Quando e perché si aggiornano le regole del galateo?

Le regole del galateo sono fisse o in costante cambiamento? Si adattano ai tempi che avanzano, alla società che si rinnova e che propone nuovi modelli comportamentali (senza dimenticare il rispetto)

Il galateo è un insieme di consuetudini e di regole che si sono protratte fino ad oggi. Non va pensato tuttavia come figlio dei suoi tempi, ma come dei nostri: generalmente, infatti, alcuni aspetti cambiano proprio per adattarsi alla società. Ed è anche vero che esistono diverse tipologie di galateo, dalla netiquette della moda fino ai comportamenti da mettere in atto a tavola, così come gli argomenti che si possono o meno affrontare in un dato contesto. Ma come cambiano le regole del galateo? E quando viene aggiornato?

Al momento, dobbiamo dire che non ci concediamo di seguire tante regole: anzi, spesso si esalta proprio la bellezza di essere imperfetti e di non avere uno schema fisso da seguire. Dopotutto, era il 1558 quando fu pubblicato “Il Galateo overo de’ costumi”, scritto da Monsignor Giovanni della Casa. Da allora, è impossibile citare le pubblicazioni sulla buona educazione o sul bon ton: centinaia.

Come cambiano le regole del galateo?

Quante volte abbiamo sentito dire che il galateo è fuori tempo? Cinquecento anni sono un lasso temporale lunghissimo: è impossibile seguire le regole di allora, ed è per questo motivo che alcune di queste sono state rinnovate, aggiornate, adattate all’epoca moderna. Di base, dobbiamo comprendere che il galateo è elegante per definizione: l’obiettivo è di prevenire qualsiasi disagio o imbarazzo possa venire a crearsi.

L’evoluzione che è intercorsa nell’ultimo decennio ha poi modificato moltissimo i nostri modi di fare e di dire. Quando la società cambia, anche le nostre maniere cambiano, perché si adattano al nuovo mondo. Ed è giusto così, altrimenti non andremmo mai avanti, non ci sarebbe una vera e propria evoluzione, ma un arretramento. Il che significherebbe anche un blocco della crescita culturale: esplorare nuovi limiti è un modo interessante per non crearsene di nuovi.

Perché si aggiornano le regole del galateo

Ci sono degli atteggiamenti che sono andati perduti o, per meglio dire, rinnovati. Qualcuno ricorda la frase “prima le donne”? Era un modo di fare molto in voga fino a qualche decennio fa. Ma noi donne siamo cambiate, e certi gesti ci appaiono arcaici. La cavalleria non è morta (o almeno così si dice in giro), ma preferiamo aprirci la porta da sole, talvolta, o dividere il conto a cena in un’uscita galante.

Un altro dei motivi per cui si aggiorna il galateo è che si possono utilizzare altri metodi per comunicare. È il caso dei biglietti di ringraziamento, che fino a poco tempo fa erano scritti sempre a mano, perché in questo modo apparivano più sentiti, sinceri. Ma il biglietto a mano è stato sostituito da una e-mail, che non è più fredda o impersonale: ci collega al mondo attuale. Certo, ciò non significa che non dovremmo più inviare biglietti scritti a mano, ma solo che abbiamo più opzioni a nostra disposizione (senza sentirci in colpa).

Il bon ton 2.0, il nuovo modo di vivere

Sapevi che esiste persino un galateo dello smartphone? O che è stato pensato persino un galateo in era Covid, soprattutto da mettere in atto nel momento in cui si andava a trovare qualcuno? Sono molteplici i contesti in cui abbiamo bisogno di non “lasciare a casa” l’educazione. E pertanto è essenziale che il galateo venga aggiornato con i tempi, proprio per evitare qualsiasi fraintendimento. In ogni caso, sì, esiste anche il galateo destinato alle app di dating (o per i regali di Natale): non c’è alcun limite.

E cosa dire, poi, del bon ton 2.0? Nell’era dei social media e degli smartphone, è impossibile non scoprire nuove regole per rapportarsi agli altri, mettendo il rispetto al primo posto. Per esempio, non dovremmo dare fastidio con l’uso smodato dei telefoni sui mezzi pubblici, impostando il silenzioso negli eventi importanti.

Quali sono le regole adottate tutt’oggi?

Ebbene, qualcosa è giunta sino a noi. Anzi, più di qualcosa, dobbiamo dire. E il motivo è semplice: la buona educazione rimane alla base della società civile. Se è vero che alcune regole appaiono arcaiche e hanno perso di significato, altre sono comunque importanti per vivere in modo sereno e soprattutto avere dei rapporti gentili e mai fuori posto.

Uno dei modi di dire che andrebbero “aboliti” è il classico “piacere” quando si conosce qualcuno per la prima volta: andrebbe detto solo al termine dell’incontro. Se ci invitano a cena, le regole del galateo ci spiegano che non bisogna presentarsi a mani vuote, ed è ancora così: quante volte abbiamo portato un dolce, una torta o un vassoio di pasticcini? Un pensiero gentile e sempre gradito.

Il galateo della tavola ci insegna che dovremmo evitare domande indiscrete, ma andrebbero rimosse dalla conversazione un po’ in tutti i momenti topici, perché ricordiamoci sempre che il galateo voleva istruire sulla buona educazione e sull’evitare qualsiasi imbarazzo. Non dobbiamo in alcun modo intendere, però, il galateo come un’imposizione, quanto come un invito al vivere civile in ogni occasione.

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