Irina Shayk, quando mi dicevano che non potevo sfilare e non avevo soldi per mangiare

  • 16 07 2018

Nata in Russia 32 anni fa, dopo una lunga relazione col calciatore Cristiano Ronaldo, ha avuto una bambina dal compagno Bradley Cooper. Ma la sua vita non è sempre stata begli abiti e lustrini

Con oltre 10 milioni di follower, Irina Shayk (il cui nome completo è Irina Valer’evna Šajchlislamova) è una delle modelle più famose al mondo ma è da sempre una donna molto riservata e discreta tanto che sia della lunga relazione con il calciatore neo juventino Cristiano Ronaldo, che del suo legame con l’attore Bradley Cooper da cui ha avuto una figlia, Lea, si sa poco o nulla. Tiene moltissimo alla sua privacy e tiene la sua vita lontano dai riflettori. 

Oggi, in una rarissima intervista all’Evening Standard Magazine, la top racconta: “Al di fuori del lavoro, sono una persona normale e voglio che continui a essere così“. Anche perché, come spiega la stessa Irina, non voleva fare la modella per essere famosa ma per aiutare economicamente la sua famiglia. Nata 32 anni fa nel villaggio russo di Yemanzhelinsk, ha perso il padre quando aveva 14 anni mentre la madre insegnava musica. 

Nel 2004 partecipa al concorso (che vince naturalmente) di Miss Chelyabinsk poi arrivano Parigi, Milano, Londra e New York: e pensare che la bella Irina era convinta di posare per qualche catalogo e poi tornare a casa. “Non avevo idea di che cosa significasse sfilare”, ha rivelato al magazine britannico, “non parlavo inglese, ma volevo mandare un po’ di soldi ai miei”.

La vita della modella prima di arrivare al successo e alle passerelle internazionali non era tutta rose e fiori: veniva spesso scartata dai casting a cause delle sue curve (un seno “troppo” abbondante per sfilare) e condivideva un piccolo appartamento con altre ragazze e viveva con uno stipendio di 40 euro a settimana: “La domenica ci dividevamo una ciotola di riso perché non avevamo i soldi per comprare altro cibo. Sono stati tempi davvero duri, ma anche felici“.

Oggi vive nel West Village a Manhattan con il compagno e la figlia di un anno e mezzo e, quando si muove per lavoro lo fa con macchine di lusso, autisti e alloggiando in grandi e lussuosi alberghi. Ma i tempi bui non li ha dimenticati: “Le difficoltà iniziali mi hanno aiutato a capire che nella vita non c’è nulla di facile, né di scontato”.

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