Ellie Goldstein con la Barbie con la sindrome di Down

Ellie Goldstein e la prima Barbie con la sindrome di Down: «Ognuno è diverso»

Arriva la prima Barbie con la sindrome di Down. Tra le ambassador c'è la modella Ellie Goldstein, che si è detta orgogliosa della novità. Ecco come è fatta la nuova bambola e perché è importante

«La diversità è importante. La gente ha bisogno di vedere più persone come me nel mondo e non nascoste». Lo ha detto Ellie Goldstein, la prima modella con la sindrome di Down, a proposito della nuova Barbie lanciata dalla Mattel. Si tratta, appunto, della Barbie con la sindrome di Down, che fa parte della linea Barbie Fashionistas, creata per consentire a un numero sempre maggiore di bambini e bambine di vedersi riflessi nella bambola più famosa del mondo, oltre che a far sì che la stessa bambola rifletta sempre più il mondo che li circonda.

Ellie Goldstein: «Orgogliosa che Barbie mi abbia scelto»

«Quando ho visto la bambola, mi sono sentita così emozionata e orgogliosa», ha scritto su Instagram Ellie Goldstein. Ha aggiunto: «Per me significa molto che i bambini potranno giocare con la bambola e imparare che ognuno è diverso. Sono orgogliosa che Barbie abbia scelto me per mostrare le bambole al mondo». La modella ha spiegato che grazie a questa bambola le persone come lei non vivranno più nascoste, ma saranno sempre più visibili nella società.

Mattel
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– La Barbie con la sindrome di Down.
Mattel
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– La modella Ellie Goldstein con la Barbie con la sindrome di Down.
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– La linea Barbie Fashionistas, della quale fa parte Barbie con la sindrome di Down.
Mattel
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– La Barbie con la sindrome di Down.

«La diversità è importante»

Ellie Goldstein è diventata famosa in tutto il mondo dopo che il suo volto è apparso sulle riviste di moda più importanti. «La mia speranza è di continuare a essere un modello per altre persone, di mostrare agli altri che possono entrare in questo settore e che i marchi di moda utilizzino altri modelli con disabilità», ha spiegato qualche tempo fa al mensile Glamour. «La diversità è molto importante. Sembra che l’industria della moda stia migliorando, ma credo che siamo ancora lontani dal fatto che sia normale vedere modelle come me», ha aggiunto.

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Perché creare una Barbie con la sindrome di Down

La Mattel ha fatto sapere che la Barbie con la sindrome di Down «ha lo scopo di ispirare tutti i bambini e le bambine a raccontare sempre più storie attraverso il gioco». Lisa McKnight, Executive Vice President e Global Head di Barbie & Dolls di Mattel ha dichiarato: «Il nostro obiettivo è quello di consentire a tutti i bambini e le bambine di rivedersi in Barbie, incoraggiandoli anche a giocare con bambole che non assomigliano a loro. Il gioco con le bambole, oltre all’esperienza vissuta da un bambino, può insegnare la comprensione e creare un maggiore senso di empatia, rendendo il mondo più accogliente. Siamo orgogliosi di presentare una bambola Barbie con sindrome di Down per rappresentare ancora meglio il mondo che ci circonda e dimostrare il nostro impegno nel celebrare l’inclusione attraverso il gioco».

Barbie con la sindrome di Down porta i plantari

La Barbie con sindrome di Down è stata realizzata in collaborazione con la National Down Syndrome Society, che supporta le persone con sindrome di Down. La bambola è stata progettata in modo da rappresentare realmente le persone con questa sindrome. La struttura del corpo è più corta e il busto più lungo. Il viso ha forma più rotonda, orecchie piccole e gli occhi leggermente inclinati e a mandorla. Sui palmi delle mani c’è una sola linea, una caratteristica spesso associata alle persone con sindrome di Down 4. L’abito è decorato con un motivo a farfalle e fiori gialli e blu, simboli e colori associati alla consapevolezza della sindrome di Down. La collana con ciondolo rosa con tre frecce puntate verso l’alto rappresenta le tre copie del 21esimo cromosoma, che causa le caratteristiche associate alla sindrome. Indossa plantari rosa come quelli che usano alcuni bambini.

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«Un enorme passo avanti per l’inclusione»

Kandi Pickard, presidente e amministratore delegato della National Down Syndrome Society, che ha sede negli Stati Uniti, ha detto: «Questa bambola significa molto per tutte le persone con sindrome di Down, che per la prima volta potranno giocare con una Barbie che assomigli a loro». Ha aggiunto: «Questa Barbie ci ricorda che non dovremmo mai sottovalutare il potere della rappresentazione. È un enorme passo avanti per l’inclusione».

Barbie con la sindrome di Down ha molti ambassador

Ellie Goldstein ha subito apprezzato la nuova Barbie, diventandone ambassador nel mondo. In Italia, invece, la Mattel ha identificato come ambasciatori perfetti per il progetto Luca Trapanese e sua figlia Alba. Si tratta del papà single che nel 2018 ha adottato una bambina con sindrome di Down. Da sempre impegnato nel sociale, Luca Trapanese ha poi fondato l’associazione “A ruota Libera Onlus, La Casa di Matteo” e porta avanti progetti legati alle disabilità.

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Gli ambassador italiani sono un papà con la figlia

«Oggi è un giorno speciale per Alba e per i bambini come lei. Barbie ha fatto un regalo incredibile a tutti, quello di realizzare una Barbie con la sindrome di Down», ha detto il papà di Alba. Ha aggiunto: «È molto importante per i bambini sentirsi accolti nel gioco e riconoscersi in esso. Alba subito si è riconosciuta nella nuova Barbie ed ha voluto giocare creando tante avventure. Sono tanti i modi che abbiamo per dare possibilità a tutti di sentirsi incluso nella vita quotidiana, per questo ringrazio Mattel per questa importante intuizione che ha un grande valore sociale».

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