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Esami di maturità 2019: ecco le novità

Il ministero dell’Istruzione dirama le istruzioni per le prove finali: nel secondo scritto potrebbero esserci due materie. Data della prima prova scritta: 19 giugno. Ecco tutte le novità, anche per i crediti e il punteggio finale

Esami di maturità: cosa cambierà? La temuta “combo”, come la chiamano gli studenti sui social, diventa sempre più concreta. “Un inferno”, per usare una definizione che rimbalza online. Nella seconda prova scritta per la maturità (l’ultima, dopo l’abolizione del quizzone) potrebbe essere applicata una nuova formula, inedita, fonte di ansia extra: due materie da affrontare nella stessa mattinata e non una sola disciplina.

Qualche esempio? Matematica e fisica allo scientifico. Latino e greco al classico. L’indicazione arriva dai “quadri di riferimento” messi a punto dal ministero dell’Istruzione e dalla conferma della circolare diramata a inizio ottobre, traduzione in pratica delle disposizioni introdotte da un decreto legislativo dell’aprile 2017 (info e dettagli in miur.gov.it e skuola.net).

Sulle spine fino a gennaio

Per saperne di più – per vedere se ci sarà o meno la “combo” e dove  – bisognerà aspettare fino a dopo le vacanze di Natale. Forse qualcosa si potrà intuire anche prima, a dicembre, quando ai maturandi verranno date delle tracce-tipo. L’abbinamento di discipline, sottolineano gli addetti ai lavori, è una possibilità e non un obbligo. Le materie della seconda prova – quali e quante – saranno rese note ufficialmente a gennaio. Poi a febbraio uscirà l’ordinanza complessiva sugli esami.

La prima prova scritta

Il Miur, intanto, spiega le coordinate di massima dell’esame riformato. Addio classico tema storico e saggio breve. Il 19 giugno 2019, data della prima prova scritta, i maturandi dovranno  dimostrare di “padroneggiare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti” e, per la parte letteraria, di aver raggiunto un’adeguata competenza sull’”evoluzione della civiltà artistica e letteraria italiana dall’Unità ad oggi”.

I testi saranno valutati in base alla coerenza, alla ricchezza e alla padronanza lessicali, all’ampiezza e precisione delle conoscenze e dei riferimenti culturali, alla capacità di esprimere giudizi critici e valutazioni personali. La prova durerà sei ore. I ragazzi dovranno produrre un elaborato scegliendo tra sette tracce riferite a tre tipologie di prove (tipologia A, due tracce – analisi del testo; tipologia B, tre tracce – analisi e produzione di un testo argomentativo; tipologia C, due tracce – riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità) in ambito artistico, letterario, filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico.

La seconda prova scritta

La seconda prova scritta è in calendario il 20 giugno e potrà riguardare una o più discipline caratterizzanti gli indirizzi di studio – ecco il passaggio clou delle istruzioni ministeriali – come previsto dalla nuova normativa. La scelta delle materie su cui i maturandi dovranno cimentarsi, come detto, avverrà a gennaio.

Per il liceo classico – altro aspetto inedito, fonte di discussioni e critiche – il secondo scritto sarà articolato in due parti. Ci sarà una versione, un testo in prosa corredato da informazioni sintetiche sull’opera, preceduta e seguita da parti tradotte per consentire la contestualizzazione del testo estrapolato. Seguiranno tre quesiti relativi alla comprensione e interpretazione del brano e alla collocazione storico-culturale.

Seconda prova: le possibili accoppiate

Dice testualmente la normativa: “La seconda prova, in forma scritta, grafica o scritto-grafica, pratica, compositivo/esecutiva musicale e coreutica, ha per oggetto una o più discipline caratterizzanti il corso di studio ed è intesa ad accertare le conoscenze, le abilità e le  competenze attese dal profilo educativo culturale e professionale della studentessa o dello studente dello specifico indirizzo”. Il ministero, dunque, a gennaio potrà optare anche per una prova mista, con le discipline più caratterizzanti del corso di studio. Il quizzone, invece, non ci sarà più.

