo team? Per farlo, però, è necessario che, prima che sui social, le relazioni siano forti nella vita reale. Rispetto, fiducia, apprezzamento e stima si conquistano di persona, giorno dopo giorno, lavorando insieme. Solo così è possibile aumentare il prestigio e la reputazione dell’azienda anche al di fuori delle mura dell’ufficio. Stimolando connessioni naturali e la voglia di ognuno, in prima persona, di celebrare e rafforzare l’immagine del proprio luogo di lavoro e di chi ne è a capo.

Essere una leader, quindi, richiede grande responsabilità, trasparenza, consapevolezza e attenzione verso chi si ha di fronte. Evitando di allontanarsi dalla propria squadra e garantendo passione e lavoro costante, per guidare ogni componente del team verso obiettivi comuni e di successo.

Riproduzione riservata