Trentadue milioni di italiani consumano integratori alimentari, 18 milioni abitualmente. Gli utilizzatori – in aumento – sono prevalentemente persone in età attiva (il 62,8 per cento ha dai 35 ai 64 anni), donne (il 60,5 per cento) e in buono stato di salute (58,1 per cento). Statistiche e dati – resi noti da Federsalus, l’associazione delle industrie di settore – confermano e raccontano la grande e crescente diffusione di questi prodotti (+ 126 per cento di consumi, nel periodo 2008-2018), reperibili in farmacie, supermercati, negozi specializzati, e-shop.

Integratori, tra falsi miti e allarmi

Per un lungo periodo sono andati per la maggiore i preparati a base di curcuma (finita al centro dell’attenzione in primavera, con allerte e sequestri, per la possibile correlazione con casi di epatite colestatica acuta). Adesso sembra il turno della vitamina D. Ma quanti consumatori sono consapevoli di ciò che acquistano, degli effetti reali sull’organismo, delle fake news che circolano? Che cosa si trova sul mercato? E quali precazioni vanno prese?

Le risposte non sono affatto scontate, tant’è che il ministero della Salute ha deciso di divulgare un decalogo di consigli e suggerimenti di base, pubblicato nel sito ufficiale (salute.gov.it) e preceduto da indicazioni generali mai ripetute abbastanza: “Gli integratori non sono farmaci – detto in sintesi – ma alimenti. Servono a favorire il regolare svolgimento delle funzioni dell’organismo, senza alcuna finalità di cura”. Non prevengono il cancro, dunque. Non fanno dimagrire, non sostituiscono i pasti, non curano malattie.

Occhio ai prodotti non certificati

“Per risultare sicuro e utile sul piano fisiologico – è il tasto su cui battono gli esperti ministeriali – l’impiego degli integratori deve avvenire in modo consapevole e informato, senza entrare in contrasto con la salvaguardia di abitudini alimentari e comportamenti corretti, nell’ambito di un sano stile di vita”. E bisogna tenere alta l’attenzione, privilegiando la qualità al risparmio. In commercio, nei circuiti tradizionali e online, c’è di tutto. Anche prodotti illegali e nocivi, non conformi alle normative comunitarie e italiane.

La riprova? Pochi giorni fa, a Milano, i poliziotti municipali hanno trovato e sequestrato – in due negozi di Chinatown e in un emporio vicino alla stazione Centrale – 80mila capsule fuori legge e 72,4 chili di preparati in polvere non certificati, in prevalenza Omega 3, collagene, complessi multivitaminici per adulti e bambini, composti spacciati per regolatori della digestione o dell’intestino e potenziatori dell’attività sessuale.

Attenzione a composizione e conservazione

Tra le prime cose da fare – cosa che spesso tralasciamo – bisogna “leggere sempre per intero l’etichetta e prestare particolare attenzione alle modalità d’uso, alle modalità di conservazione e agli ingredienti presenti, anche in considerazione di eventuali allergie o intolleranze, e a tutte le avvertenze. Diversi integratori, per la presenza di specifici componenti, possono riportare indicazioni supplementari per un consumo sicuro”. Nel caso in cui un integratore richieda un uso continuativo, ad esempio per favorire la normalità del livello di colesterolo nel sangue o della pressione arteriosa, il fai da te è da escludere. È opportuno “consultare periodicamente il medico curante, per valutare l’andamento della situazione e lo stato delle condizioni generali”.

Occhio alle dosi e ai tempi

“Se si intende far uso di un integratore – ecco un altro dei ‘comandamenti’ –  bisogna accertarsi che gli effetti indicati in etichetta rispondano effettivamente alle specifiche esigenze di ottimizzazione della salute e del benessere. E non si devono superare le quantità di assunzione riportate”. Sulle confezioni, almeno in teoria, i produttori possono segnalare” solo gli effetti benefici sulla salute preventivamente autorizzati dalla Commissione europea per i loro costituenti, dopo l’accertamento del fondamento scientifico da parte dell’European food safety authority”.