Due esempi: il classico e lo scientifico

Se al classico uscissero sia latino sia greco come materie di seconda prova, la traccia avrà una struttura prefissata. “Prima parte: traduzione di un testo da una delle due lingue. Seconda parte: quesiti e analisi del testo con brano nell’altra lingua. Verrà proposto un testo nell’altra lingua  – entrano nel dettaglio gli esperti di Skuola.net – con traduzione a fronte in italiano. Questo secondo brano sarà di contenuto analogo o correlato al precedente.  Seguiranno tre quesiti su entrambi i testi i e su possibili comparazioni e confronti”.

Allo scientifico la seconda prova scritta potrebbe mescolare matematica e fisica. Sicuramente chiederà la soluzione di un problema scelto dal candidato tra due e la risposta a quattro quesiti selezionati tra gli otto proposti.

Le altre scuole

Per gli istituti tecnici il secondo scritto sarà composto da due parti. La prima sarà uguale per tutti. La seconda proporrà una serie di quesiti tra i quali il candidato potrà scegliere sulla base del numero indicato in calce. Anche in questo caso potranno essere previste più discipline. Per l’indirizzo Amministrazione, finanza e marketing –  precisa il Miur – “l’elaborato consisterà in una delle seguenti tipologie: analisi di testi e documenti economici attinenti al percorso di studio; analisi di casi aziendali; simulazioni aziendali”.

Per gli istituti professionali, per tenere conto delle specificità dell’offerta formativa delle singole scuole, la seconda prova sommerà una parte definita a livello nazionale e una parte predisposta dalla commissione di esaminatori.

La prova orale

Le indicazioni complete sul colloquio saranno fornite a gennaio. La commissione proporrà ai candidati di analizzare testi, documenti, esperienze, progetti e problemi per verificare l’acquisizione dei contenuti delle singole discipline, la capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e di collegarle per argomentare in maniera critica e personale, anche utilizzando la lingua straniera. Nel corso dell’esame il candidato dovrà anche raccontare, con una breve relazione o un elaborato multimediale, le esperienze di alternanza scuola-lavoro svolte. La prova servirà a valutare pure le conoscenze e le competenze maturate nell’ambito delle attività di Cittadinanza e costituzione. 

I requisiti di accesso all’esame di Stato

Per quest’anno scolastico, come previsto dalle legge Milleproroghe, non saranno requisiti di accesso alla maturità né la partecipazione alle prove Invalsi (durante l’ultimo anno di lezioni) né lo svolgimento delle ore di alternanza scuola-lavoro.  Per poter sostenere l’esame finale bisognerà aver frequentato almeno i tre quarti del monte ore previsto, avere il 6 in ciascuna disciplina, avere la sufficienza nel comportamento. Il consiglio di classe potrà deliberare l’ammissione anche con una insufficienza in una disciplina o in un gruppo di discipline valutate con un unico voto, ma dovrà motivare la propria scelta.

Crediti scolastici e punteggio

Il voto finale continuerà ad essere espresso in centesimi. Ma ora si darà più peso al percorso di studi: il credito maturato nell’ultimo triennio varrà fino a 40 punti su 100, invece degli attuali 25. Alla commissione spettano poi fino a 60 punti (integrabile fino a un massimo di 5 punti, nel caso in cui il candidato abbia ottenuto un credito scolastico di almeno 30 punti e un risultato complessivo nelle prove di esame di almeno 50 punti). La soglia minima per superare l’esame resta fissata in 60 punti.

Reazioni e commenti: “ansia e rabbia”

“Ansia e rabbia”. Sono questi gli effetti che le istruzioni ministeriali sulla nuova maturità stanno avendo su ragazzi e ragazze. Lo racconta Daniele Grassucci, direttore del portale Skuola.net, dal quale è gemmata una pagina Facebook, con la sezione Maturità 2019 – Che ansia sia. “Che la maturità sarebbe cambiata – dice l’esperto, antenna degli umori e delle reazioni  – si sapeva da più di un anno e mezzo, dal decreto di riforma dell’esame. Ma il ministero si sarebbe dovuto attivare prima. Si è mosso con colpevole ritardo e ha dato indicazioni sommarie, a grandi linee. Le informazioni che si potevano avere all’inizio dell’anno scolastico arriveranno solo a gennaio, dopo mesi di lezioni e le attività impostate in un certo modo. Le variazione non sono poche. Oltre a quelle attese – continua – ce ne sono di impreviste. L’alternanza scuola – lavoro, ad esempio, viene fatta rientrare nell’orale”.

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