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Cosmetici contaminati da batteri: che cosa fare

Una ricerca inglese evidenzia l’alta presenza di batteri patogeni in cosmetici e strumenti per il make up faidate, spesso non puliti a sufficienza e utilizzati anche dopo la data di scadenza. Per evitare problemi bastano pochi accorgimenti

Abbiamo imparato che le spugnette da cucina vanno cambiate spesso, perché sono ricettacoli di microrganismi “cattivi”. Nei bagni di bar e ristoranti stiamo attente a che cosa tocchiamo e ci laviamo bene le mani, prima di uscire. Se entriamo a contatto con una persona malata, contagiosa, prendiamo qualche precauzione igienica minima, come indossare mascherina o guanti. Quando usiamo i cosmetici, invece, in genere andiamo in automatico. Li tocchiamo, li maneggiamo,  li dosiamo sugli applicatori e li utilizziamo senza farci particolari problemi e senza adottare alcun accorgimento. O perlomeno non sempre. Dovremo cambiare abitudini, se quelle che abbiamo sono sbagliate.

Una ricerca scientifica condotta dalla Aston University di Birmingham, pubblicata sulla rivista scientifica Journal of Applied Microbiology, rende noto al grande pubblico (e in particolate a quello femminile) un dato che preoccupa e spinge a riflettere. Il 79-90 per cento dei prodotti e dei set da make up che abbiamo in casa – rossetti, ombretti, mascara, eyeliner, spugnette, pennellini e via elencando – non viene tenuto nel modo migliore ed è in condizioni igieniche non rassicuranti. Otto-nove pezzi su dieci, la percentuale cambia in relazione alla tipologia, sono risultati contaminati da agenti patogeni insidiosi per la salute (se non addirittura “potenzialmente letali”, scrive l’agenzia Ansa).

Ecco che cosa è stato trovato

Nella maggior parte dei 467 campioni esaminati in laboratorio, prelevati dai beauty case di consumatrici del Regno Unito, è stata rilevata la presenza di Staphylococcus aureus, Escherichia coli e Citrobacter freundii, possibili cause di infezioni e malattie, e pure di  funghi. La quantità media misurata è stata di 102-103 cfu (la “unità formante colonia”, che stima il numero di batteri vitali o di cellule fungine presenti in un campione, ed è definita come la capacità di moltiplicarsi). Per le spugnette, le diffusissime beauty blender per stendere il fondotinta, si è arrivati a 106 cfu Non solo. Nel 26 per cento di quelle analizzate c’era del materiale fecale.

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Cause della contaminazione e rischi

Gli invisibili e pericolosi“ ospiti” abbondano nei cosmetici e nei piccoli strumenti da trucco per la carenza o la mancanza di una pulizia o perché è stata abbondantemente superata la data di scadenza o la soglia di usura. Le donne più a rischio – viene spiegato dagli addetti ai lavori – sono quelle con le difese immunitarie basse o ridotte o con piccoli tagli sulla pelle e sulle labbra, escoriazioni e abrasioni, problemi dermatologici. L’applicazione vicino agli occhi e alla bocca – altra indicazione – aumenta la probabilità di possibili conseguenze spiacevoli.

«Maggiore consapevolezza, più informazione»

Ma come avviene la diffusione di batteri e affini? Dal rossetto lasciato aperto alla spugnetta gonfia i umidità impiegata per spargere il trucco sul viso, dall’utilizzo di lip gloss o del mascara  ben oltre la  scadenza all’impiego del piumino da cipria finito a terra. I ricercatori all’opera, ad esempio, hanno rilevato che il 93 per cento delle beauty blender esaminate non era stato ripulito dopo l’uso e, nel 64 per cento dei casi, nemmeno dopo la caduta sul pavimento del bagno. «La natura e l’elevato livello di contaminazione dei prodotti da make up – dicono gli esperti della Aston University – impongono la necessità di una maggiore consapevolezza e della formazione delle consumatrici. I produttori, da parte loro, dovrebbero garantire che le date di scadenza siano ben visibili».

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Consigli semplici quanto efficaci

Per mettersi al riparo, e prevenire conseguenze negative, basta poco. Le confezioni andrebbero sempre richiuse e tenute a distanza da water e schizzi. Prima di applicare i cosmetici ci si dovrebbe sempre lavare con cura le mani e il viso. Sarebbe meglio non toccare direttamente con le dita rossetti, ombretti e ciprie, ripiegando sempre sui pennelli, da preferire alle spugnette. L’umidità è un nemico da combattere e eliminare. Ciò che è scaduto e usurato andrebbe buttato via, non conservato come una reliquia o un cimelio storico. E per tutto la regola base è “pulizia frequente e accurata”, con la consapevolezza che per certi applicatori (i più semplici) l’igienizzazione è più agevole e facile che per altri (gli strumenti che si impregnano di acqua o di liquidi e creme).

Come pulire la beauty blender in poche mosse

Qualche altro suggerimento per la manutenzione dei piccoli strumenti per il make up e in particolare per le beauty blender a forma d’uovo, diventate un must e diffuse in milioni di esemplari. Per le spugnette i metodi indicati sono due: l’immersione in acqua calda e detergente (da quello per le pelli grasse, al detersivo per piatti, al sapone liquido neutro) e la “cottura” al microonde (con la spugnetta messa in una tazza con acqua un po’ di detersivo per i piatti e il timer posizionato su un minuto). In entrambi i casi, poi, si deve procedere al risciacquo e all’asciugatura, sempre stando attenti alle condizioni igieniche (cosa per cui è opportuno mettersi i guanti) in cui si opera. Per le beauty blender consumate o rovinate non c’è alcuna speranza: vanno buttate.

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