I dinosauri sono pronti per una nuova avventura. Escono dai musei per entrare in mostre appassionanti e persino nei salotti dei collezionisti. In questi giorni la Fiera del Levante di Bari ospita Living dinosaurs (fieradellevante.it, fino al 22 dicembre), un’esposizione che con gli esemplari ricostruiti a grandezza naturale nel loro habitat, promette ai visitatori un’immersione nel mondo dei pachidermi comparsi sulla Terra 230 milioni di anni fa. Intanto a Bologna la Jurassic experience (jurassicexperience.it, fino al 9 gennaio) si presenta come un’incredibile passeggiata di 2 ore nell’era giurassica, con scene in scala 1:1 e 30 postazioni di realtà virtuale.

Dan Kitwood/Getty Images
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MILIONI DI FAN
Gli inglesi hanno salutato con entusiasmo il ritorno a casa di Dippy, il diplodoco icona del Natural History Museum di Londra (a sinistra), dopo un tour di 4 anni in giro per i musei della Gran Bretagna dove ha incontrato 2 milioni di appassionati. Come una vera star!
Robert Cianflone/Getty Images
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– Nella foto, per i fan del Lego e di Jurassic Park, Ryan McNaught ha ricostruito il mondo della saga utilizzando 6 milioni di mattoncini: sono in mostra a Melbourne fino al 23 gennaio 2022.

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FRANKIE GOES TO ONU
Il velociraptor Frankie è il testimonial del filmato lanciato dalle Nazioni Unite per combattere l’uso dei combustibili fossili: arruolato nelle fila degli attivisti green, ci invita a non scegliere l’estinzione.
CAMBI CASA D’ASTE
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HENRY VA ALL’ASTA
A fianco, lo scheletro di Hypacrosaurus arrivato a Milano dagli Stati Uniti per la gioia dei collezionisti. Protagonista dell’asta del 14 dicembre, è stato battezzato Henry ed è lungo 4 metri.
ARTHUR CALCET
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EFFETTI SPECIALI
Nella foto, la squadra di esperti triestini che ha ricostruito Big John, il triceratopo da Guinness dei primati, venduto per 6,6 milioni di euro.
Rich Fury/Getty Images for Universal Studios Hollywood
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– Chris Pratt, protagonista di Dominion, il nuovo episodio di Jurassic World che uscirà a giugno 2022. Anche l’avvincente storia di Big John diventerà un documentario.

I dinosauri sono gli oggetti del desiderio per i collezionisti

Tirannosauri, velociraptor e allosauri non sono solo i beniamini dei bambini. La novità è che i dinosauri si sono trasformati in oggetti del desiderio per i collezionisti di tutto il mondo, che li acquistano senza badare a spese, come si trattasse di un Picasso o di un diadema prezioso. Ha fatto scalpore Big John, il più grande scheletro di triceratopo scoperto fino a oggi (è entrato nel Guinness dei primati), battuto all’asta a Parigi lo scorso ottobre per 6,6 milioni di euro.

E non è un caso isolato: nel 2020 l’allosauro Big Sara è stato venduto per 2 milioni di euro, mentre il T. Rex Stan ha raggiunto da Christie’s, a New York, i 31,8 milioni di dollari, una quotazione che l’ha incoronato Gioconda dei dinosauri. In Italia il mercato è agli inizi, ma promette bene: il 14 dicembre nella sede milanese di Cambi casa d’aste è andato all’incanto Henry, un lucertolone lungo 4 metri, valutato centinaia di migliaia di euro. Una follia per nababbi eccentrici che vogliono un mostro preistorico in salotto?

La loro storia assomiglia alla nostra

C’è di più. La loro storia assomiglia alla nostra. «Per i collezionisti i dinosauri sono l’incarnazione reale dei draghi delle favole e acquistarne uno significa domarlo, portarsi a casa un mito oltre che un oggetto di grande valore» spiega Iacopo Briano, che con Alessandro Ferrada è responsabile di Naturalia, il dipartimento nato nel 2019 all’interno di Cambi casa d’aste per selezionare le meraviglie naturali degne di entrare in una collezione. «Ma questi giganti affascinano tutti noi perché ci rispecchiamo nella loro storia: hanno vissuto sul Pianeta per milioni di anni da dominatori e poi sono spariti dall’oggi al domani, spazzati via da un asteroide, nonostante fossero la specie più potente della Terra. La loro estinzione ci fa riflettere sul nostro ruolo e sul nostro futuro».

Non è un caso che le Nazioni Unite abbiano scelto un velociraptor come testimonial del video contro i combustibili fossili lanciato alla vigilia della Cop26. Frankie, realizzato con le tecniche cinematografiche hollywodiane più avanzate, ci interroga e ci accusa con la stessa insistenza di Greta: «Almeno noi abbiamo avuto un asteroide, qual è la vostra scusa?» domanda puntando il dito contro lo spettatore.

Il dinosauro Big John è “rinato” a Trieste

Big John è “rinato” a Trieste. Alcuni dinosauri messi all’asta sono stati “preparati” qui da noi, in Italia, dagli esperti di Zoic, un laboratorio artigianale triestino, tra le poche eccellenze mondiali in questo campo. La squadra, guidata dal geologo Flavio Bacchia, ha ricomposto, tra gli altri, i resti di Big John. Da un mucchio di ossa, utilizzando la stampante 3D e tecniche di modellazione all’avanguardia, ha ricostruito l’intero scheletro e gli ha dato la postura aggressiva ispirata al toro di Wall Street. Un lavoro artigianale minuzioso che ha richiesto 6 mesi e che tutti potremo osservare da vicino.

Il prossimo anno, infatti, in sala non arriverà solo Dominion, sesto episodio della saga infinita di Jurassic Park, ma anche il documentario tutto dedicato a lui, a Big John, prodotto da Agherose e finanziato dalla Film Commission del Friuli Venezia Giulia, E anche lì ci saranno colpi di scena a non finire. «Abbiamo seguito la lavorazione passo a passo, ma il momento più emozionante è stata la scoperta di una ferita nel cranio di Big John» racconta Dorino Minigutti, coregista insieme a Davide Ludovisi. «Il reperto è stato analizzato dall’università di Chieti che ha stabilito che si tratta di un’incornata inferta da un triceratopo più giovane in un combattimento per il dominio del territorio. Grazie alle tracce di un’infezione batterica gli esperti sono riusciti a ricostruire l’ultimo duello e la probabile causa di morte dell’anziano dinosauro dopo 60 milioni di anni: una storia incredibile che siamo sicuri affascinerà anche gli spettatori».