Varato il decreto sicurezza

Approvato all’unanimità, dà nuove disposizioni anche per gli stranieri. Quali sono i punti cardine e perché sta facendo discutere

Via libera del consiglio dei ministri dal “decreto legge sicurezza”, il provvedimento che contiene anche nuove disposizioni restrittive in materia di immigrazione, approvato all’unanimità. Le misure entreranno in vigore dopo la controfirma del presidente della Repubblica e la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. Il Parlamento avrà poi 60 giorni per fare eventuali modifiche e trasformare il dl in legge, pena la decadenza. Secondo alcuni osservatori, però, su alcuni passaggi del testo potrebbe pesare il rischio di incostituzionalità. Alcuni articoli sono stati rimaneggiati in extremis, per evitare bocciature da parte del Quirinale e della Consulta, e il contenuto cambia rispetto alle indiscrezioni circolate nei giorni scorsi. In attesa del testo ufficiale, e definitivo, ecco i punti cardine.

Restrizioni Secondo gli addetti ai lavori, l’aspetto più insidioso è lo stop ai permessi di soggiorno per motivi umanitari, sostituiti con permessi per meriti civili o gravi motivi di salute.

Condanna ostativa Revoca dei permessi di soggiorno per i condannati in primo grado, prima della sentenza definitiva (salvo dietro front dell’ultima ora).

Sistema Sprar Ridimensionato il sistema Sprar, approntato nel corso degli anni per l’accoglienza diffusa di rifugiati e richiedenti asilo. Continuerà a esistere, ma solo per la protezione internazionale e per i minori non accompagnati. Sotto il governo Conte sono stati già tagliati 20mila posti.

Permanenza nei centri di accoglienza Per i migranti collocati nei centri di prima accoglienza, invece, la permanenza-reclusione passerà da 90 giorni al massimo a 180 giorni.

Via la cittadinanza Si prevede, almeno nelle prime bozze del dl, la “revoca della cittadinanza italiana per gli stranieri considerati una minaccia per la sicurezza nazionale”. Sono introdotti “specifici requisiti per la concessione della cittadinanza: assenza di condanne, irreprensibilità della condotta, reddito minimo, assolvimento degli obblighi fiscali”. C’è un allungamento dei termini per l’istruttoria e per l’acquisizione della cittadinanza per matrimonio non varrà più il silenzio-assenso.

Stop al patrocinio gratuito Il decreto stabilisce l’esclusione dal patrocinio gratuito nei casi in cui i ricorsi dei migranti siano considerati improcedibili o inammissibili. Le spese processuali non sono più a carico dello Stato.

Anagrafe Nelle prime versioni del decreto immigrazione compare anche “l’esclusione dell’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo”.

Espulsioni È vietato il reingresso dello straniero espulso da altri paesi Schengen.

Terrorismo Stretta anti-terrorismo per il noleggio di furgoni e tir, per evitare attentati come quelli di Nizza o Barcellona.

Daspo Estensione del divieto d’accesso agli impianti sportivi, il daspo, anche agli indiziati per reati di terrorismo. Daspo urbano, con divieto di permanenza e pernottamento, introdotto anche per ospedali e ambulatori, fiere, mercati e pubblici spettacoli.

Taser La sperimentazione di armi a impulsi elettrici, fin qui riservata a polizia di stato, carabinieri e polizia, viene estesa anche alle polizie municipali dei comuni con più di 100 mila abitanti. I vigili urbani delle città più grandi potranno accedere direttamente al Centro elaborazione dati interforze.

Occupazioni abusive Inasprite le sanzioni per chi promuove e organizza l’occupazione di edifici e terreni, in particolare se armato . La pene verranno praticamente raddoppiate: fino a 4 anni di reclusione e dai 206 ai 2.064 euro di multa.

Revisione rete prefetture Sono previsti, almeno nelle prime bozze, un generica “riduzione del numero di prefetti senza sopprimere le prefetture” e il pagamento di indennità accessorie per gli operatori delle forze di polizia.

Beni confiscati I beni confiscati ai boss mafiosi e ai clan potranno essere messi in vendita.

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