Secondo giorno di AltaRoma e sala pienissima per Luigi Borbone, ormai uno dei nomi più attesi di AltaRoma
Quando ritorniamo ad AltaRoma, per seguire nel pomeriggio la sfilata di Luigi Borbone, c’è una lunga fila che ci separa dalla Sala 3 dell’Ex Dogana di San Lorenzo, nuova location di AltaRoma che abbiamo imparato a conoscere in questi giorni. La fila per la stampa va al rallentatore e anche quella per gli ospiti, intanto, al centro nello smilzo corridoio che si è creato tra le due, passa svelto chi per un motivo o per l’altro è tra i “preferiti” dell’ufficio stampa dello stilista: blogger, Vip, o presunti tali e conoscenti.
La sfilata Luigi Borbone
A parte questa piccola defaillance, non tanto per il favoritismo palese, ma perché essere considerati di serie B non piace a nessuno, quando si accendono i riflettori sulla passerella dimentichiamo tutti i malumori. Borbone per la collezione Primavera Estate del suo brand eponimo s’ispira all’Orlando del film di Sally Potter tratto dal romanzo di Virginia Wolf. Il concetto genderless si fa spazio tra le pieghe degli abiti leggeri, impersonificato nell’immaginario dello stilista dalla protagonista del film, Tilda Swinton, famosa modella e attrice dai tratti androgini.
Romanticismo e coraggio
Colori cipriati, leggeri e polverosi, con delle casacche fatte di swarovski che ricoprono dettagli degli abiti, oppure diventano una scintillante armatura. A contrasto, per sottolineare il concetto di metamorfosi nella donna e quindi a sottolineare il concetto di transgender, due colori, il nero e il blu profondo. Le acconciature vaporose e morbide sono arricchite da accessori come grosse brouches o corone dallo stile medievale. Ai piedi solo ballerine con lacci, uno dei trend assoluti della prossima PE 2016.