Donna fa i conti in cucina

Maternità e famiglia: tutti i bonus del 2018

Ecco i bonus 2018 per il sostegno a maternità e famiglia: reddito d'inclusione, detrazioni per abbonamenti ai trasporti pubblici, sconti sulle bollette

Anche per il 2018 (oltre ai bonus casa) sono previsti vari bonus a sostegno della maternità e delle famiglie, in particolare a quelle in condizioni economiche precarie, e detrazioni fiscali. Tra conferme e ritocchi, arrivano alcune new entry: il reddito di inclusione, le detrazioni per gli abbonamenti ai trasporti pubblici e gli sconti sulle bollette dell’acqua

Sul portale dell’Inps (www.inps.it) si trovano informazione dettagliate e istruzioni per le domande e l’erogazione dei contributi di competenza dell’istituto di previdenza, quasi tutti. A disposizione, per chiarimenti e inoltro delle richieste, il contact center (803.164 gratuito da rete fissa; oppure 06.164.164 da rete mobile, a pagamento, in base alla tariffa applicata dai singoli gestori telefonici) e gli sportelli degli uffici territoriali tradizionali. Anche patronati e caf offrono consulenza e assistenza. Meglio informarsi bene, prima di presentare più istanze, e fare qualche conto. Alcuni aiuti sono cumulabili, altri no.

Bonus mamma domani

E’ il contributo una tantum dato alle donne in gravidanza, all’ottavo mese di gestazione, indipendentemente dal reddito. L’importo è di 800 euro. E’ riconosciuto anche alle mamme che adottano o hanno in affidamento un bimbo.

Bonus bebè

Il bonus bebè è stato confermato, ma con un taglio netto sulla durata. Verrà erogato per il primo anno di vita (e non più per i primi tre anni) di un bimbo nato, adottato o avuto in affidamento a partire dal primo gennaio 2018. Resta il limite di reddito, cui sono vincolate le somme prefissate: assegno da 80 euro al mese per 12 mesi per le famiglie con l’Isee fra i 7.000 euro e i 25.000 euro annui; assegno da 160 euro al mese per 12 mesi per chi ha l‘Isee sotto i 7.000 euro l’anno. Per i piccoli venuti alla luce o arrivati in famiglia entro 31 dicembre 2017, garantiscono dall’Inps, il contributo sarà mantenuto per i primi tre anni di vita.

Bonus nido

Il bonus asilo nido è un contributo economico destinato alle famigli con figli piccoli, indipendentemente dal reddito Isee. Si tratta di mille euro all’anno, spalmati su 11 mesi ed erogati al massimo per tre anni. Questa misura di sostegno è estesa anche ai bimbi che hanno malattie croniche gravi e ricevono cure e sostegno a domicilio. Il budget a disposizione, però, non è senza limiti. Meglio presentare le richieste il prima possibile.

Contributo nido e baby sitting

Per le mamme lavoratrici che rinunciano al congedo parentale facoltativo, rientrando prima in servizio, ci sono contributi per pagare le rette del nido o le baby sitter. L’importo massimo è di 600 euro mensili per sei mesi per le dipendenti e le iscritte alla gestione separata, ridotti in caso di part time, dimezzati nella durata per le lavoratrici autonome e le imprenditrici. Anche per queste erogazioni i fondi sono prefissati, ad esaurimento.

Reddito di inclusione

Una delle importanti novità del 2018 è il Reddito di inclusione, per il quale è stato possibile presentare domanda già dal primo dicembre 2017. Chi ne ha diritto? Spetta alle famiglie in estrema difficoltà economica, da documentare con l’Isee, e in particolare a quelle con figli minori, donne incinte, disabili, ultra 55enni disoccupati. Per averlo, un nucleo familiare deve avere contemporaneamente un Isee sotto i 6.000 eurio, l’indicatore Irse non superiore a 3.000 euro, un patrimonio immobiliare (diverso dalla casa di abitazione) fino a a 20.000 euro e depositi e conti correnti con un saldo inferiore a 10.000 euro (ridotto a 8 mila euro per la coppia e a 6 mila euro per la persona sola). Le domande, diversamente che per molti altri bonus, non vanno presentate all’Inps ma ai comuni di residenza. L’importo assegnato vari da 187,50 a 485,41 al mese, in base al numero dei componenti della famiglia.

