Festivalbar Story: torna la kermesse canora estiva più amata

  • 10 07 2020
Il pubblico in questo "best of" può tornare ad applaudire i suoi beniamini come Zucchero ed Eros Ramazzotti, Lucio Dalla e Biagio Antonacci, Fiorella Mannoia, Marcella e Gianni Bella. Ecco perché l'operazione amarcord funziona sempre

I nostalgici attendevano questo momento ormai da anni. Perfino su Spotify va alla grande. Sarà per questo che Mediaset, finalmente, ha deciso di riportare in vita la mitica kermesse estiva per eccellenza: il Festivalbar, una delle trasmissioni musicali di grande successo per più di 40 anni, andata in onda dal 1964 e sospesa alla fine degli anni 2000 (l’ultima stagione è targata 2007, ma il suo appeal lo aveva perso già da qualche anno) torna il giovedì sera su Rete4.
L’operazione amarcord funziona sempre perché il pubblico, negli ultimi 15 anni, si è trovato sprovvisto di alcuni capisaldi che lo hanno accompagnato nella sua crescita: sono moltissimi i format legati al mondo della canzone andati in pensione (forse troppo presto), da Azzurro, al Cantagiro, a Vota la Voce, a Un Disco per l’Estate. E poi c’è lui, il Festivalbar, la rassegna estiva che segnava la colonna musicale dei mesi più caldi, con hit che sono rimaste nel cuore, e che ancora oggi vengono ballate in discoteca e trasmesse alle radio.

Il Jukeboxe

Storicamente il Festivalbar non aveva una location di partenza ma ne aveva una storica di conclusione: l’Arena di Verona, dove il suo ideatore, Vittorio Salvetti premiava il vincitore. Pensate che la misurazione delle preferenze del pubblico avveniva attraverso gli ascolti rilevati dai jukebox disseminati nei bar di tutta Italia, da cui il nome della manifestazione. Ad ogni apparecchio, infatti, era applicato un “contatore” che rilevava quante volte un brano veniva scelto, suonato e ascoltato. È da questo congegno che nasce negli anni Sessanta il neologismo “gettonare”, dal momento che il brano partiva inserendo nel jukebox l’apposito gettone.

Il grande successo

Lo spettacolo itinerante più amato di sempre segnava l’inizio e la fine della “villeggiatura” degli italiani nelle località di mare e montagna. Dal premio Jukebox si è passati al premio Festivalbar 33′, ovvero la premiazione del miglior 33 giri (poi diventato album) dell’estate e infine l’aggiunta del Premio rivelazione per i nuovi talenti: proprio dal palco del Festivalbar sono stati lanciati molti dei cosiddetti tormentoni estivi così come moltissime band e artisti. Insomma tutti i big di oggi sono passati attraverso questa frizzante kermesse. Senza contare che il Festivalbar ha portato fortuna anche ai suoi presentatori: al di là del mitico Claudio Cecchetto, gli anni Ottanta hanno visto il debutto di Gerry Scotti, ma anche Amadeus, Federica Panicucci e Alessia Marcuzzi.

La crisi

Verso la fine degli anni 2000, anche il Festivalbar va in letargo, poiché così come la moda, anche la musica (tolto a fatica Sanremo) non funzionava più. O comunque funzionava meno. Nel 2002 viene per la prima volta accantonato il playback che non era mai piaciuto ad alcuni artisti: «Dovevo cantare in playback, ma quella era una delle tipiche cose che non mi andavano giù», ha raccontato Gianluca Grignani nel suo libro. Ma mentre molti cantanti iniziano a esibirsi dal vivo altri si rifiutano e il programma ne risente perché la formula non è più omogenea. Così, l’edizione del 2006, cominciando la formula ad accusare il peso dei suoi anni, registra ascolti deludenti.

È la fine annunciata di un pezzo di storia della musica non solo italiana. Che oggi viene rispolverata con successo e un pizzico di nostalgia.

Riproduzione riservata