Nouhaila Benzina

Mondiali femminili, in campo per la prima volta calciatrice con il hijab

Nouhaila Benzina fa la storia. La calciatrice marocchina esordisce ai Mondiali in Nuova Zelanda indossando il tradizionale velo musulmano

La prima volta di una giocatrice in campo con il hijab ai mondiali di calcio. Nouhaila Benzina, difensore del Marocco, è diventata la prima calciatrice a giocare una partita della Coppa del Mondo femminile con il tradizionale velo musulmano. Lo ha fatto nella gara contro la Corea del Sud, vinta 1-0 dalla nazionale nordafricana.

Con il hijab ai Mondiali, scritta una pagina di storia

Quasi dieci anni dopo il divieto tolto dalla Fifa (fino al 2014 era proibito scendere in campo con il copricapo musulmano per ragioni di sicurezza) la 25enne Benzina ha fatto la storia. Il difensore dell’Asfar e della nazionale rossoverde non aveva giocato nella partita inaugurale contro la Germania mentre è partita titolare nel successo senza precedenti contro la Corea del Sud che lascia le marocchine in corsa per la qualificazione ai mondiali (decisiva sarà la partita di giovedì contro la Colombia).

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Nouhaila Benzina, campionessa tutto calcio e Allah

All’Hindmarsh Stadium di Adelaide Nouhaila Benzina è stata assoluta protagonista. Lei, giocatrice tutto calcio e Allah, che non fa mistero della sua grande passione per il pallone e della sua fede. “Nel nome di Allah sui nostri cuori affinché siano calmi, perché questo è un mondo, il resto è in Paradiso”, scriveva prima di salire su un pullman che la portava a giocare a calcio, infrangere un tabù e scrivere una pagina di storia.

Hijab ai Mondiali, lodi dai sostenitori pro-velo

Esultano dai gruppi di sostenitori dell’hijab: “È davvero significativo” vedere una giocatrice indossare il velo su un palcoscenico tanto importante. Benzina “rappresenta molti di noi che non avrebbero mai pensato di poter un giorno assistere a tutto”.

Nouhaila Benzina

La battaglia per l’hijab

Il velo indossato dalle donne per coprire capo e spalle nello sport ha sempre fatto discutere: e se Nouhalia è diventata pioniera per averlo mostrato la prima volta nella coppa del mondo donne, altre atlete negli anni hanno portato avanti la battaglia per poterlo usare senza incorrere in divieti e squalifiche.

Lo ha fatto Asma Elbadawi, sudanese-britannica, giocatrice e allenatrice di basket, nota per aver presentato una petizione con la quale è riuscita a convincere la federazione internazionale a rimuovere il no all’hijab.

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Alle Olimpiadi di Rio 2016 aveva conquistato la copertina Doaa Eighobashy, egiziana classe 1996, che con la sua compagna di squadra, Nada Meawad aveva indossato il hijab durante una partita di beach volley contro la Germania.

Ibtihaj Muhammad è stata invece la prima atleta musulmana americana a competere indossando il velo: la schermitrice ha fatto la storia, vincendo anche una medaglia olimpica e ispirando pure una Barbie in pedana con il velo.

Nell’atletica in pista con il capo coperto anche Sarah Attar, nata in California, ma di origini saudite: ha gareggiato a Londra 2012 e poi a Rio (800 metri e maratona) con il capo velato rispettando la regola islamica del paese di origine in materia di abbigliamento.

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