Vogliamo dirlo con una sola parola? È un momento davvero “supercalifragilistichespiralidoso”. Che sintetizza tutto: l’emozione di ogni bambino nato negli ultimi 60 anni, che sta contando i giorni che lo separano dal 20 dicembre, data di uscita del film “Il ritorno di Mary Poppins”, e quello stile inconfondibile che inizia con una certa, famosissima borsa. Mary Poppins sta per tornare, e non è invecchiata di un giorno. Vent’anni dopo il cambio di vento che l’ha fatta volare via da Jane e Michael, riappare al numero 17 di Viale dei Ciliegi (con il volto di Emily Blunt) per prendersi cura dei piccoli Banks, ormai adulti e, nel caso di Michael, vedovi con 3 figli da accudire. Bert non c’è più, ma al suo posto c’è Jack, che fa il lampionaio.

Ci sono invece tutti gli elementi inconfondibili di Mary Poppins,

dal cappello alla giacche con la vita sottile, dalla borsa all’ombrello fino ale camicie infiocchettate che, in questa versione aggiornata, sono addirittura d’avanguardia. La costumista Susan Powell, per la scena dell’arrivo, si è ispirata allo stesso momento del primo film. Il resto degli abiti è una lezione di stile. Prima di tutto Mary conferma che possiamo tornare a metterci la gonna longuette. Per quanto rigorosa, in un panorama dominato negli ultimi anni da larghezze e comodità di felpe, abbigliamento da casa e da strada, la longuette è intramontabile, iper femminile e dà subito alla silhouette un’idea di costruzione couture. Ma può essere anche giocosa perché, avvisa la Powell, Mary Poppins ha il cuore di bambina. Ricordi il fiocco papillon, simbolo della Mary Poppins del 1964, indossato nella scena degli spazzacamini sui tetti? C’è anche oggi, in rosa acceso, in uno dei look più vivaci del film, disegnato come un trompe-l’oeil.

Il ritorno di Mary Poppins promette dolcezza e ironia

Perfino il cappellino ha un colore più vitaminico. Senza contare che, per quel che riguarda lo stile, Mary stavolta non è l’unico personaggio cui ispirarsi. Jane, la piccola Banks, ha ereditato dalla mamma suffragetta i geni della pasionaria politica e si batte per i diritti dei lavoratori. Porta capelli corti e abiti maschili, come si conveniva alla moda degli anni ’30 (l’epoca in cui è ambientato il nuovo film), ma con proporzioni più ampie e dettagli che ammiccano al Marc Jacobs contemporaneo, quello che ha vestito anche Lady Gaga. Lo stile Mary Poppins parla di una femminilità alla quale oggi forse non siamo più abituati.

È molto diversa da quella del 1964 che fu di Julie Andrews (una curiosità: nel film c’è il cameo di Dick Van Dyke-Bert. Andrews, invece, non ha voluto partecipare, dichiarando che l’attenzione sarebbe dovuta essere tutta su Emily Blunt). La differenza fra le due versioni sta forse nel sottotesto: nel 1964 Mary era una donna indipendente e libera, con una professione e una missione. E di questa missione pagava in un certo senso le conseguenze: non poteva legarsi, affezionarsi, amare. Poteva solo lasciare un segno indelebile nelle persone di cui toccava le vite. E sorrideva più facilmente quando nessuno la guardava. Della Mary Poppins di oggi sappiamo meno, è vero. Ma la vedremo, di spalle, lanciarsi in una vasca piena di schiuma. Quasi si fosse ammorbidita, o avesse riscoperto un tipo di femminilità che 54 anni fa le era negata.


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Dior primavera-estate 2019


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Erdem primavera-estate 2019


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Erdem primavera-estate 2019


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Simone Rocha primavera-estate 2019


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John Galliano primavera-estate 2019


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Marc Jacobs primavera-estate 2019

Un cambiamento sottile, ma colto al volo dagli stilisti

Un esempio: la copertina della rivista Harper’s Bazaar di gennaio (uscito in America il 4 dicembre) ha per protagonista Emily Blunt, in un abito rosso Dolce & Gabbana con il pettirosso di “Un poco di zucchero sulla spalla”. Il servizio fotografico all’interno reinterpreta Emily-Mary con gli abiti delle collezioni contemporanee. Come le gonne di Dior, disegnate da Maria Grazia Chiuri, che del self empowerment femminile ha fatto bandiera fin dalla sua prima collezione. Gli stivali? Sì, ma super sexy. E la giacca elegantissima alla coreana di Giles Deacon Couture. È una visione di Mary Poppins elegante, romantica e dominatrice, «praticamente perfetta, sotto ogni aspetto».

Tutti spunti che gli stilisti hanno intercettato e che ritroveremo nelle collezioni della prossima primavera-estate 2019. Vedremo gli abiti dalle linee smilze, abbottonati fino al collo ma che scendono fluidi fino alla caviglia, disegnati da Erdem; le giacche avvitate di Galliano; i ricami edoardiani che decorano le bluse di Simone Rocha. E ancora i cappellini, le maniche a sbuffo e i colori pastello che fanno un po’ cartone animato mandati in passerella da Marc Jacobs. Tutti stanno benissimo con il mitico ombrello dal manico a pappagallo. Che, per inciso, è già in vendita in tutti i Disney Store. Non ne vorresti forse subito uno anche tu?