Ragazza costume pancia

Se il mal di pancia si fa sentire in vacanza

Con il caldo e il cambio di abitudini, i problemi intestinali sono in agguato. Leggi qui cosa si può nascondere dietro ai tuoi disturbi e come intervenire per stare subito bene

Pancia gonfia come un pallone. Pesante. Trafitta da dolori simili a frecce. Sono tre dei tanti modi per descrivere il mal di pancia, un disturbo molto diffuso soprattutto d’estate. Non a caso, secondo un’indagine di AstraRicerche, i problemi intestinali sono i più temuti dagli italiani in partenza. Diarrea, stipsi, dolori e gonfiori addominali sono i sintomi con cui più spesso ci si ritrova a fare i conti. Colpa del caldo, del cambio di abitudini alimentari, ma anche del calo della tensione dopo un periodo di stress intenso.

Sono disturbi che in genere si risolvono in un paio di giorni, come ci spiegano gli esperti di gastroenterologia del Policlinico San Martino di Genova. Ma se non ci sono miglioramenti, o il dolore riprende dopo alcuni giorni di sollievo, è meglio parlarne con il medico. Soprattutto se è presente la febbre e, nell’arco di una giornata, non cala nemmeno con l’antipiretico. Vediamo i casi più ricorrenti del mal di pancia estivo.

La sindrome del colon irritabile

Il dolore è quasi sempre presente, la pancia è gonfia con aria nell’intestino e si alternano stipsi e diarrea. Si tratta della sindrome del colon irritabile, un problema prevalentemente femminile. Le ragioni? Molte, ma non del tutto chiare. Di certo, giocano un ruolo l’ansia e lo stress. E secondo alcuni studi l’estate, insieme alla primavera, sembrerebbero a maggior rischio a causa del cambio di abitudini e di alimentazione.

«I sintomi in vacanza di solito gradualmente migliorano, di pari passo con lo stato di rilassamento» assicura Maria Caterina Parodi, direttore dell’Unità di Gastroenterologia a indirizzo interventistico del Policlinico San Martino di Genova. «Ma non bisogna abbassare la guardia a tavola. Anzi, la pausa estiva può essere il momento giusto per correggere la dieta. Sta diventando sempre più chiaro ad esempio il ruolo della vitamina D nel migliorare la qualità di vita dei pazienti».

Sì allora a pesci “grassi”, come salmone, aringa, sardine e sgombro, uova e latte, oppure a un cucchiaio di olio di fegato di merluzzo al giorno. E attenzione alle fibre: in caso di diarrea prediligere quelle solubili contenute in piselli, fagioli, soia, carota, avena, segale, orzo, banane, mele e pere, mentre se c’è stitichezza dare la preferenza alle fibre insolubili, di cui sono ricchi ceci, lenticchie, zucchine, finocchi, kiwi, uva.

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La gastroenterite virale

Il dolore è simile a crampi alla parte alta della pancia, con fitte che iniziano lente per poi aumentare rapidamente di intensità, accompagnate da nausea e poi da diarrea acquosa. Può essere gastroenterite virale. A causarla, sono spesso alimenti preparati con scarsa attenzione all’igiene, come insalate e frutta già sbucciata, molluschi crudi provenienti da acque contaminate. «Se i sintomi sono leggeri basta stare a riposo per una giornata» suggerisce Edoardo Giannini, direttore della Clinica Gastroenterologica del Policlinico San Martino di Genova. «Altrimenti, sono utili per risolvere i disturbi un farmaco antidiarroico e uno antiemetico per nausea e vomito. Attenzione anche alla disidratazione, soprattutto nel caso di bambini e anziani. È fondamentale bere spesso e a piccoli sorsi acqua minerale naturale e bevande con sali minerali come quelle che consumano gli sportivi». Da evitare invece il digiuno. Gli specialisti consigliano piccole porzioni di riso, verdure come le zucchine, frutta come le mele, almeno per tre, quattro giorni.

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Intestino irregolare

Il dolore è esteso a tutto l’addome, è sopportabile ma sempre presente. La pancia è così gonfia e tesa che sembra di avere una taglia in più. È il più classico dei mal di pancia, quello dovuto all’intestino irregolare, tipico in estate. Per risolvere il problema in questi casi utilizza per un paio di giorni un prodotto a base di Macrogol 350, un principio attivo che riequilibra le funzioni senza irritare l’intestino. Prendilo la mattina: esiste in polvere insapore da sciogliere nell’acqua. Di solito è sufficiente una bustina e non ha controindicazioni, tanto che viene consigliato anche in gravidanza. Non abusarne però e per non perdere nuovamente la regolarità, prendi l’abitudine di iniziare la giornata con un paio di bicchieri di acqua minerale e con una colazione ricca di fibre, come quelle contenute nel kiwi e nei cornflakes integrali.

→ Mal di pancia: attenzione a questi segnali

Dolori di pancia, nausea, vomito, malessere generale, febbre non oltre i 37,5. Se nell’arco di qualche giorno il dolore non passa e si localizza nella parte alta dell’addome, a destra, hai sempre qualche linea di febbre, non hai fame e ti senti molto stanca, parlane col medico. Questo vale sempre se nei giorni precedenti hai mangiato cibi crudi o poco cotti, oppure
sei rientrata da un viaggio in Paesi in via di sviluppo. Potrebbe essere epatite A: per averne la conferma basta un’analisi del sangue per verificare il valore delle transaminasi e degli anticorpi anti-HAV. Di solito guarisce da sé in un paio di mesi ed è sufficiente una dieta leggera, senza bevande alcoliche e caffè. Ma attenzione all’igiene, per evitare di trasmettere l’infezione.

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