Sembra ieri che, emozionate e un po’ stranite, si tornava dall’ospedale con il proprio tesoro tra le braccia, e invece… Il tempo scorre e, tra l’accudimento, la casa, il lavoro e i vari impegni, all’improvviso si guardano i bambini ormai cresciuti con la strana sensazione di essersi “persi qualcosa”. Proviamo a fare i conti: dalla loro nascita al momento in cui andranno alle superiori ci sono circa 728 fine settimana. Più le vacanze. Se mamma e papà lavorano, è all’incirca questo il tempo che potranno trascorrere con i loro cuccioli. Sembra tanto, ma… «Non importa. A fare la differenza sono il desiderio e la capacità dei genitori di creare e assaporare tanti piccoli momenti speciali con i propri figli» esordisce Daniele Novara, pedagogista e consulente pedagogico per genitori ([email protected]). Non solo perché queste esperienze resteranno impresse nella memoria come i più cari ricordi dell’infanzia ma anche perché, nel frattempo, avranno il potere di rafforzare i legami famigliari e, quasi per magia, di rallentare il tempo. «Attenzione, però: questo non significa far ruotare il fine settimana attorno ai desideri dei figli, una trappola in cui oggi molti genitori rischiano di cadere e che dà ai bambini il potere di tiranneggiare i grandi» aggiunge Daniele Novara. «Al contrario, vuol dire gustare con i piccoli qualcosa che piace e appassiona mamma e papà. Nel desiderio di trasmettere lo stesso interesse ai figli, senza l’ansia dell’orologio. La condivisione, infatti, va al di là dell’educazione e dell’accudimento: c’è un tempo per dare le regole, uno per prendersi cura dei figli e, infine, uno per la condivisione». Ecco, allora, cosa suggerisce il nostro esperto.