Assegni familiari

L’annunciata rivoluzione, rammentano dall’Inps, non c’è stata. Tutto resta come prima. L’assegno al nucleo familiare è un sostegno economico erogato dall’Istituto di previdenza per le famiglie dei lavoratori dipendenti, dei titolari delle pensioni e delle prestazioni economiche previdenziali da lavoro dipendente e dei lavoratori assistiti dall’assicurazione contro la tubercolosi. Gli importi si calcolano in base alle tabelle messe a punto l’anno scorso dall’Istituto di previdenza. Fino al recente passato, per la legge italiana le uniche famiglie riconosciute cui potevano essere pagati gli assegni familiari erano quelle composte da madre, padre ed eventuali figli o i nuclei monogenitoriali. Dopo la Legge Cirinnà sono state introdotte importanti novità che riguardano gli assegni per le convivenze di fatto e le unioni civili fra persone dello stesso sesso.

Bonus neo papà

Le agevolazioni previste per i neo papà in altri Stati europei sono lontane anni luce. Ma qualcosa si è mosso. Sono stati portati a 5 – 4 obbligatori più 1 facoltativo, tiene a precisare l’Inps – i giorni di congedo retribuito concessi per la nascita di un figlio. Per ora sono coinvolti i lavorati dei settori privati. Per l’estensione ai dipendenti pubblici, ove non sia già prevista dai contratti di lavoro, si attendono disposizioni ad hoc.

Bonus neo diciottenni

Anche il bonus cultura per ragazzi e ragazze che compiono 18 anni – 500 euro da spendere in beni e attività culturali – è stato prorogato per il 2018 e ampliato rispetto alle tornate precedenti, aumentando le voci rimborsabili ammmesse. Info e registrazioni in www.18app.italia.it

Detrazioni bus e metrò

Un’altra novità di quest’anno è la possibilità di portare in detrazione, nella dichiarazione dei redditi, una quota della spesa sostenuta per acquistare abbonamenti a bus, metro treni, direttamente e per familiari: lo sconto fiscale è del 19 per cento, il limite di spesa scalabile di 250 euro. I datori di lavoro potranno portare in deduzione totale le spese sostenute per il rimborso dei titoli di viaggio dei propri lavoratori dipendenti.

Detrazioni affitto studenti fuorisede

E’ stata confermata, e con modifiche positive, la possibilità di detrarre parte delle spese d’affitto sostenute per i figli che studiano in università lontane da casa. La detrazione resta pari al 19 per cento e per una cifra massima di 2.633 a famiglia, con un tetto di sconto di 500 euro nella ipotesi più alta. La condizione è che la distanza tra luogo di residenza e ateneo sia di almeno 100 chilometri. La novità è che, nel caso in cui lo studente viva in una zona montana e disagiata, la detrazione potrà essere applicata anche per distanze di almeno 50 chilometri.

Fondo sostegno natalità

Rimane attivo il fondo creato per consentire l’accesso al credito a famiglie con un nuovo nato o un bimbo appena adottato. Attenzione a non fare confusione. Lo Stato non erogherà direttamente i soldi, ma farà da garante per i genitori che hanno bisogno di ottenere un prestito da banche e intermediari finanziarie. L’importo massimo previsto è di 10.000 euro, da restituire in 7 anni

Bonus gas, luce e acqua

Le famiglie numerose e a basso reddito potevano e possono già avere sconti sulle bollette dalla luce e del gas. Da quest’anno le riduzioni si applicano anche alle fatture dell’acqua.

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