Dov'è finito il piacere di ascoltare le voci dei bambini che si divertono come matti? Probabilmente

Dov'è finito il piacere di ascoltare le voci dei bambini che si divertono come matti? Probabilmente in un'ingiunzione al silenzio: succede in molte città italiane e l'ultimo caso a creare scalpore è Milano. Nel capoluogo meneghino i residenti nel condominio di via Anfossi 36 hanno fatto causa a La Locomotiva di Momo, nido e scuola materna privata convenzionata con il Comune. In realtà nel regolamento condominiale non sarebbe espresso alcun divieto rispetto alla presenza di attività quale il progetto di Cinzia e Giuliana D'Alessandro, sorelle, che si sono impegnate con grandi sacrifici per la realizzazione di una scuola che dà lavoro a 21 dipendenti e a cui finora erano iscritti 98 bambini, più 60 in lista d'attesa. Per cercare un dialogo con i condomini e nel rispetto delle regole di convivenza ai bambini erano stati insegnate piccole strategie come entrare nella “bolla di silenzio”: un esercizio di immaginazione per affrontare in silenzio il percorso dall'aula al cancello. Ma non è bastato: i piccoli e le maestre se ne dovranno andare, anche se continuano a sperare in un gesto di apertura dopo una guerra fatta di occhiatacce e carte bollate.

Bambini nei cortili: a chi danno fastidio?

Urla, risate e calci al pallone: con la bella stagione cortili e giardini dovrebbero riempirsi di bambini che giocano. Ma i tempi sono cambiati e (alcuni) adulti sembrano sempre più insofferenti all'infanzia

Quanto erano belli gli anni… Sessanta, Settanta, Ottanta, quando si giocava in cortile, la merenda era a base di pane invece delle merendine e i bambini sudavano a più non posso al posto di fossilizzarsi sul divano. La verità è che gli adulti spesso non hanno più tempo, né per fare torte o un panino, né per fermarsi a giocare. Ecco che le frasi scritte e condivise con troppa facilità sui social network diventano ipocrisia, perché alla prova dei fatti quando questi allegri schiamazzi sono intorno a noi invece di ridere insieme ai piccoli e volare con la leggerezza di Peter Pan, ci dimostriamo noiosi censori. Parliamo tanto di libertà, perché non la sappiamo più dare, né vivere. I bambini, insieme a ciò che la loro spontaneità rappresenta, ci danno fastidio.

Il diritto dei bambini di giocare all'aperto

I residenti si dichiarano infastiditi dalle voci dei bambini e dal loro passaggio nei corridoi. Perché, si sa, i bambini fanno rumore. Creano scompiglio, nei corridoi e nella vita ordinata degli adulti. In fondo per i piccoli non conta la pioggia o il sole: saltare in una pozzanghera, correre in bicicletta o cercare l’arcobaleno mentre piove è l’avventura, la scoperta della meraviglia che i grandi potrebbero imparare, ma non hanno più voglia di vedere. Con la bella stagione si risveglia ancor più l’entusiasmo, la voglia di stare al sole, dare calci al pallone, chiamare a squarciagola gli amici. Si svegliano anche i divieti, anche se il regolamento a Milano è chiaro: con l’art. 83 bis introdotto nel 2012 e con l’approvazione del nuovo Regolamento Edilizio, nel 2014, il Comune riconosce il diritto dei bambini al gioco.

Basta un angolo di giardino per accendere la fantasia

«Sino ad alcuni decenni fa nelle nostre città c’erano spazi in cui i bambini potevano incontrarsi e giocare liberamente: zone verdi, strade, piazze. Bastava scendere in cortile o uscire di casa per trovare dei compagni di gioco» leggiamo in A piedi nudi nel verde. Le autrici, Albertina Oliverio e Anna Oliverio Ferraris, ci spiegano che «giochi aaparentemente banali, ma con un forte contenuto simbolico, servono per fronteggiare le novità e i bisogni legati alla crescita».
Tane, rifugi, o il semplice nascondino per i bambini sono un modo per coltivare un linguaggio segreto. Se nei parchi divertimento i piccoli sono visitatori a pagamento con un percorso obbligato tra file e padiglioni, è il piccolo angolo del giardino di casa a rivelare una fuga dalla realtà. Per costruire la mappa dell’Isola che non c’è basta un pizzico di fantasia, non conta quanto ristretto o scomodo sia lo spazio.

Giocare all'aperto fa bene alla salute

Giocare all’aperto aiuta il sistema immunitario e secondo gli studi attuali sostiene la salute degli occhi, potenzia le risorse creative, stimola la manualità e la conoscenza del proprio corpo: lo sanno bene Vienna Guidarini e Daniela Brini, educatrici dell’asilo nido “Girasoli” di Medicina, in provincia di Bologna. In questa scuola dell’Emilia Romagna si gioca all’aperto, sempre. Anche d’inverno, perché, come insegnano i pediatri, il rischio di contagi e malattie aumenta negli ambienti chiusi. Viceversa, i bambini che hanno la possibilità di stare a contatto con la natura, respirare e giocare in libertà, godere dell’ambiente crescono più forti, con una maggiore autostima e più felici.

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