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Tra le serie che parlano di tradimenti, "The Affair" (su Sky Atlantic, dal 29 agosto la quarta stagione) racconta di una coppia sposata con 4 figli: lui, però, un giorno incontra la giovane Alison... Le prime 3 serie sono su Sky Box

Il tradimento è ancora un tabù?

Può essere un atto di libertà, di vendetta, di ribellione: di certo, oggi si pratica anche dopo un lungo matrimonio e aumenta tra le donne. Lo spiega la psicoterapeuta Esther Perel nel bestseller “Così fan tutti”. Un saggio sull’infedeltà «antica come il mondo, ma che non cala in epoca di divorzi di massa»

Parlare di tradimento non è facile: chi lo ha fatto, o lo fa, non lo ammetterà mai pubblicamente. E chi lo ha subito soffre tantissimo e preferisce dimenticare o mantenere il segreto, perché in fondo se ne vergogna. Eppure l’infedeltà è vecchia come il mondo, esiste da quando è stato inventato il matrimonio. Argomento hot per l’estate e per le riviste di gossip, ridotto a consigli su come non farsi beccare o come scoprire se lui è un fedifrago. E spesso accompagnato dalla cura per guarire se sei il colpevole o la vittima. Esther Perel, psicoterapeuta 60enne belga trapiantata a New York, sull’argomento ha invece una visione del tutto nuova e originale, nata da un’esperienza pluridecennale con pazienti di ogni tipo. Un pensiero che guida il suo ultimo libro: Così fan tutti. Ripensare l’infedeltà (Solferino).

«Ho ricevuto migliaia di lettere: la sofferenza è la stessa in tutte le culture »

«L’infedeltà è un argomento di cui non si è mai sazi» mi spiega Perel via Skype. «Un tema complesso e pieno di sfaccettature, che dice molto su come noi consideriamo oggi la coppia, il matrimonio e perfino noi stessi». Caschetto color miele e una mug di caffè in mano (quando la chiamo a New York è mattina presto), l’autrice mette le mani avanti: «Non voglio giudicare. La mia non è un’apologia del tradimento, solo il risultato dell’osservazione». Le domande sono tante, perché in fondo l’argomento ci è vicino. Se non siamo stati noi, di sicuro conosciamo qualche coppia che è passata attraverso il dramma dell’infedeltà. E comunque ne abbiamo paura perché è un atto che fa crollare tutte le nostre certezze. Per questo il volume di Perel negli Usa è diventato un bestseller e il suo TedTalk in cui ne parla – Ripensare l’infedeltà… un discorso per chiunque abbia mai amato – ha avuto 10 milioni di visualizzazioni. «Dopo il Ted ho ricevuto migliaia di lettere, da Abu Dhabi alla Patagonia. E tutti raccontano il tradimento alla medesima maniera: la sofferenza è la stessa».

«Molte pazienti rivelano di sentirsi in gabbia nel ruolo di accuditrice»

Il libro è pieno di testimonianze e riflessioni. C’è un anziano signore che confessa di avere un rapporto con una donna conosciuta in un istituto dove i rispettivi consorti sono ricoverati con l’Alzheimer, e che per questo si sente in colpa. Ci sono i racconti di coppie gay che pensavano di essere più “aperte” di quello che in realtà si sono ritrovate a essere, giovani e meno giovani. «Di nuovo, c’è il fatto che, nonostante oggi ci sentiamo tutti più liberi e divorziamo in massa, l’infedeltà non è diminuita, non è diventata obsoleta». Una volta, spiega Perel, la famiglia veniva prima di tutto e si cercava di preservarla a ogni costo, «spesso chiudendo gli occhi, purché fosse salvaguardato l’onore e non subentrassero imbarazzi e complicazioni».

Oggi sono in aumento anche i tradimenti delle donne

«Succede anche a persone che stanno insieme da 10, 20, 30 anni. Un bel giorno attraversano quella linea». Ma perché si tradisce? Perché l’infedeltà ferisce così profondamente? E perché lo si fa anche quando si è felicemente sposati rischiando tutto, magari per una persona che si conosce appena? «Succede» risponde. «E i “sintomi” non spiegano tutto. C’è chi si sente solo e sessualmente frustrato. C’è chi dice di non riuscire più a comunicare col partner e si lamenta che non c’è più intimità. Spesso i pazienti rivelano di sentirsi in gabbia: nel ruolo di madre, moglie, accuditrice. O di marito e basta. La verità è che queste persone non vogliono lasciare il partner, ma quello che loro stessi sono diventati».

«Quando scegli un partner scegli una storia. E rinunci ad altre vite»

«Il tradimento può essere un’esplorazione di quegli aspetti di sé che si sono perduti e che non fanno parte della relazione. Perché quando scegli un partner scegli una storia. E a volte vorresti sapere quali altre vite avresti potuto avere». Faccio presente a Perel che la storia delle “sliding doors” sembra quasi una giustificazione. «Affatto. L’infedeltà è molto dolorosa, oggi ancora più di ieri, perché ci aspettiamo molto da un rapporto in cui siamo stati noi a eleggere quella persona come unica e speciale. E riguarda non solo 2 persone, ma i bambini, i genitori, gli amici. Un’intera rete sociale». Al centro di questo studio sull’infedeltà c’è anche il diritto alla felicità e all’autorealizzazione che sono fondamentali nella cultura occidentale. «Non credo che le persone oggi abbiano più desideri dei loro nonni. È solo che si sentono più legittimate a perseguirli».

Quindi il tradimento è un atto di libertà?

«Può essere tante cose: ribellione, vendetta, ricerca di sé, disperazione per chi tradisce. Un colpo basso, un inganno, una bugia, un segreto per chi viene tradito. È un evento che viene vissuto in modi diametricalmente opposti. La vera novità è come viene considerato. Una volta la vergogna era divorziare. Oggi è continuare a stare insieme, pensare con la propria testa al di là dei pregiudizi e dei giudizi degli altri. E accettare compromessi». Aggiunge poi che ci sono tanti modi di tradire e che l’infedeltà è solo uno di questi, ma il più giudicato. «Ho incontrato uomini che non avevano scappatelle ma erano legati al loro lavoro, alla bottiglia… Il tradimento ha diverse forme: l’indifferenza, la violenza, la negligenza».

«Il matrimonio oggi è una continua rinegoziazione di ruoli»

E allora cosa possiamo fare? Il contributo di Esther Perel è anche quello di far riflettere sulle nostra idea di una relazione di coppia e saper affrontare le crisi. «Le storie d’amore e il matrimonio oggi sono una continua negoziazione sui ruoli, le trasgressioni, i confini. La cosa migliore è mettere sempre in chiaro cosa si desidera e senza aspettare il momento di crisi. D’altra parte, però, la fedeltà può anche essere una scelta, una pratica. E rimani fedele perché lo decidi, o perché ti piace o perché il gioco non vale la candela».

Esther Perel è attesa in Italia alla XV edizione del Festival della Mente a Sarzana dal 31 agosto al 2 settembre



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