

1/6 – Introduzione
Le clementine derivano da un incrocio tra il mandarino e l’arancio amaro. La loro pianta appartiene al genere Citrus, della famiglia delle Rutacee. Si tratta di una pianta da frutto sempreverde e molto robusta. La clementina, che possiede una buccia molto sottile e liscia, si presenta di colore arancione ed è di medie dimensioni; i suoi spicchi sono particolarmente privi di semi. I fiori si presentano bianchi, piccoli e dal particolare profumo. In questa guida ci occuperemo di illustrare, attraverso vari sistemi, come è possibile coltivare questo albero da frutto.
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Per iniziare, bisogna sapere che l’albero di clementine necessita di temperature comprese tra i 22 e i 30 gradi per poter crescere e svilupparsi nel migliore dei modi. Infatti la pianta inizia la sua fase vegetativa in primavera e va incontro a uno “stan-by” durante l’inverno. Molto importante è scegliere una zona poco ventosa per la coltivazione dei frutti, difatti queste piante sono molto sensibili all’azione del vento, che rischia di farne cadere foglie e frutti, in particolare eventuali brezze marine li danneggerebbero per azione della salinità. Se proprio non si ha alternativa, è possibile costruire delle barriere frangivento per ovviare al problema.
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È molto importante, per lo sviluppo di queste piante, trovare delle zolle di terra completamente soleggiate, un terreno ben drenato e poco compatto (preferibilmente con un pH neutro), ricco di sostanze organiche e ben areato. Un altro buon consiglio è quello di lasciare 5-6 metri ogni 6 piante.
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La potatura può essere tranquillamente essere effettuata subito dopo la raccolta: si dovranno eliminare tutti i rami secchi, diradando e sfoltendo all’interno della pianta, prestando particolare attenzione a non esagerare. La potatura è molto importante perché le piante di clementine hanno un’abbondante vegetazione e bisogna facilitare il miglior passaggio dei raggi solari. Riguardo alla concimazione bisogna prediligere il fosforo o il potassio e la si deve operare esclusivamente durante il periodo invernale. È inoltre possibile utilizzare l’azoto, ma solo durante la ripresa vegetativa (quando la pianta fa foglie).
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Durante l’estate, soprattutto nel caso in cui si abbia una stagione molto torrida, bisogna procedere con abbondante irrigazione e badando particolarmente a non bagnare le foglie. Infine, si potrà gustare tutto il proprio lavoro durante periodo compreso tra ottobre e gennaio, identificando semplicemente la maturazione dal colore della buccia e grazie al tatto. Riguardo agli eventuali parassiti, bisogna prestare particolare attenzione ai funghi della radice, che possono creare eventuali marciumi, e alla mosca della frutta (problema che è possibile eliminare con sostanze chimiche).
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