Quasi 1 italiano su 2 tradisce il partner, e solo 1 su 4 se ne pente. Una media altissima che piazza l’Italia al primo posto in Europa, secondo uno studio di Ifop (Institut français d’opinion publique) commissionato dal sito di incontri Gledeen.com. I fedifraghi, seriali o meno, hanno però i minuti contati. Per scoprire un tradimento non occorre più rivolgersi all’investigatore privato: basta spiare il cellulare del compagno. E sempre più persone lo fanno.
Usare questi software è illegale
«Parecchi sistemi in vendita online e nati per altri scopi sono usati per controllare il partner» spiega Paolo Dal Checco, consulente informatico forense, che ogni settimana riceve almeno un paio di clienti che temono di essere spiati da mariti, mogli, amanti o ex. «Cerberus e Plan B sono stati creati per recuperare il cellulare in caso di furto, Mspy e Flexyspy per aiutare i genitori a monitorare i figli minorenni. Sono facilmente reperibili, costano poco e sono semplici da usare: permettono di localizzare la persona, leggere sms e chat, scattare foto e registrare conversazioni». Sorvegliare il partner con questi strumenti è illegale: in caso di processo si rischia la condanna. Ma spesso la gelosia spinge ad abbandonare le cautele.
Per difendersi basta attivare un servizio di sms
Anche le contromisure sono più semplici di quanto si immagini. «Ai miei clienti raccomando di non condividere le credenziali del proprio account Gmail o iCloud» continua Dal Checco. «A chi possiede nome utente e password del partner non servono microspie: può già accedere da remoto a tutti i dati del cellulare, chat e posizione comprese, e in alcuni casi scaricare il backup che il telefono fa online». Contromisure? «La funzione “autenticazione a due fattori”, che si attiva su ogni smartphone andando nella sezione sicurezza degli account di posta elettronica e dei social: ogni volta che le credenziali sono inserite su un altro dispositivo, sul proprio si riceve un sms con un codice di controllo da digitare».