Un cartello con la foto di Emanuela Orlandi durante un sit-in in Piazza San Pietro mentre Papa Francesco recita l'Angelus di mezzogiorno

Caso Orlandi, al via la commissione parlamentare d’inchiesta

Si affiancherà alla procura di Roma e a quella Vaticana per cercare di portare alla luce cosa sia successo alla giovane, scomparsa a Roma nel 1983

Dopo quello alla Camera anche dell’Aula del Senato arriva il via libera definitivo all’istituzione di una commissione d’inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori. Il Parlamento si affianca così alla procura di Roma e a quella Vaticana per cercare di portare alla luce cosa sia successo alle due giovani, scomparse a Roma nel 1983 a poche settimane di distanza.

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La felicità di Pietro Orlandi: “Arriveremo alla verità”

Presenti a Palazzo Madama i familiari di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori che aspettavano questa notizia da mesi. Tra loro Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, che da quarant’anni è in cerca della verità: “Sono contento, aspettavo con fiducia questa notizia. Questa commissione potrà fare tantissimo. Sono convinto che arriveremo alla verità, non potrà essere occultata per sempre. Ringrazio i senatori che l’hanno votata”, ha commentato sottolineando che “questa Commissione potrà fare tanto, più di quanto può fare l’inchiesta vaticana” e “il fatto che il Vaticano fosse contrario a questa commissione dimostra quanto fosse importante”.

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Commissione d’inchiesta, si astiene Ferdinando Casini

Il voto al Senato non ha ottenuto l’unanimità come era stato alla Camera. Ma Pietro Orlandi guarda avanti e dice di “rispettare l’opinione” anche di chi non ha votato a favore, come Ferdinando Casini, astenutosi. “Mi piacerebbe avesse anche il coraggio di spiegarci perché è contrario a una commissione che possa accertare la verità su una vicenda che va avanti da tanti anni”, aveva commentato il fratello di Emanuela alcuni giorni fa.

Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, durante un sit-in a Roma

L’avvocato della famiglia Orlandi e la stoccata al Vaticano

“Ci auguriamo che la Commissione d’inchiesta parta quanto prima. Sono contenta di questa ‘intromissione perniciosa’ del Parlamento in questa vicenda“, dice Laura Sgrò, legale di Pietro Orlandi, richiamando le parole del promotore di Giustizia Vaticano Alessandro Diddi che aveva
definito in quel modo la Commissione, sottolineando dunque la sua contrarietà.

Famiglia Gregori: “Mirella non diventi cittadina di serie B”

A gioire insieme alla famiglia Orlandi quella di Mirella Gregori, scomparsa poche settimane prima di Emanuela, ma che, dal primo giorno, ha ricevuto meno attenzioni mediatiche. Si dice “contenta ed emozionata” la sorella di Mirella, Maria Antonietta, che spera che la commissione vada avanti in maniera spedita e che affida a LaPresse il desiderio che la sorella “non diventi sempre la solita cittadina di serie B”.

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Le reazioni politiche

“La verità serve a tutti”, dice Roberto Morassut del Pd, evidenziando l’importanza della decisione del Parlamento. Tra i più fervidi sostenitori della Commissione c’è anche Carlo Calenda, leader di Azione: “Oggi inizia un percorso nuovo che deve portare finalmente alla verità. Lo dobbiamo alle famiglie e lo dobbiamo alla giustizia”.

Forza Italia ha dato il suo sì ma chiede che la commissione “non diventi un teatrino mediatico, come alcuni programmi televisivi che hanno messo sotto processo Giovanni Paolo II”. Sono le parole di Maurizio Gasparri che sottolinea l’importanza della ricerca della verità “anche se ho molti dubbi – precisa – che si possa scoprire ciò che è realmente accaduto. La posizione di Forza Italia quindi è molto laica: si ricerchi”.

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