Fin dai primi mesi, un bambino in salute si riconosce anche perché sgambetta e cerca di afferrare gli oggetti. “Il movimento è sempre sinonimo di benessere, fin dalla culla” spiega Antonietta Marchi, professore associato in Pediatria presso l’Università degli studi di Pavia e specialista in medicina dello sport. “Crescendo, poi, è importante che un bambino venga stimolato, in modo adeguato all’età, a correre, saltare, arrampicarsi. Perché così impara doti come l’equilibrio e la coordinazione. Ma anche a mettersi alla prova, a conoscere le proprie potenzialità”. Tutto questo, nella prima infanzia, si fa con il gioco: al parco, in spiaggia, in piscina, ma anche in casa. Poi, attorno ai 6 anni, si può cominciare a proporgli un’attività sportiva vera e propria. Ecco con quali vantaggi.