Come e quando utilizzare il carbone attivo in acquario

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1/6 – Introduzione

Probabilmente, tutte le persone che possiedono un acquario hanno dovuto cimentarsi con l’affrontare le malattie dei pesci utilizzando dei farmaci e degli antibiotici che, però, persistono a lungo all’interno.
Alcune volte, sarà necessario rendere l’acqua maggiormente limpida oppure semplicemente contenere la presenza di una sostanza tossica in essa disciolta: il carbone attivo permette di mantenere vivibile e sana la falda acquifera dei propri amici pesci.
Nella presente dettagliata e interessante guida che vi consiglio di leggere molto attentamente nei passaggi susseguenti, pertanto, vi spiegherò come e quando utilizzare il carbone attivo in acquario per questo obiettivo.

2/6 Occorrente

  • Bustine di carbone attivo

3/6 – E’ utile per filtrare l’acqua

Il carbone attivo è un materiale abbastanza impiegato (specialmente in acquariologia), in quanto è molto utile per filtrare l’acqua: precisamente, esso viene utilizzato per il filtraggio assorbente all’interno del filtro e, infatti, vengono assorbite soprattutto le molecole organiche e i coloranti, ma non la maggioranza degli ioni positivi e negativi.
Ciascun piccolo pezzo di carbone attivo risulta formato da numerosi piccoli pori, ai quali si attaccano quasi indissolubilmente le molecole organiche: la seguente azione consente un’elevata filtrazione dell’acqua, anche usando delle piccole quantità di carbone attivo.

4/6 – Può essere usato per eliminare sostanze tossiche

Il carbone attivo viene adoperato per la produzione dell’acqua distillata e di quella necessaria all’osmosi inversa: essenzialmente, però, tale materiale viene utilizzato dagli acquariofili, dopo aver introdotto un farmaco per curare una malattia dei pesci.
Questo processo è estremamente importante e, in caso di assenza dello stesso, i medicinali resterebbero nel proprio acquario, inquinando l’acqua degli amici pesci: il carbone attivo potrebbe essere usato anche per eliminare una sostanza tossica o dopo l’impiego della torba (in grado di contenere il pH e rendere l’acqua ambrata).

5/6 – Il suo utilizzo deve essere limitato a poche settimane

Il carbone attivo deve essere introdotto nel filtro interno o esterno dell’acquario, in maniera che l’acqua lo attraversi interamente: comunque, esso non dovrà restare dentro il filtro troppo a lungo, perché il suo potere assorbente diminuirà man mano che ogni sito di legame per le molecole organiche verrà occupato.
Questa azione dura circa 2/3 settimane e poi, se dovete procedere con il trattamento, bisognerà sostituire il carbone attivo: l’utilizzo di quest’ultimo non è indispensabile ed è perfino sconsigliato quando non si hanno dei motivi particolari, in quanto finirebbe per togliere all’acqua la maggioranza degli oligo-elementi fondamentali alla vita dei pesci.

6/6 Consigli

  • Prima d’inserire il carbone attivo nel filtro dell’acquario, occorrerà pulirlo bene sotto l’acqua corrente del rubinetto, allo scopo di rimuovere la polvere che lo ricopre.

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