Tra le storie di cronaca che coinvolgono l’ apparente inossidabile mondo dello star system, una tra le più sconvolgenti fu quella che vide coinvolti il regista Roman Polanski e sua moglie, l’ attrice Sharon Tate.
Ancora più indietro nel tempo, un altro incubo veniva vissuto da una giovanissima Audrey Hepburn in una Olanda devastata dal dominio nazista.
Figlia di una baronessa olandese e di un banchiere britannico, la Hepburn ebbe una infanzia gioiosa e fortunata finchè non arrivò anche nei Paesi Bassi lo spettro della Seconda Guerra Mondiale.
Caduto in mano ai nazisti, il Paese si trovò presto in ginocchio e la giovane e sua madre passarono mesi e mesi di stenti,
Braccata dai nazisti, la giovane Hepburn si trovò in fin di vita a causa della fame e del freddo finchè la fine della guerra non salvò la sua vita e quella di milioni di persone. Emigrata in America divenne quasi per caso un’ attrice di fama mondiale, senza dimenticare mai i valori che le nacquero dentro dopo l’ esperienza della guerra. Alla sua morte, nel 1993, dopo decenni di lavoro per l’ UNICEF, suo fratello istituì la Fondazione Audrey Hepburn per favorire la scolarizzazione nei paesi più poveri del mondo.
La Hepburn fu anche testimone dell’intimo dramma vissuto dalla sua migliore amica Capucine, attrice francese divorata dalla depressione, che dopo svariati tentativi di suicidio scampati proprio grazie all’ intervento della Hepburn, riuscì purtroppo nel suo intento gettandosi dall’ ottavo piano dello stabile dove viveva in Svizzera, nel 1990.
Il dramma personale di James "Jim" Belushi invece, riguarda suo fratello John; inseparabili nella vita e sul palcoscenico, i due iniziarono la carriera nel famoso Saturday Night Live dando il via a un sodalizio fatto di dirompente comicità e complicità. Amanti della televisione e del cinema, i due si prestarono a molte pellicole comiche che fecero la loro fortuna. Soprattutto John viene ricordato con l’amico di sempre Dan Aykroyd per il film cult The Blues Brothers (1980, di John Landis) a cui Jim non
L’ ultima, drammatica storia riguarda un divo che ha cambiato la storia del cinema e i costumi dell’ America: Marlon Brando, morto nel 2004 a 80 anni.
Capostipite di una famiglia che poteva essere uscita da un film, ribelle sempre e comunque, provocatore e schiavo della fama e dei soldi, visse un’ esistenza sempre al limite, tra matrimoni e divorzi, amanti e figli illegittimi.
Negli ultimi anni della sua vita si rivelò essere l’ombra del grande divo di Bulli e Pupe, Il Padrino e Fronte del Porto: era un vecchio solo e senza soldi, che viveva di una pensione ridicola paragonata ai conti in banca del suo periodo d’ oro; un vecchio padre di famiglia che non ebbe mai quella da lui desiderata ma solo una terribile saga familiare fatta di morte e disperazione.
La sua adorata figlia Cheyenne si suicidò impiccandosi negli anni Novanta, dopo che il suo fratellastro Christian uccise a colpi
Il processo fu un durissimo colpo per Brando e segnò l’ inizio della fine. In precedenza già la sua compagna Pina Pellicier si era uccisa nel 1961 mentre un’ altra, Rita Moreno, ci provò due volte senza riuscirci.
Pochi anni prima di morire, la sua colf messicana lo aveva portato in tribunale chiedendo un risarcimento di cento milioni di dollari. Affermava di essere la madre di tre bambini avuti da Brando e di non vivere sotto il suo stesso tetto in qualità di colf bensì di compagna di vita. Brando non volle mai pagare e finì col portare in tribunale la sua dichiarazione dei redditi che segnalava una pensione mensile di circa seimila dollari. A causa di queste vicissitudini (Brando fu dichiarato nel corso della sua vita padre di altri otto bambini avuti fuori dai vari matrimoni) egli fu costretto a vendere la sua amata isola di Tetiaroa, nella Polinesia. Qui abitano ancora oggi la sua vecchia compagna Tarita, conosciuta e amata sul set del film Gli ammutinati del bounty, da cui ha avuto un figlio, Tehotu, che vive con la madre.
Alla sua morte avvenuta in ospedale a Los Angeles, fu ritrovata nella modestissima casa in cui si era ritirato, una videocassetta testamento. Le sue ultime volontà furono esaudite dall’ amico Jack Nicholson che sparse le sue ceneri proprio sull’ isola di Tetiaroa.