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“Death Cafè” per superare il tabù della morte

Affrontare il tema della morte davanti a un tè e una fetta di torta: dal 2010 i "Death café" vengono organizzati in tutto il mondo per esorcizzare la più grande delle nostre paure e confrontarsi su un tabù ben radicato nella nostra società. A Torino alcuni incontri sul tema

Parlare liberamente della morte, confrontandosi su uno degli argomenti che nella nostra società rimane un tabù. È l’obiettivo dei “Death café”, eventi pubblici che in alcuni Paesi, già da diversi anni, vengono organizzati presso case private e locali come bar e ristoranti. Si affronta il tema della fine della vita davanti a un tè e una buona fetta di torta e tutto appare più “normale”, accettabile, perlomeno condivisibile. Su questa linea, l’Ordine degli psicologi del Piemonte organizza presso la propria sede alcuni incontri incentrati sul tema della morte e del morire e “sviluppare la consapevolezza della ‘buona morte’ attraverso la discussione in gruppo e la condivisione di riflessioni, vissuti e stati d’animo.”

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Parlare della morte: i primi Death cafè

Ad “inventare” i Death Cafè fu il programmatore britannico Jon Underwood, sulla base delle esperienze già avviate dal sociologo e antropologo svizzero Bernard Crettaz. Il primo Death cafe risale al 2010 e venne tenuto a Parigi, a cui seguì il primo raduno oltremanica, organizzato presso il borgo londinese di Hackney. L’idea era di creare uno spazio sicuro in cui parlare liberamente della morte, superando il tabù e le paure che la circondano. Dopo il successo del primo evento, altri incontri sono stati organizzati nel Regno Unito e poi in altri Paesi.

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Underwood sul senso della vita e della morte

Jon Underwood è morto il 27 giugno 2017 per una leucemia, a soli 44 anni. Sul sito deathcafe.com la moglie dell’uomo, Donna Molloy, spiega in una toccante lettera il senso che ha, per lei, portare avanti il lavoro iniziato dal marito: “Jon era unico – si legge – e insolitamente consapevole che la vita è breve e apprezzava pienamente la sua vita, riflettendo su questo attraverso la pratica quotidiana”. “Ha vissuto ogni giorno – continua Donna Molloy raccontanto di Jon – riflettendo in modo molto consapevole sul fatto che nessuno di noi sa quanto tempo abbiamo e si è concentrato completamente sull’essere presente e sfruttare al massimo ogni minuto”.

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I “caffè della morte” organizzati nel mondo

Grazie alla possibilità di affrontare con leggerezza un argomento così spinoso come quello della morte, i Death cafè hanno riscontrato un certo successo. Death Cafè sono stati organizzati in oltre 70 Paesi, con migliaia di incontri organizzati ogni anno. Tra i Paesi più attivi ci sono gli Stati Uniti, il Regno Unito e il Canada.

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Una formula sperimentata

I Death cafè sono incontri informali, aperti a tutti e gratuiti, in cui si può discutere della morte senza paure né pregiudizi. Non si tratta di sedute di terapia o di momenti di preghiera, ma di occasioni in cui condividere esperienze, pensieri e riflessioni sul tema della morte. Non ci sono relatori o esperti, soltanto partecipanti che si scambiano opinioni. Solitamente gli incontri hanno una durata di circa 2 ore a cui partecipano gruppi di circa 12 persone.

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Gli incontri a Torino

A Torino, i “Dialoghi sulla morte e sul morire” si tengono presso la sede dell’Ordine degli psicologi del Piemonte, in Via San Quintino 44 (prenotazioni allo 01119620022). Dopo l’incontro di giovedì 20 aprile 2023 sono previsti altri due eventi giovedì 25 maggio e giovedì 22 giugno.

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