Tradimento

Traditi e contenti: l’infedeltà non dà più scandalo?

Un tempo la fedeltà era il requisito indispensabile per la felicità di coppia. Ora sembra aver perso valore, come raccontano libri e serie tv. Siamo diventati più egoisti o meno ipocriti? La scrittice Pulsatilla ha indagato. E si è accorta che...

La fedeltà è ancora un valore?

Parrebbe di no.

Un fantasioso esperimento chiamato The wild oats project ha dimostrato che alle corna si sopravvive egregiamente. La giornalista che lo ha condotto, una 44enne americana di nome Robin Rinaldi, applicando una sistematica “infedeltà programmata”, ha convertito il suo insoddisfacente matrimonio  in una relazione aperta: per un anno ha fatto sesso con qualsiasi bipede le capitasse a tiro, dal lunedì al venerdì, per poi  tornare all’ovile coniugale durante il weekend. Il marito nel frattempo si era fatto fare una vasectomia di cui, a quanto pare, tutta San Francisco ha avuto l’ebbrezza di beneficiare. Risultato? Robin  ha scoperto i vantaggi della «meditazione orgasmica».

Che le donne abbiano scoperto il piacere di mettere le corna è dimostrato anche da alcuni romanzi: dal misterioso La ragazza del treno al più pragmatico Se mi sposi, ti tradisco.

Ovviamente, nemmeno gli uomini sono dei santarellini. Nella prima stagione della serie tv True Detective, il protagonista Martin Hart, interpretato da Woody Harrelson, trapunta  la vita coniugale di terapeutiche sveltine per il bene (presunto) della  moglie e dei figli: che pensiero gentile! E nel telefilm The affair Noah (Dominic West) e Alison (Ruth Wilson) hanno una relazione fedifraga senza nemmeno sapere bene perché. Nel saggio dal titolo incontrovertibile Il tradimento. In politica, in amore e non solo Giulio Giorello, docente di Filosofia della scienza all’università Statale di Milano, rivendica l’utilità del tradimento come atto umano, politico e creativo.

«Un tempo  l’adulterio era considerato un delitto capitale. Oggi è visto come un  elemento positivo, di nuova conoscenza, attraverso il quale si capiscono  meglio i propri sentimenti e si sviluppa comprensione per l’umana  fragilità» spiega.

La ritrovata compatibilità fra corna e famiglia si rileva anche dalla massiccia presenza in Rete di siti dedicati agli incontri extraconiugali tra persone che non hanno la  minima intenzione di chiudere il loro matrimonio. In pratica, libero di tradire lui, libera lei. Viva la par condicio. E la coppia non si sfalda.

È interessante notare che, secondo le statistiche, al primo posto nei campionati europei di scappatella ci siano le cattoliche Francia e Italia, anziché, come il luogo comune suggerirebbe, i Paesi  di religione protestante: forse c’entra quel detto secondo cui le regole  sono fatte per essere infrante?

Secondo Roberta Rossi, presidente della Federazione italiana di sessuologia scientifica, l’esposizione allo sguardo altrui (purché si tratti di uno sguardo sempre rinnovato, eccitato e liberato da implicazioni affettive) è tipico della nostra epoca narcisistica

«Presto la coppia non sarà più il centro della società, la sua caduta è già in atto: ci si sposa sempre meno, ci si mantiene liberi, si guarda con appetito al “poliamore” americano. Invece di impegnarci in una relazione matura ed esclusiva, stiamo tornando a una dimensione infantile, in cui abbiamo la sicurezza all’interno della famiglia e il parco giochi da un’altra parte».

Ma qual è la differenza tra la scappatella e la relazione extraconiugale?

La prima, vista come un occasionale cedimento della carne debole, si perdona più facilmente e quasi mai basta, di per sé, a mandare a monte un  progetto di vita. Spiega la sessuologa Roberta Rossi: «I valori della  fedeltà assoluta si sono modificati. Passiamo 12 ore fuori casa e siamo  sottoposti a molteplici stimoli, per cui la possibilità di un incontro è più probabile e quindi molto più tollerata, rispetto a 20 anni fa».

Per  dirla difficile, siamo passati dalla retroflessione del desiderio all’estroflessione del desiderio. Per dirla più spiccia: dalla monogamia, dove le coppie stavano insieme per moralismo, obbligo familiare e senso del dovere, siamo passati al narcisismo sfrenato, dove ogni capriccio può essere soddisfatto e i clitoridi sono sottoposti a un’intensa vita  sociale.

Bè, io la vedo così: se fra 20 anni mio marito e io avremo ancora un rapporto esclusivo, almeno sapremo di averlo voluto davvero. Mia nonna non ha mai avuto la fortuna di poter dire la stessa cosa.

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