1/5 – Introduzione
Ridurre la tensione (voltaggio) di uscita di un alternatore è molto importante al fine di salvaguardare la batteria dell’automobile. Questa, infatti, può incorrere in un sovraccarico e, in questo caso, si renderebbe necessariamente fondamentale sostituita. Ci sono, tuttavia, due modi per ridurre il voltaggio in un alternatore: il primo consiste nel regolarlo, andando ad agire su un tasto specifico (denominato regolatore), mente il secondo metodo comporta l’inserimento di un componente elettrico (chiamato resistenza). Vediamo ora come possiamo procedere, in sicurezza, applicando questi metodi.
2/5 Occorrente
- Multimetro
- Pinze e cacciaviti
- Diodo
- Saldatore a stagno
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I regolatori sono elementi presenti nell’alternatore che ci consentono di effettuare, come dice il nome stesso, la regolazione senza dover aggiungere ulteriori componenti elettrici. In questo caso, la prima cosa da fare è andare a verificare la quantità di tensione in uscita del nostro alternatore, collegando un multimetro ai terminali del cablaggio. Una batteria per auto, in genere, richiede da 13,5 -14,5 Volt per caricare correttamente. Qualora si verificassero abbassamenti o aumenti di tensione significa che l’alimentazione non sta funzionando nella maniera corretto.
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In questo caso è opportuno sostituire il regolatore di tensione, che serve proprio per stabilizzare l’intensità di corrente. In un motore di un’automobile è generalmente fissato tramite una coppia di bulloni ed è collegato all’alternatore e all’interruttore di accensione. Dopo che abbiamo effettuato la sostituzione prendiamo di nuovo il multimetro e controlliamo se adesso il tutto funziona alla perfezione. Se il problema persiste, e notiamo che il voltaggio è ancora ballerino, allora possiamo intervenire in un modo ancora più accurato e che richiede, sicuramente, una maggior precisione. In questo caso abbiamo bisogno di andare a installare nel circuito un diodo. Lo scopo è di ridurre la resistenza, quindi abbassare i rapporti tra l’intensità di corrente e il voltaggio (legge di Volt). Per questa operazione bisogna rimuovere il cavo negativo della batteria, procedere poi con lo spellare i fili al centro (per almeno tre centimetri) e andare a collegare il diodo con le rispettive zampette di metallo.
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Adesso bisogna intervenire con un saldatore a stagno in modo tale da bloccarlo definitivamente, dopodiché ricopriamo il tutto utilizzando abbondantemente del nastro isolante. Una volta che il collegamento del diodo è avvenuto va controllata la caduta di tensione attraverso il multimetro. Se il voltaggio si attesta su valori accettabili, allora possiamo stare tranquilli, non avere più problemi di sovraccarico, e quindi possiamo utilizzare tutti gli optional dell’auto, senza incorrere in alcun problema, come il rischio di dover sostituire la batteria o, addirittura, l’alternatore. Ovviamente, per qualsiasi ulteriore problema o perplessità è sempre meglio rivolgersi all’elettrauto di fiducia, piuttosto che cercare di risparmiare con il fai da te rischiando, però, di danneggiare l’intero sistema.