Sarah Jessica Parker: neppure le belle si salvano dai tradimenti

Suo marito si è invaghito di una rossa 25enne. Perché oggi non basta essere affascinanti, ricche e famose. Per combattere il richiamo della giovinezza servono ben altre armi

Qual è il maschio sul globo terracqueo che non brama di sfiorare il crine platinato di Sarah Jessica Parker, stella e luce di Sex and the city? Chi non ha desiderato fra il pubblico uomo della serie televisiva più vista del mondo, ora diventata anche un film di grande successo, di non passare una notte intera con lei?

Eppure quello che avrebbe dovuto vivere una vita intera con la bellissima, il 46enne divo Matthew Broderick (suo marito da 11 anni), ha pensato bene di  tradirla in malo modo, per una rossa signorina venticinquenne. Forse meno prestante. Forse meno benestante. Chissà? Notizia che dispiace per la certamente dolorante Parker, che di anni ne ha 43. Ma che solletica alcuni pensieri.

Ma allora è vero che non basta più essere bella né ricca né famosa? Non credo che sia proprio così. È che gli uomini di questi tempi trovano su un piatto d’argento una tale varietà di bellezza da non avere che problemi di scelta. Chi punta alla forma, alla fodera e vuole donne che appaiano, meglio, che figurino, non avrà crisi di felicità. Conosco signori ormai settantenni che si accompagnano con ragazze trentenni o ancora meno. Non solo moldave, russe o forestiere. Anche nostrane. Ma anche mariti fedeli che arrivati alla soglia dei sessant’anni non faticano un attimo a trovare una consolazione e una fresca sostituzione.

La giovinezza è un’arma e una calamita ancora molto potente. La bellezza di per se stessa diventa più fragile. «Le belle donne dovranno combattere la loro guerra con altre armi: lo charme, l’audacia dell’intelligenza, la fantasia e anche la passione» dice la psicologa Maria Rita Parsi. E ha ragione: «La bellezza oggi ha finalmente bisogno di essere accompagnata da qualità di sostanza».

Altro pensiero: matrimoni e storie vanno curati e seguiti come un lavoro. Nel côté familiare, negli ultimi vent’anni, è cambiato molto. I padri sono diventati papà più affettuosi, le famiglie sono capaci di allargarsi e di vivere con comprensione anche dolorose separazioni. La coppia, invece, è rimasta l’uomo nero. Nessuno riesce a stare insieme a nessuno per sempre. Falliscono coppie inutili e matrimoni che sembravano infrangibili. Il sacrificio è il vero desaparecido. Se la donna è mobile l’uomo è mobilissimo.

«Ho preferito una donna che covasse dentro la sua bellezza. Lei ha protetto il nostro matrimonio innaffiandolo come una pianta delicata giorno per giorno» ha raccontato Richard Gere della sua nuova moglie. E lui non dovrebbe avere molti problemi a pescare una bella ragazza.

Ultima nota: la donna di potere, bella, amata, idolatrata dovrebbe imporsi un nuovo addomesticamento. Non c’è più nessuno che sopporti a vita chi picchia la cameriera (e a Hollywood succede anche questo), chi disintegra le stoviglie casalinghe e chi si crede insostituibile e unica.

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