Seggiolini salvabebè obbligatori: arrivano i bonus

Il 7 novembre scorso è entrato in vigore il decreto sui seggiolini salvabebè: i dispositivi di sicurezza sono diventati obbligatori se si trasportano in auto bimbi sotto i 4 anni di età (le multe per chi sgarra sono salate). Dal 20 febbraio sarà possibile richiedere il bonus di 30 euro

A breve si potrà richiedere e avere il contributo previsto per l’acquisito di seggiolini salvabebé con allarmi integrati oppure di cuscinetti mobili antiabbandono (obbligatori dal 7 novembre scorso se si trasportano in auto o in camper bambini sotto i 4 anni di età). La ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli ha firmato il decreto per sbloccare l’assegnazione del rimborso, fissato in 30 euro a pezzo. Per ottenere il bonus sarà necessario registrarsi sulla piattaforma informatica Sogei (accessibile su www.sogei.it o sul sito del ministero www.mit.gov.it), operazione possibile a partire dal 20 febbraio 2020.

I fondi a disposizioni per i bonus sono limitati

Il contributo verrà erogato sotto forma di buono spesa elettronico, utilizzabile per comprare prodotti e dispositivi certificati. Anche chi ha già acquistato un prodotto avrà diritto al rimborso. La procedura è simile, ma attenzione ai tempi. Bisognerà sempre registrarsi sulla piattaforma Sogei – entro 60 giorni dal 20 febbraio e non oltre – e allegare copia del giustificativo di spesa (lo scontrino, la ricevuta del pagamento online…). I fondi a disposizioni sono però limitati. I buoni saranno erogati “fino ad esaurimento risorse” e quindi ci potrebbe essere una corsa all’accaparramento nei primi giorni utili. Meglio non rimandare troppo l’accreditamento online e la richiesta.

Seggiolini e dispositivi salvabebè: quello che c’è da sapere

Le informazioni di base, su obblighi e procedure, si trovato nel sito ministeriale, nella sezione con le faq. Gli esperti dell’associazione Altroconsumo (altroconsumo.it) aggiungono qualche chiarimento in più. I seggiolini e i dispositivi a norma – si ricorda nelle pagine web – non necessitano di omologazione, ma devono essere accompagnati da un certificato di conformità rilasciato dal produttore, da richiedere al negoziante cui ci si rivolge. I congegni salvavita devono innescarsi automaticamente a ogni utilizzo, senza richiede che il conducente compia particolari azioni, e dare un segnale di conferma dell’avvenuta attivazione. Se un bimbo resta a bordo di un auto, e un genitore non se ne accorge, i congegni devono emettere segnali visivi e acustici o visivi e vibrazioni, percepibili o all’interno o all’esterno della macchina. Inoltre è possibile collegare ovetti e cuscinetti allo smartphone di mamma o papà, con una app o tramite bluetooth, in modo che in caso di amnesia parta un avviso. Gli incentivi – ulteriore indicazione – sono legati al bambino. Li riscuotono i genitori. I nonni sono esclusi.

Le multe previste

Le sanzioni sono state tacitamente congelate, dopo il pasticcio sui tempi di attuazione delle norme e sulla partenza delle multe (sulla carta applicabili già da novembre2019). Ma dal primo marzo i controllori saranno inflessibili e cominceranno a verbalizzare e punire le infrazioni. Non mettersi in regola costerà dagli 83 ai 333 euro (ridotti a 58,10 se i pagherà entro 5 giorni) e la sottrazione di 5 punti dalla patente. Per chi continuerà a non adeguarsi (2 infrazioni accertate nell’arco di un biennio) è prevista la sospensione del documento di guida da 15 giorni a 2 mesi. La multa è prevista in questi casi: non si ha il sistema antiabbandono, si ha un sistema che non è conforme ai requisiti fissati dalle disposizioni ministeriali in materia, si ha un sistema antiabbandono non autorizzato dal produttore del seggiolino, il sistema funziona con il dispositivo bluetooth, ma non è stato attivato oppure l’app non funziona.

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Le tragedie degli ultimi anni

Dal 1998 sono stati 9 i bambini che hanno perso la vita perché dimenticati in auto. Il caso più recente è avvenuto a Catania, a settembre. Un papà ha dimenticato il figlio di 2 anni nell’auto parcheggiata fuori dall’università in cui lavora. Il piccolo si era addormentato, l’uomo non si è ricordato che era a bordo. Un altro padre coinvolto anni fa in una tragedia analoga, Andrea Albanese, ha così commentato la firma del decreto ministeriale:  “La politica avrebbe potuto essere più veloce. Ma non dimentichiamoci che saremo il primo Paese in Europa, e al mondo, a dotarsi di un provvedimento di questo tipo”.

I consigli di base

Altroconsumo, che da tempo segue la questione, ricorda i comportamenti da adottare nell’attesa di affidarsi alla tecnologia:

– serve maggior consapevolezza dei rischi;

– è utile posizionare il proprio telefono/borsa/badge aziendale accanto al bambino;

– vale la pena posizionare borsa del cambio del bebè sul sedile, in bella vista, come una sorta di memo;

– è utile adottare una tecnica americana “look back before you lock” cioè controllare tutti i sedili prima di chiudere l’auto.

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