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Scrivere a mano: perché ci piace sempre di più

In un mondo sempre più digitale, torna di moda la calligrafia. Perché penne e taccuini ci aiutano a rallentare e a ritrovare la giusta concentrazione

La youtuber che insegna a scrivere a mano

Se da un lato il digitale l’ha messa in disparte, rendendola non necessaria, dall’altro è proprio grazie al web che un’arte antica ed elegante come la calligrafia sta tornando di moda. E conquista tutti, Millennials compresi. Lo conferma il successo della influencer canadese Amanda Rach Lee, 22 anni, che su YouTube insegna a scrivere a mano ai suoi 2 milioni di follower.

Ma anche l’Associazione calligrafica italiana è protagonista di un vero boom: durante i mesi del primo lockdown, i posti per le conferenze online organizzate dai suoi docenti sono andati sold out in pochi minuti, con appassionati in collegamento da ogni angolo del mondo. «Come è successo con la riscoperta del vinile, la pratica della bella scrittura torna in voga proprio quando tutti non possiamo più fare a meno della tastiera» dice Francesca Biasetton, presidente dell’Associazione calligrafica italiana e autrice di La bellezza del segno. Elogio della scrittura a mano (Economica Laterza). «Alla base c’è l’esigenza di crearsi una “bolla” personale in cui rallentare, liberare la mente e soffermarsi sui movimenti eleganti e precisi della nostra mano, che si muove sul foglio bianco. Ma anche la voglia di riscoprire il gusto per il bello».

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La scrittura manuale aumenta concentrazione, memoria e capacità di sintesi

Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista Psycological Science, scrivere a mano ha anche altri vantaggi: aumenta concentrazione, memoria e capacità di sintesi. Tanto che autori celebri come James Ellroy continuano a buttare giù su un foglio le trame intricate dei loro romanzi e nelle università più famose, come Oxford e Harvard, molti professori obbligano i loro studenti a prendere appunti a mano.

«Gli iscritti ai nostri corsi di calligrafia sono sempre più giovani e nell’era dei social fa un effetto strano vederli armeggiare con le matite» conferma Claudia Tavella dello studio di calligrafia e graphic design Yvat&Klerb di Milano (y-k.it). «Si appassionano all’estetica della scrittura e si rivolgono a noi perché desiderano impararne le tecniche, dalla postura da tenere fino alla pressione giusta da imprimere sul foglio». Sì, perché un conto è scrivere un post-it o la lista della spesa, un altro è acquistare un quaderno bianco e una penna per esercitarsi. «È come imparare a suonare uno strumento. Servono pratica e passione» continua Biasetton.

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Le parole scritte conquistano la moda

Normale, quindi, che la passione per le parole scritte stia conquistando i brand classici di cartoleria, pronti a lanciare capsule collection di lapis dal fascino rétro e blocchi di fogli realizzati con carte speciali.

È meno scontato invece che questa tendenza conquisti anche la moda. Un esempio? Paul Smith, con Caran d’Ache, lancia penne a sfera e matite colorate nel suo tipico stile arcobaleno. Senza arrivare a tanto, molti fashion e beauty brand investono sempre di più nel coccolare i clienti con inviti e ringraziamenti scritti a mano. Quanto è piacevole aprire una busta e trovare un biglietto con il proprio nome o un grazie scritto con la stilografica, piuttosto che stampato? Moltissimo perché, come ogni sapere artigiano, quelle lettere tracciate a mano aggiungono il valore del “custom made”.

Hand lettering, l’arte di disegnare le lettere

Quando poi la scrittura diventa ancora più personalizzata, fino alla creazione di caratteri dalle forme originali, si parla di “hand lettering”, ovvero l’arte di disegnare le lettere. Un’arte antica e bella che può diventare anche un mestiere dal sapore vintage ma mai così attuale: come è successo ai ragazzi di Il Letterista, bottega torinese che realizza su misura insegne o scritte sulle vetrine, eseguite rigorosamente a pennello.

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