Aumentare la fertilità dopo i 40 anni

Aumentare la fertilità dopo i 40 anni

Scopri come aumentare le probabilità di concepire anche dopo i fatidici "anta"

Sono sempre più numerose le neomamme che hanno già raggiunto i 40 anni di età. Infatti, è ormai molto comune che una donna inizi a cercare un figlio proprio a questa età. I motivi di tale scelta sono svariati: una carriera lavorativa già avviata, una maggiore stabilità affettiva ed economica, più sicurezza in se stesse. Ma, dal punto di vista strettamente biologico, la fertilità tende a diminuire mano a mano che gli anni passano.  

Anche se si hanno cicli ovulatori regolari, infatti, la capacità di procreare subisce una flessione già anni prima dell’avvicinamento alla menopausa. Ma non solo, sotto i 35 anni le donne hanno una probabilità di circa il 14% di andare incontro ad aborti spontanei e questa probabilità aumenta esponenzialmente con l’avanzare dell’età. A 40 anni, la possibilità di ovociti imperfetti arriva al 40% circa.

Come fare, quindi, ad aumentare la fertilità a partire dai 40 anni? Gli esperti suggeriscono di unire uno stile di vita sano a controlli periodici e a screening che inizino, però, già prima di questa età.

Controlli regolari

Gli screening e i controlli periodici femminili dovrebbero essere una buona abitudine durante tutto l’arco dell’età fertile (e oltre). Tutto ciò per escludere la presenza di infiammazioni, infezioni, polipi oppure endometriosi. Molto spesso, infatti, si arriva allo screening troppo tardi per intervenire con efficacia su eventuali problematiche.

Lo stesso discorso vale per le malattie sessualmente trasmesse che, avvertono gli esperti, sono responsabili di alcune patologie che colpiscono le tube e le ovaie. Tra queste, per esempio rientra anche la clamidia, purtroppo oggi in nuova rapida diffusione.

Il peso

Tra i consigli degli esperti, per aumentare la fertilità anche a 40 anni, è indicato un miglioramento dello stile di vita che dovrebbe essere il più possibile sano. Innanzitutto, è bene evitare sia il sovrappeso, sia il sottopeso. Entrambi, infatti, riducono notevolmente la funzionalità ovarica.

Il sovrappeso può predisporre a fluttuazioni ormonali e cambiamenti che riguardano la regolarità del ciclo, tanto che spesso le donne in forte sovrappeso e obese soffrono della sindrome dell’ovaio policistico. Così come il sottopeso può portare ad amenorrea.

Lo stile di vita

Tra le buone abitudini che possono aiutare a mantenere la fertilità al top, rientra certamente lo stile di vita. Una regola d’oro è combattere la sedentarietà, infatti una costante attività fisica aerobica (per esempio, una camminata veloce al giorno), aumenta la funzionalità ovarica.

Inoltre, è bene fare attenzione all’alimentazione che dovrebbe essere il più possibile completa e ricca di alimenti contenenti Omega 3 (acidi grassi essenziali dall’azione antinfiammatoria), vitamina E e vitamina C (che intervengono positivamente nella produzione di ovociti di qualità).

No, invece, agli eccessi di: farine raffinate, grassi cattivi, zuccheri e alcol (favoriscono l’infiammazione). No anche alle fumo: le donne fumatrici, infatti, risultano nettamente più predisposte a infertilità (addirittura del 60%).

No allo stress: influisce negativamente sulla fertilità

Uno stato di tensione continua sottopone l’organismo a uno stress notevole, per cui vengono prodotti specifici ormoni come il cortisolo. Quest’ultimo interferisce negativamente con la funzionalità ovarica, diminuendola.

Dunque, è importante ridurre la quantità di stress quotidiano aiutandosi con le tecniche di respirazione (training autogeno, per esempio), la meditazione o lo yoga. Fondamentale è anche la qualità del sonno, chi dorme male va incontro a una maggiore probabilità di squilibri di tipo ormonale.

 
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