

Il pronunciamento della Consulta che ha dichiarato incostituzionale l’attribuzione in automatico del cognome paterno, è stato accolto con parere entusiasta, pressoché all’unanimità. Ma non sono pochi i dubbi che oggi, all’indomani della sentenza, rimangono sia tra gli addetti ai lavori che tra le famiglie. Per esempio, cosa accadrà adesso ai genitori che hanno già un doppio cognome? Come avverrà la scelta? E come evitare confusione con il codice fiscale? O ancora: padri e madri potrebbero fare scelte differenti per ciascun figlio? Ecco le risposte dell’esperta, l’avvocata Claudia Rabellino Becce.
Il doppio cognome: “Una spallata alla cultura patriarcale”
La consulta ha emesso una sentenza che è stata definita “storica”, dichiarando illegittima l’attribuzione automatica del cognome paterno ai figli. La norma, secondo quanto sappiamo finora, comporta che saranno attribuiti entrambi i cognomi oppure uno solo, ma a scelta. «Questa sentenza è realmente storica, è una conquista di civiltà e un passo importante nel cammino verso il raggiungimento di una sostanziale parità di genere» commenta l’avvocata Claudia Rabellino Becce, che la considera «l’ultima spallata a una concezione patriarcale della famiglia, che a sua volta è un retaggio della cosiddetta “potestà maritale” poi cancellata con la riforma del 1975».
Perché il doppio cognome tutela la donna e anche i figli?
«La Consulta ha detto che l’automatica attribuzione del cognome paterno al figlio è costituzionalmente illegittima perché lede il principio di uguaglianza tra i coniugi, ma anche l’identità del figlio. Quindi ha preso in considerazione entrambi gli interessi, sia quello delle madri che quello dei figli” spiega l’esperta. «Va detto che questa sentenza non si applica solo ai figli nati all’interno del matrimonio, ma anche al di fuori dal matrimonio e a quelli adottati. Ora succederà che i genitori decideranno su base volontaria e concordata quale cognome attribuire: solo quello paterno, solo quello materno o entrambi e nell’ordine che loro decideranno. In caso di disaccordo è previsto il ricorso a un giudice che valuterà i vari interessi in gioco e deciderà quale sia il cognome da attribuire» aggiunge Rabellino Becce.
Cosa cambia per chi ha già un doppio cognome?
Cosa accadrà, però, a chi ha già un genitore con doppio cognome o alle future generazioni, cioè quando i genitori avranno entrambi doppio cognome. Come avverrà la scelta? Non si può pensare a quattro o più cognomi. La decisione che criteri potrebbe seguire? «Per questo occorrerà attendere le norme specifiche che saranno decise dal legislatore, perché la Consulta decide solo sulla eventuale costituzionalità o meno di una legge». Al momento sono ben sei le proposte di legge su questo tema che sono ferme in Parlamento: «Ora tutti questi disegni di legge dovranno confluire in un unico testo, per regolare tutti gli aspetti pratici. Detto questo, io credo che prevarrà il principio del consenso, quindi i genitori che hanno più cognomi dovranno decidere quale trasmettere al figlio. Ma si tratta di una ipotesi» spiega l’avvocata.
Quali conseguenze del doppio cognome sul codice fiscale?
La possibilità del doppio cognome, materno e paterno, esiste già in alcuni Paesi come la Spagna. Come cambierà l’attribuzione del codice fiscale? «In realtà esistono già casi nei quali si procede con la modifica del codice fiscale. È capitato, ad esempio, anche in un caso di adozione di maggiorenne che ho seguito, dove uno dei due componenti della coppia aveva adottato il figlio della compagna. Con l’aggiunta del cognome dell’adottante, è stato modificato il codice fiscale. Naturalmente, nello specifico occorrerà attendere come saranno regolati gli aspetti pratici da norme e decreti attuativi» spiega l’avvocata.
I fratelli potranno avere cognomi diversi?
In caso di due fratelli o sorelle, i genitori potrebbero optare per scelte differenti tra i due? Per esempio il cognome materno per uno e quello paterno per l’altro? «Per come stanno adesso le cose tecnicamente è possibile, perché la scelta si fa di volta in volta. Quindi potrebbe accadere che alla nascita del primo figlio si scelga il cognome della madre o entrambi con un certo ordine e magari al secondo si cambi – prosegue Rabellino Becce – Non andrebbe dimenticata, però, l’identità dei figli, che potrebbero appunto ritrovarsi con cognomi diversi rispetto ai fratelli, quindi andrebbe valutata l’opportunità di una scelta del genere. Il legislatore dovrà valutare anche questi aspetti».
Si rischia di perdere la “linea familiare”?
Nel caso che ha portato alla sentenza della Consulta, che deriva dal ricorso di una coppia di Lagonegro in Basilicata, la volontà dei genitori era quella di preservare una linea familiare, di cui altrimenti si sarebbero perse le “tracce”. Molti genitori, specie madri, desidererebbero che il loro cognome non andasse perduto, se non attribuito ai figli. Ma se sarà possibile attribuire il doppio cognome, questo non avverrà comunque. «È un rischio. Va ricordato, comunque, che prima di tutte le pronunce su questo argomento, una legge prevedeva già la possibilità di cambio di cognome o aggiunta di cognome, proprio nel caso in cui uno di questi fosse a rischio estinzione. Anche questo, quindi, è un principio che andrà valutato» conclude l’avvocata.
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