I primi malesseri di stagione, come fare?

  • 20 09 2011

La scuola è appena cominciata e già i bambini cominciano ad avere i primi raffreddori e le prime influenze di stagione. Come mai? Si possono prevenire? Abbiamo chiesto qualche consiglio al nostro esperto.

Per capire qualcosa su come comportarsi ed evitare inutili allarmismi di fronte alle prime influenze ed ai primi malesseri di stagione dei nostri figli, abbiamo rivolto qualche domanda al Dott. Federico Marolla, Pediatra, membro dell’Associazione Culturale Pediatri.

Dottor Marolla, cosa suggerisce ai papà ed alle mamme, spesso molto preoccupati dalle prime manifestazioni influenzali dei figli?

Va ricordato intanto che le malattie febbrili stagionali che si manifestano con febbre, naso chiuso, tosse, a volte associate a diarrea e vomito, non sono dannose per la maggior parte dei bambini, perché si è visto che, se non sono presenti malattie sottostanti, migliorano lo sviluppo di un buon sistema immunitario. I bambini che non vanno a scuola si ammalano circa 5-7 volte all’anno nel periodo autunno-inverno, mentre coloro che la frequentano si ammalano nei primi anni, in media, 12-15 volte. Meglio saperlo, così ci si prepara prima. Ovviamente i bambini più piccoli, maggiormente suscettibili per l’immaturità del sistema immunitario, soprattutto se vanno al nido oppure se hanno fratellini, si ammalano più frequentemente, migliorando via via che crescono con l’età. Questo perché il sistema immunitario, alla pari di un computer, deve incamerare ed elaborare dati che lo portano a rispondere sempre più prontamente e con efficacia a virus e batteri. E’ bene ricordare che la stragrande maggioranza di questi episodi febbrili è causata da virus respiratori (virus del raffreddore, dell’influenza, ecc.) contro i quali non esistono farmaci raccomandati per i bambini, se non in casi eccezionali.

Come mai i bambini si ammalano di più durante il periodo della scuola?

I bambini si ammalano di più in autunno-inverno e a scuola perché stanno molte ore in ambienti chiusi, poco ventilati, dove chi tossisce e fa starnuti diffonde germi e più facilmente contagia gli altri (con un colpo di tosse virus e batteri possono viaggiare a diversi metri di distanza). Non dimentichiamo che i bambini che vivono in  ambienti dove si fuma hanno molta più probabilità di ammalarsi: non fumate mai in casa e in qualsiasi luogo viva un bambino!

Si può fare qualcosa per prevenire questi episodi di infezione delle vie respiratorie?

Sembra banale, ma la cosa principale è lavarsi le mani: quando si rientra in casa, quando si pulisce il naso o si tossisce, quando si toccano le stoviglie. Bisogna lavarsele bene, con il sapone (quello di marsiglia è tra i più efficaci) per almeno 15-20 secondi, tra le dita e sul dorso. Come è stato detto, è molto importante anche tenere l’aria di casa pulita, cioè aprire le finestre ed evitare il troppo caldo, ma anche un’alimentazione varia che comprenda la frutta (vitamina C). Infine, l’industria farmaceutica propone molti prodotti (a base di estratti batterici, o di erbe o omeopatici) finalizzati alla riduzione del numero degli episodi febbrili dei bambini; la letteratura dice che un piccolo aiuto possono darlo, ma sarà il  vostro pediatra a darvi il giusto consiglio, anche per le vostre tasche.

E la vaccinazione antinfluenzale?

La vaccinazione anti-influenzale è indicata solo per i bambini con malattia cronica e riesce a proteggere dall’influenza 6-7 bambini su 10 vaccinati.

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