“Gli integratori – sempre parole degli esperti  del ministero della Salute – sono concepiti per contribuire al benessere e non per la cura di condizioni patologiche, che vanno trattate con i farmaci. L’uso in quantità superiori a quelle indicate in etichetta ne snatura il ruolo senza offrire risultati fisiologicamente migliori. Può anzi diventare svantaggioso, soprattutto se si prolunga nel tempo”.

Consultare il medico, il pediatra, il ginecologo

Se non si sta bene o si stanno prendendo farmaci, prima di inghiottire anche gli integratori, informare il medico curante e chiedergli di spiegare se ci siano o meno controindicazioni, regolandosi di conseguenza. Per la somministrazione di integratori ai bambini – ulteriore consiglio – sentire un pediatra. Ed è bene interpellare il ginecologo, o il proprio dottore, anche quando si aspetta un figlio o si sta allattando.

“Naturale” non sempre equivale a “sicuro”

“Un prodotto non è sicuro solo perché è  ‘naturale’.  Anzi, proprio per il suo profilo di attività ‘fisiologica’, potrebbe determinare effetti inattesi e indesiderati in determinate condizioni. Ergo, se in concomitanza con l’assunzione di un integratore si rileva qualcosa che non va, di diverso dagli effetti attesi, occorre sospendere l’uso e informare tempestivamente il medico o il farmacista, possibilmente portando la confezione impiegata”. I medici, a loro volta, sono tenuti a segnalare gli “eventi avversi” al Sistema di fitovigilanza dell’Istituto superiore di sanità.

Per dimagrire ci vuole altro: dieta e attività fisica

“Per ridurre il sovrappeso e smaltire il grasso in eccesso – è la premessa di un altro consiglio – va ridotto l’apporto calorico con una dieta nutrizionalmente adeguata e, nel contempo, va aumentata la spesa energetica dell’organismo, attraverso un buon livello di attività fisica. L’uso di qualunque integratore alimentare per ridurre  il peso può avere solo un effetto secondario e accessorio”. Non sostituisce i pasti.

Anche chi pratica uno o più sport, può soddisfare le esigenze nutrizionali dell’organismo con un’alimentazione varia ed equilibrata, senza ricorrere a pillole e beveroni. Dovrebbe essere assodato? Non sempre lo è. O non sempre si fa la scelta giusta, scegliendo un integratore. “L’eventuale impiego di integratori alimentari deve tenere conto del tipo di disciplina praticato, della sua intensità e durata, nonché delle specifiche condizioni individuali”. Non può essere casuale e neppure dettato dalla moda del momento o dal passaparola.

Informazioni ed elenchi reperibili online

Gli integratori, come tanti altri prodotti, sono in vendita anche al di fuori dei comuni canali commerciali, in primis in internet. Ma con gli acquisti a distanza i rischi possono aumentare. Il livello di cautela va alzato. Meglio, inoltre, “diffidare di integratori e prodotti propagandati per proprietà ed effetti mirabolanti o come soluzioni ‘miracolose’ per ogni problema”. Per orientarsi e saperne di più, è il suggerimento finale, si può consultare il portale del ministero della Salute: fornisce informazioni sugli “ingredienti” ammessi nella preparazione degli integratori, illustra i benefici dei singoli elementi e mette a disposizione il Registro di settore, nel quale sono elencati i prodotti regolarmente notificati e quindi commercializzabili con tutti i crismi nel mercato italiano.

Consultare il Registro online

La disciplina sulla vendita degli integratori alimentari – ricordano i poliziotti municipali in azione a Milano – prevede che al momento della prima commercializzazione l’impresa interessata debba informare il ministero della Salute, attraverso la trasmissione di un modello dell’etichetta utilizzata per lo specifico prodotto. Gli integratori alimentari, per effetto di questa comunicazione, vengono inclusi nel Registro liberamente consultabile da tutti gli utenti, quello online. La procedura di legge non è stata seguita, ad esempio, per le pillole e le polveri sequestrate nel capoluogo lombardo in questi giorni.